È il giorno (anzi la notte) di Sofia Goggia

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di Daniele Sparisci, inviato a Pechino

Nella notte il grande appuntamento con la discesa libera di Sofia Goggia, alle Olimpiadi: come sta oggi la campionessa e dove vederla e a che ora

È arrivato il giorno (anzi la notte) di Sofia Goggia: la discesa libera femminile alle Olimpiadi invernali di Pechino è in programma martedì notte alle 4, ora italiana – le 11 locali. La gara sarà trasmessa tv, in chiaro e gratis, su Rai 2 e in streaming su RaiPlay e il Corriere la racconterà in diretta. Le sensazioni della vigilia sono buone: Goggia è arrivata quarta nell’ultima prova .

Non bastavano le preoccupazioni per lo stato di forma, la frenesia del ritorno lampo, anche il cielo si è divertito a cambiare ancora il copione di questo romanzo a base di adrenalina firmato da Sofia Goggia.

Poi l’ultimo test e quel quarto posto che fa ben sperare: «Ho fatto una bella prova ma ho sbagliato alcune linee. La sciata c’è, le gambe le ho sentite bene, focus su domani. Sono molto concentrata. Non ho pensato a niente, le mie energie sono state rivolte solo a riprendermi fisicamente. È stato un periodo difficilissimo con tante cose da fare in pochissimo tempo. La prova che ho dovuto superare è superiore alle difficoltà della gara» ha detto la campionessa. Il grande appuntamento è stanotte, la discesa della vita. Sulle montagne di Yanqing di solito nevica molto poco, a coprire le piste ci pensano i cannoni prodotti da un’azienda italiana. Domenica sono rimasti a riposo dopo settimane di attività frenetica, l’anno della tigre ha portato precipitazioni eccezionali, in un solo giorno sono caduti 30 centimetri di neve in una località dove la media annua è di 5-10 cm.

Pennellate di bianco a cancellare il paesaggio arido, di colpo tutto era diventato più romantico, ma pure i riferimenti tecnici adesso sono diversi. Sofia nel paese delle meraviglie, sotto ai fiocchi cinesi con il sorriso della bimba che a quattro anni scoprì gli sci a Foppolo, in Val Brembana. «Olimpiadi, il luogo dei sogni che albergano nel cuore dei bambini possono diventare realtà» ha scritto, aggiungendo: «Non vorrei essere da nessun’altra parte al mondo se non qui a Pechino 2022 per dare il mio massimo: sono fiera e onorata di aver la possibilità di rappresentare la mia Nazione».

Sono parole dettate dalla forza interiore, dallo spirito di chi non si arrende mai, ed è quello che l’ha condotta fin quassù dopo appena venti giorni dallo schianto nel superG di Cortina. Si è tolta le stampelle dopo 72 ore dalla caduta, nella quale si è procurata una microfrattura della testa del perone e una lesione parziale del legamento crociato del ginocchio sinistro. Normalmente ne servirebbero dieci per camminare liberi, mentre bastano 24 ore appoggiati ai bastoni per azzerare una settimana di allenamento.

Il meteo l’ha privata di una delle tre prove cronometrate della libera, avrebbe avuto bisogno del maggior tempo possibile per provare a tirare le linee, per spingere, e invece è rimasta chiusa nel Villaggio Olimpico. Ma non è detto, secondo chi le sta accanto, che una giornata in più di riposo non possa essere un vantaggio per lasciar rifiatare il fisico. Anche perché ha già preso le misure di «The Rock», la pista della discesa, e le piace.

Infatti nella notte fra domenica e lunedì è arrivato l’ultimo, confortante, test . All’arrivo Goggia ha sfoderato un gran bel sorriso: è arrivata quarta con 61 centesimi di ritardo dalla capoclassifica, la svizzera Joana Haehlen. Dietro di lei si sono piazzate la tedesca Kira Weidle e la norvegese Ragnhild Mowinckel. Lontane le altre italiane: diciottesima Nicol Delago davanti a Francesca Marsaglia, 24esima Elena Curtoni, Federica Brignone 31ª (ma non è la sua disciplina).

«Andare a Pechino era la missione delle missioni, soltanto una come lei poteva riuscire a superarla» racconta Flavio Di Giorgio, il preparatore atletico (ha seguito anche Filippo Tortu) che l’ha rimessa in piedi a Verona, si sono conosciuti grazie a Christof Innerhofer, è dal 2018 che lavorano insieme, da quando si è rotta il malleolo. «Sofi ha una forza di volontà fuori dal comune, fissa un obiettivo sapendo di dover affrontare giornate infinite di terapie e allenamenti, ma si mette nelle condizioni di viverle il più serenamente possibile. E il suo obiettivo è molto ambizioso». Ma quale è il vero target? «Non si dice. Ma sa, e spera, di poter combattere per un podio. In cinque-sette giorni di allenamenti abbiamo dovuto concentrare tre mesi di preparazione. Bisognava completare dei checkpoint per capire se andare avanti, non c’è stato il minimo dubbio. Succede solo con lei».

La discesa della vita, comunque vada.

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14 febbraio 2022 (modifica il 14 febbraio 2022 | 10:04)

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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La gara sarà trasmessa tv, in chiaro e gratis, su Rai 2 e in streaming su RaiPlay e il Corriere la racconterà in diretta. Le sensazioni della vigilia sono buone: Goggia è arrivata quarta nell’ultima prova . Non bastavano le preoccupazioni per lo stato di forma, la frenesia del ritorno lampo, anche il cielo si è divertito a cambiare ancora il copione di questo romanzo a base di adrenalina firmato da Sofia Goggia. Poi l’ultimo test e quel quarto posto che fa ben sperare: «Ho fatto una bella prova ma ho sbagliato alcune linee. La sciata c’è, le gambe le ho sentite bene, focus su domani. Sono molto concentrata. Non ho pensato a niente, le mie energie sono state rivolte solo a riprendermi fisicamente. È stato un periodo difficilissimo con tante cose da fare in pochissimo tempo. La prova che ho dovuto superare è superiore alle difficoltà della gara» ha detto la campionessa. Il grande appuntamento è stanotte, la discesa della vita. Sulle montagne di Yanqing di solito nevica molto poco, a coprire le piste ci pensano i cannoni prodotti da un’azienda italiana. Domenica sono rimasti a riposo dopo settimane di attività frenetica, l’anno della tigre ha portato precipitazioni eccezionali, in un solo giorno sono caduti 30 centimetri di neve in una località dove la media annua è di 5-10 cm. Pennellate di bianco a cancellare il paesaggio arido, di colpo tutto era diventato più romantico, ma pure i riferimenti tecnici adesso sono diversi. Sofia nel paese delle meraviglie, sotto ai fiocchi cinesi con il sorriso della bimba che a quattro anni scoprì gli sci a Foppolo, in Val Brembana. «Olimpiadi, il luogo dei sogni che albergano nel cuore dei bambini possono diventare realtà» ha scritto, aggiungendo: «Non vorrei essere da nessun’altra parte al mondo se non qui a Pechino 2022 per dare il mio massimo: sono fiera e onorata di aver la possibilità di rappresentare la mia Nazione». Sono parole dettate dalla forza interiore, dallo spirito di chi non si arrende mai, ed è quello che l’ha condotta fin quassù dopo appena venti giorni dallo schianto nel superG di Cortina. Si è tolta le stampelle dopo 72 ore dalla caduta, nella quale si è procurata una microfrattura della testa del perone e una lesione parziale del legamento crociato del ginocchio sinistro. Normalmente ne servirebbero dieci per camminare liberi, mentre bastano 24 ore appoggiati ai bastoni per azzerare una settimana di allenamento. Il meteo l’ha privata di una delle tre prove cronometrate della libera, avrebbe avuto bisogno del maggior tempo possibile per provare a tirare le linee, per spingere, e invece è rimasta chiusa nel Villaggio Olimpico. Ma non è detto, secondo chi le sta accanto, che una giornata in più di riposo non possa essere un vantaggio per lasciar rifiatare il fisico. Anche perché ha già preso le misure di «The Rock», la pista della discesa, e le piace. Infatti nella notte fra domenica e lunedì è arrivato l’ultimo, confortante, test . All’arrivo Goggia ha sfoderato un gran bel sorriso: è arrivata quarta con 61 centesimi di ritardo dalla capoclassifica, la svizzera Joana Haehlen. Dietro di lei si sono piazzate la tedesca Kira Weidle e la norvegese Ragnhild Mowinckel. Lontane le altre italiane: diciottesima Nicol Delago davanti a Francesca Marsaglia, 24esima Elena Curtoni, Federica Brignone 31ª (ma non è la sua disciplina). «Andare a Pechino era la missione delle missioni, soltanto una come lei poteva riuscire a superarla» racconta Flavio Di Giorgio, il preparatore atletico (ha seguito anche Filippo Tortu) che l’ha rimessa in piedi a Verona, si sono conosciuti grazie a Christof Innerhofer, è dal 2018 che lavorano insieme, da quando si è rotta il malleolo. «Sofi ha una forza di volontà fuori dal comune, fissa un obiettivo sapendo di dover affrontare giornate infinite di terapie e allenamenti, ma si mette nelle condizioni di viverle il più serenamente possibile. E il suo obiettivo è molto ambizioso». Ma quale è il vero target? «Non si dice. Ma sa, e spera, di poter combattere per un podio. In cinque-sette giorni di allenamenti abbiamo dovuto concentrare tre mesi di preparazione. Bisognava completare dei checkpoint per capire se andare avanti, non c’è stato il minimo dubbio. Succede solo con lei». La discesa della vita, comunque vada. Segui le Olimpiadi invernali di Pechino 2022 anche con la newsletter del Corriere. Ogni giorno le ultime notizie sugli atleti italiani a Pechino: vincitori, gare, record e medaglie. Puoi iscriverti qui 14 febbraio 2022 (modifica il 14 febbraio 2022 | 10:04) © RIPRODUZIONE RISERVATA, Photo Credit: , , www.corriere.it, %%item_url %%, Sport, Sport, Sport, Leggi di più, , https://images2.corriereobjects.it/methode_image/socialshare/2022/02/13/bbecbd2a-8d12-11ec-ab58-6edac401c3bd.jpg, Corriere.it – Homepage, Corriere.it – Notizie e approfondimenti di cronaca, politica, economia e sport con foto, immagini e video di Corriere TV. Meteo, salute, guide viaggi, Musica e giochi online , https://www.corriere.it/rss/images/logo_corriere.gif, http://xml2.corriereobjects.it/rss/homepage.xml, Daniele Sparisci, inviato a Pechino

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