Avvenuto questa notte il passaggio all’ora solare. Un’occasione per godere di un’ora di sonno in più, ma anche il momento in cui le giornate iniziano a accorciarsi con il buio che cala un’ora prima.
Questo ciclo annuale è destinato a ripetersi fino alla prossima primavera, specificatamente nella notte tra il 30 e il 31 marzo 2024, quando gli orologi saranno spostati avanti di un’ora, segnando il ritorno all’ora legale.
Gli effetti del passaggio all’ora legale non sono solo percezioni personali, ma hanno un impatto concreto sul consumo energetico del paese. Secondo i dati forniti da Terna, il sistema elettrico italiano ha registrato una riduzione dei consumi di circa 370 milioni di kWh in sette mesi, equivalente al fabbisogno energetico annuo di circa 140 mila famiglie. Questa riduzione si traduce in un risparmio economico approssimativo di 90 milioni di euro. Analizzando il periodo dal 2004 al 2023, l’adozione dell’ora legale ha permesso un risparmio complessivo di circa 11,3 miliardi di kWh, tradotto in circa 2,1 miliardi di euro.
La questione dell’adozione permanente dell’ora legale si sta intensificando non solo in Italia, ma in tutta Europa. Molti sostengono i benefici dell’ora legale per tutto l’anno. In Italia, la Società Italiana di Medicina Ambientale, insieme a Consumerismo No Profit, ha lanciato una petizione online che ha raccolto oltre 333 mila firme a favore di questa iniziativa. Secondo le valutazioni della SIMA, mantenendo l’ora legale durante tutto l’anno, l’Italia potrebbe ridurre ulteriormente i consumi energetici di circa 720 milioni di kWh, equivalente a un risparmio di circa 204 milioni di euro all’anno.
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