Eataly, modello Autogrill: ora la catena punta sulle autostrade e gli aeroporti

Eataly, modello Autogrill: ora la catena punta sulle autostrade e gli aeroporti

Spread the love

food & ristorazione

di Giuliana Ferraino25 set 2022

Eataly, modello Autogrill: la catena punta sulle autostrade e gli aeroporti Eataly a Fiumicino

Modello Autogrill per Eataly. La catena di food & ristorazione, dopo l’ingresso di Investindustrial, la società di investimenti di Andrea Bonomi che il 21 settembre ha annunciato l’acquisizione del 52% del gruppo fondato da Oscar Farinetti, «aggiusta» il format per continuare l’espansione in Italia. Senza rinunciare ai negozi tradizionali, nel nostro Paese (ma anche all’estero), Eataly punterà soprattutto sulla ristorazione, sbarcando nelle aree di servizio delle autostrade e negli aeroporti.

I primi passi in questa direzione sono già stati fatti, con l’apertura del primo e finora unico «Eataly per Autogrill» nell’area di servizio di Secchia Ovest lungo l’A1, tra l’allacciamento con l’A22 e il casello di Modena Nord. E poi con l’inaugurazione, lo scorso 15 maggio, del primo negozio Eataly in aereoporto, nel rinnovato Terminal 1 di Fiumicino.

Forse non è un caso che il nuovo azionista di maggioranza di Eataly abbia chiamato alla guida operativa Andrea Cipolloni, finora Ceo di Autogrill in Italia e in Europa, al posto di Nicola Farinetti, figlio di Oscar, che diventerà presidente. Tutto si tiene. Autogrill è controllata da Edizione, la holding della famiglia Benetton, azionista di controllo — attraverso Atlantia — anche di Adr, che controlla lo scalo di Fiumicino.

La pandemia ha inferto «un colpo durissimo al gruppo», con tutti i ristoranti chiusi. «Sono stati due anni terribili: non abbiamo mai licenziato nessuno, ma siamo stati costretti a mettere i dipendenti in cassa integrazione», ha ammesso in un’intervista al Corriere Oscar Farinetti, riconoscendo che «l’Italia non cresce». Il format funziona poco soprattutto al Sud e due anni fa Eataly ha chiuso il negozio di Bari.

Se prima il Covid e ora la guerra in Ucraina complicano la situazione, nel nostro Paese esiste una fortissima competitività nel settore alimentare, con cui si misurano anche i colossi stranieri. Come dimostra il flop di Starbucks. Non è così all’estero, soprattutto in Paesi come gli Stati Uniti, dove «gli americani hanno un’immagine e un desiderio pazzesco del food italiano e dei nostri piatti veri», per usare le parole di Farinetti. Tanto che oggi l’America, con appena 8 punti vendita su 44 totali in 15 Paesi del mondo, rappresenta ormai circa il 60% dei ricavi di Eataly e continua a crescere.

I capitali e la logistica di Investindustrial serviranno innanzitutto ad accelerare l’espansione negli Usa.(L’altra priorità è la Cina, dove Eataly non è presente). Negli States il gruppo non aprirà soltanto negozi di grandi superfici, come quello a Manhattan, ma anche formati più piccoli, denominati «Casa Eataly», più adatti alle città minori. Allo stesso tempo, Eataly andrà alla conquista degli aeroporti statunitensi, come ha già fatto proprio Autogrill, attraverso la controllata Hms Host, il leader americano nel settore della ristorazione e del retail per i viaggiatori acquisito dai Benetton nel 1999.

Iscriviti alla newsletter “Whatever it Takes” di Federico Fubini. Dati, fatti e opinioni forti: le sfide della settimana per l’economia e i mercati in un mondo instabile. Ogni lunedì nella tua casella di posta.

E non dimenticare le newsletter L’Economia Opinioni”

e “L’Economia Ore 18”

.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

, 2022-09-25 20:48:00, In Italia sterzata sulla ristorazione e aperture nelle aree di servizio. Ma la nuova strategia include anche gli aereoporti. A portarla avanti sarà il nuovo ad, Cipolloni, ex numero uno di Autogrill in Italia e in Europa , Giuliana Ferraino

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.