Come smaltire 13 milioni di alberi di Natale. Attenzione alle luci (meglio sostenibili) e alle decorazioni rotte

Come smaltire 13 milioni di alberi di Natale. Attenzione alle luci (meglio sostenibili) e alle decorazioni rotte

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suggerimenti green

Ecco come smaltire gli alberi di Natale. Tra domotica, risparmio e luci sostenibili

di Peppe Aquaro 03 gen 2023

Ecco come smaltire gli alberi di Natale. Tra domotica, risparmio e luci sostenibili

Quando sbarazzarsene? Dipende. Per alcuni, con l’anno nuovo si potrebbe gi iniziare a denudarlo di palline e stelline. Altri attenderanno l’Epifania. Ma il problema principale cosa fare dell’albero di Natale — reale, vero, pianta pura (meglio se abete) —, dopo le feste? Prima di tutto, guardiamocelo bene il nostro albero vero, fino al 6 gennaio, rallegrandoci per il fatto di non aver optato per quello in plastica, perch gli ‘alberi’ sintetici sono in grado, se alti poco meno di due metri, di lasciare una impronta di carbonio pari a 40 chilogrammi di Co2. Ma la buona notizia che stiamo imparando a scegliere solo alberi green. E che gli italiani gi migliorano nella gestione dell’ospite verde dopo le feste.

Secondo il consorzio Pefc Italia, l’albero andrebbe conferito nelle isole ecologiche o ripiantato in giardino. Il consuntivo delle feste in uno uno studio di Selectra, per illuminare albero, presepe e balconi, spesi 30 miliardi di euro. Ma domotica e buon senso ci aiutano a risparmiare

Lo scorso Natale, per esempio, sono stati quasi 3 milioni i connazionali che hanno snobbato gli alberi di plastica, ognuno dei quali impiega quasi due secoli a decomporsi in discarica. Non solo. Evitare la plastica significa anche contribuire all’economia di aziende che lavorano nelle aree interne del nostro Paese e che hanno al centro della loro attivit la sostenibilit e il rispetto delle nostre foreste, ricorda Francesco Dellagiacoma, presidente di Pefc Italia , l’associazione che costituisce l’organo di governo nazionale del sistema di certificazione Pefc (“Programme for endorsement of forest certification schemes”), cio il Programma di valutazione degli schemi di certificazione forestale.

Mai ripiantarlo nel bosco. Meglio in giardino

E sono proprio loro, gli esperti di Pefc, a ricordarci che, se al momento dell’acquisto avremmo fatto meglio a notare provenienza, certificazione dell’albero (e anche l’altezza del nostro soffitto), ricordandoci di innaffiare la pianta ogni due giorni, quando le feste sono ormai finite dovremo smaltirlo in modo corretto. Uno dei modi migliori conferire il nostro albero nelle isole ecologiche, dove sar trasformato in compost, per la crescita di nuove piante. E ricordandoci di non esagerare nell’amore del nostro abete: per esempio, non ha alcun senso ripiantarlo in un bosco, se l’abete non fa parte dei boschi naturali di pianura e collina. Sarebbe preferibile ripiantarlo nel giardino di casa, con la raccomandazione di non posizionare gli alberi troppo vicino agli edifici, visto che tendono a crescere rapidamente, suggeriscono gli esperti di Pefc.

Buon Nata(Led)

Ma un Natale sostenibile lo riconosci anche dalle luci che addobbano l’albero. Basti pensare a ci che hanno realizzato dai primi di dicembre scorso all’universit della Sapienza, a Roma: nel segno della sostenibilit economica, economica ed energetica. Impossibile, infatti, non notare, all’entrata della citt universitaria, in piazza Aldo Moro, un albero di Natale illuminato da una serie di Led alimentati da un generatore a pannelli solari, grazie alla collaborazione con l’azienda Bluetti, specializzata in questo tipo di soluzioni. Scendendo pi nel dettaglio: si tratta del generatore portatile Ep500Pro, che garantisce all’albero di Natale pi di 5.000 wattora di energia, e dei pannelli solari portatili Bluetti Pv350. Ma anche se con Led sostenibili, sempre meglio non esagerare: sia l’albero di Natale che il viale dell’universit saranno illuminati fino all’Epifania soltanto nell’arco di tre ore e mezzo: dalle 17.30 alle 20.30.

Trenta milioni di euro tra luci e addobbi

A proposito di luci di Natale e risparmio energetico. C’ chi si preso la briga di calcolar quanto abbiamo speso in questi giorni di festa per illuminare il Natale. Subito i numeri: si parla di 30 milioni di euro. E a darli, i numeri, ci ha pensato Selectra, il servizio gratuito che confronta e attiva le offerte di luce, gas e internet per aziende e privati. Calcolando una media di sei ore al giorno di alberi e addobbi natalizi accesi, in Italia abbiamo consumato ogni giorno 1.600 Megawattora, ovvero un saldo di oltre 46.000 Megawattora per l’intero periodo che va dall’8 dicembre al 6 gennaio. Tutto questo, considerando che ogni famiglia utilizza almeno una catena di 300 luci Led per illuminare l’albero e un tubo Led per decorare esternamente balconi e finestre. A queste possono aggiungersi: lampade che proiettano luci e fiocchi di neve sul soffitto o sulle pareti esterne degli appartamenti; statuette luminose di una renna o di Babbo Natale illuminate da tubi led effetto neon o da fili di luci microled; ulteriori fili di luci Led per l’allestimento del presepe.

Ecco come risparmiare

Ed eccoci alle dolenti note: qual l’impronta ecologica di un Natale pi che illuminato? L’emissione quotidiana di 651 tonnellate di CO2 e per tutto il periodo delle feste, di 19mila tonnellate di Co2. Praticamente la stessa quantit di anidride carbonica rilasciata in un anno da 6mila automobili. Ma non tutto perduto. Fino alla Befana mancheranno pure pochi giorni, per una inversione di rotta possiamo ancora darla. E magari l’anno prossimo staremo pi attenti: infatti, tra piccoli trucchetti e domotica, i costi ambientali delle luci di Natale possiamo provare ad ammortizzarli con specchietti riflettenti in casa: un accorgimento che amplifica l’effetto delle luci colorate. Per, secondo Selectra, basterebbe che ogni famiglia accendesse le luci decorative un’ora in meno al giorno (magari facendoci aiutare dalla domotica: accensione e spegnimento automatico delle luci) per ridurre l’impatto ambientale di circa 3.000 tonnellate di Co2 equivalente per tutto il periodo, ovvero oltre 100 tonnellate di Co2 al giorno. In soldoni? Risparmieremmo 5 milioni di euro.

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