di Peppe Aquaro
Nella «Blue Zone» dell’isola vivono cinquanta centenari su 56 mila abitanti. In occasione del «Longevity Fest» di Porto Cervo sarà presentato un documentario su questa zona «felice»
Nelle foto in senso orario: Battistina Secci, Eugenio Fronteddu, Pietro Cabras e Francesca Manca
E poi, alle ore 20 in punto, apparirà lei, l’ospite d’onore della prima edizione del «Longevity Fest»: il 26 agosto a Porto Cervo Marina, una delle mete più ambite nella Sardegna delle vacanze. Se l’ospite del quale parliamo sa cantare, ballare e recitare? No. Per la verità, sa solo «Campare». E tanto. Stiamo parlando di Battistina Secci, arzilla 99enne di Urzulei, uno dei paesi della Ogliastra, insieme ad Arzana, Baunei, Talana e Villagrande Strisaili. Meglio conosciuti come i paesi dei centenari. «Da queste parti ci sono più centenari che in tutto il resto del mondo. Ma non lo dico io: ormai lo raccontano gli scienziati». Pietro Mereu, 50 anni, regista documentarista, non indosserà il camice da ricercatore, ma il suo sguardo antropologico sulla sua Sardegna, lui che è di Lanusei, a pochi chilometri dalla “Blue Zone”, non ha mai smesso di puntarlo.
Storie di centenari
In occasione del «Longevity Fest», sarà presentato, infatti, «Il club dei centenari», documentario girato da Mereu nel 2017 e presentato ufficialmente alla fine dello scorso anno a Milano, in occasione dell’incontro «Ogliastra-Isola della Longevità», a cura dell’associazione Mater Dea, presieduta dal regista (affiancato dalla vicepresidente ed event planner Ludovica Piras), e organizzatrice anche del Longevity Fest. Ora, il documentario (prodotto dalla Fondazione Sardegna Film Commission) nel quale si racconta di un’area della Sardegna, l’Ogliastra, in cui vivono più di cinquanta centenari su 56 mila abitanti, ritorna nell’Isola, ricordandoci che il territorio della «Blue Zone» sarda è quello con una intensità maggiore di centenari. Ah, certo: che cosa si intende con il termine «Blue zone»? Si tratta di una espressione utilizzata per indicare un’area geografica o demografica dove la speranza di vita è molto più alta della media normale. Sono «Blue zone»: le isole di Okinawa, in Giappone, e di Icaria, in Grecia; la penisola di Nicoya in Costa Rica e la comunità di avventisti di Loma Linda, in California.
Ecco cosa sono le Zone blu
Il bello è che all’inizio, con questo termine, Blue Zone, tutti facevamo riferimento al cielo blu, a una forte idea di mediterraneità, invece: «All’inizio degli anni ’90, quando ho intrapreso i miei studi sui centenari in Sardegna, mi sono reso conto che nell’Ogliastra, questa densità di popolazione molto anziana era maggiore. Allora, dal momento che segnavo con un puntino blu, su una semplice cartina geografica dell’Isola, le zone in cui i centenari erano più presenti, i paesi dell’Ogliastra sono diventati un crogiuolo di puntini blu», spiega Gianni Pes, ricercatore Blue Zone (all’inizio insieme al demografo belga, Michel Paulin) e docente di Scienza dell’alimentazione all’università di Sassari.
Un talk per saperne di più
Anche il professore delle Blue Zone sarà presente al festival, nel corso del talk «Longevità – Le origini e i segreti della Blue Zone Sarda» per approfondire la tematica con i maggiori esperti sulla longevità, moderato dall’attrice Martina Tore. Così come saranno presenti – oltre naturalmente al regista Mereu – Gianni Sarti, presidente di Cipnes (Impresa e sviluppo in Gallura); il medico e ricercatore Giovanni Scapagnini, tra i più grandi esperti mondiali di nutraceutica; e l’ex medico di base di Arzana, Raffaele Sestu, un simpatico raccontatore di aneddoti sul tema dei centenari. Eh sì, perché è lui che li ha curati in questi 40 anni di professione: «Direi di più: ho avuto la fortuna di seguire 26 ultracentenari di Arzana. Cercando di capire perché proprio qui, ad Arzana, già nel 1700 c’erano dei centenari».
«Noi, la coppia più anziana del mondo»
Ma la cosa che maggiormente rende orgoglioso il dottor Sestu è l’aver seguito la coppia più anziana del mondo: Raffaela Monne e Angelo Stochino, 210 anni in due. «Il loro segreto? Guardi, io ho inventato un acronimo, g.a.i.a., vita gaia, le cui iniziali stanno a significare: genetica, alimentazione e ambiente, integrazione e autostima». E poi c’è quella storia del fattore G, come Gennargentu, il monte magico della Sardegna. Il monte dei centenari. Senza dimenticare, però, un altro aspetto, individuato dal ricercatore Gianni Pes e che scombina del tutto la proporzione della longevità: «In Italia, il rapporto centenari è di 4 a 1 per le donne: poi arrivi nell’Ogliastra e scopri che sono gli uomini a vivere più delle donne». Fest o non Fest («Longevity»), la ricerca continua. Meglio se dopo un buon «Aperitivo dei centenari», offerto, a fine serata, al pubblico dai produttori associati al programma «Insula». Nel nome della dieta sardo-mediterranea.
24 agosto 2022 (modifica il 26 agosto 2022 | 07:30)
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, 2022-08-26 05:32:00, Nella «Blue Zone» dell’isola vivono cinquanta centenari su 56 mila abitanti. In occasione del «Longevity Fest» di Porto Cervo sarà presentato un documentario su questa zona «felice», Peppe Aquaro