Su Facebook, Matteo Montevecchi, consigliere regionale della Lega in Emilia-Romagna, ha espresso forte disappunto per la decisione del Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, di nominare Paola Concia, attivista LGBTQ+ e ex deputata del Partito Democratico, come coordinatrice del progetto ‘Educare alle relazioni’.
La scelta ha sollevato perplessità e controversie, in particolare per il contrasto ideologico con le politiche tradizionalmente sostenute dalla Lega.
Montevecchi ha manifestato la sua incredulità di fronte a una decisione che “milioni di italiani si sarebbero aspettati da un governo Schlein”, segnalando una netta discrepanza tra le aspettative e le azioni del ministro Valditara. La sua critica si focalizza sulla scelta di un profilo “iper progressista” per un ruolo così influente nell’ambito educativo, percepito come un’incoerenza all’interno del governo attuale.
La nomina di Concia, secondo Montevecchi, riflette una mancanza di azione del ministro su questioni considerate da lui urgenti, come le carriere alias adottate da diverse scuole. Montevecchi sostiene che Valditara avrebbe dovuto intervenire con direttive chiare per allineare queste pratiche alla legge. Al contrario, il ministro sembra perseguire un obiettivo di “sradicamento” di una cultura maschilista, selezionando figure simbolicamente cariche.
Il consigliere leghista mette in discussione la direzione culturale e politica intrapresa dal ministro, sottolineando la necessità di riflettere su questi “grossolani errori politici e culturali”. La nomina di Concia viene interpretata come un passo che va oltre la semplice polemica, ponendo interrogativi sulla prerogativa dell’educazione come responsabilità della famiglia.
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