Educare alle relazioni, parla Concia: Si partirà dalle superiori, sarà importante formazione degli insegnanti. Coinvolgerò anche Gino Cecchettin

Educare alle relazioni, parla Concia: Si partirà dalle superiori, sarà importante formazione degli insegnanti. Coinvolgerò anche Gino Cecchettin

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Paola Concia, ex parlamentare del Partito Democratico e attivista per i diritti delle donne e della comunità LGBTQ+, è stata nominata come coordinatrice del nuovo piano di educazione affettiva nelle scuole, promosso dal ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara.

Il progetto prevede trenta ore extra-curriculari nei soli istituti superiori, con l’intenzione di espandersi anche nella scuola primaria. La scelta di Concia arriva dopo una lunga esperienza nel campo dell’istruzione, inclusa la creazione di Didacta Italia, uno spin off di un importante evento tedesco sull’innovazione scolastica.

Il piano di educazione affettiva mira a combattere la violenza di genere e a promuovere una cultura del rispetto. Prevede un coinvolgimento attivo degli studenti, con la partecipazione diretta in un dialogo guidato da docenti referenti. Tuttavia, alcune critiche sorgono riguardo alla limitazione del programma alle sole scuole superiori e alla sua natura extra-curriculare. Il progetto, però, non è definitivo e si prevede un’eventuale espansione e adattamento, anche alla scuola primaria, come sottolineato da Concia, in un’intervista rilasciata a La Stampa.

Nonostante Concia sia nota per il suo attivismo nei diritti LGBTQ+, il progetto attuale si concentra specificamente sull’educazione alle relazioni eterosessuali, con un focus sulla violenza di genere. Tale aspetto solleva questioni sulla rappresentazione e inclusione di temi LGBTQ+ nell’educazione scolastica, in un contesto politico nazionale che ha recentemente visto dibattiti su temi come i certificati di bambini con due madri.

Concia, nota per la sua capacità di dialogo e collaborazione oltre le barriere politiche e ideologiche, sottolinea l’importanza del lavoro congiunto su temi significativi. La sua esperienza passata di collaborazione con figure di diverse appartenenze politiche, come Gianfranco Fini e Mara Carfagna, riflette la sua visione di un impegno condiviso, indipendentemente dalle divergenze politiche.

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Il programma “Educare alle relazioni”

Il programma, destinato alle scuole secondarie di secondo grado, si svilupperà in percorsi educativi extra-curriculari, con un impegno di 30 ore annue. La partecipazione sarà facoltativa, e ogni istituto aderirà su base volontaria, previo consenso dei genitori. Il finanziamento di 15 milioni di euro dai fondi Pon mira a supportare le attività proposte, incentrate su metodologie laboratoriali e attività pluridisciplinari.

I docenti saranno al centro di questa iniziativa, assumendo il ruolo di moderatori in gruppi di discussione studenteschi. L’Indire, in collaborazione con professionisti qualificati, fornirà formazione specifica ai docenti coinvolti. La nomina di un docente referente per ogni scuola garantirà un’implementazione coordinata ed efficace del programma.

Un aspetto rilevante del progetto è l’inclusione delle famiglie. Il Fonags opererà in sinergia con la Direzione generale per lo studente, l’inclusione e l’orientamento scolastico, per integrare le esigenze e osservazioni dei genitori. Si prevede anche un monitoraggio accurato per valutare l’impatto e l’efficacia degli interventi.

Il progetto include la creazione di presidi territoriali psicologici in collaborazione con l’Ordine degli Psicologi. Si prevede anche la partecipazione di influencer, cantanti, attori e figure professionali come psicologi, avvocati, assistenti sociali, e organizzazioni contro la violenza di genere. L’intenzione è quella di coinvolgere i giovani attraverso figure a loro vicine e riconoscibili.

Alla fine della sperimentazione, sarà condotta una valutazione per identificare le pratiche migliori e valutare la possibilità di rendere il programma un elemento obbligatorio nel curriculum scolastico. Questa iniziativa rientra in un contesto più ampio di sensibilizzazione, che coinvolge anche i ministeri delle Pari Opportunità e della Famiglia, e della Cultura, con un focus sulla diffusione del numero verde antiviolenza 1522.

DIRETTIVA MINISTERIALE [PDF]

PROTOCOLLO [PDF]

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