In risposta agli articoli pubblicati il 25 novembre sul “Corriere della Sera”, il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara ha fornito importanti chiarimenti sulla sua iniziativa “Educare alle Relazioni”.
Contrariamente a quanto riportato, il progetto non è un’invenzione improvvisata del ministro, ma il risultato di un’ampia consultazione con associazioni di genitori, studenti, docenti, sindacati e l’Ordine degli Psicologi, supportata da giuristi e pedagogisti.
Il progetto, erroneamente descritto da Micol Sarfatti come limitato a 12 ore in tre mesi, si sviluppa invece su 30 ore nell’arco dell’intero percorso scolastico. Questa discrepanza evidenzia la necessità di una comprensione più accurata delle iniziative educative.
Valditara sottolinea che senza una legge specifica, è impossibile rendere i corsi obbligatori. Cita come esempio l’introduzione delle ore di educazione civica e motoria, anch’esse regolate da normative. Inoltre, ribadisce che i docenti saranno incentivati con un compenso extra per le ore aggiuntive, rispettando i termini del contratto nazionale.
Il ministro ha chiarito che l’educazione alle relazioni sarà integrata nell’educazione civica fin dalle elementari e negli insegnamenti disciplinari. Nelle scuole superiori, il focus sarà su gruppi di discussione per promuovere la consapevolezza e la riflessione tra gli studenti su temi specifici.
Contrariamente alle accuse di Severgnini, Valditara assicura che il progetto non mira a una burocratizzazione, ma piuttosto a un coinvolgimento attivo dei docenti conosciuti dagli studenti. Questi docenti, scelti dalla scuola, guideranno le discussioni, garantendo un approccio più personale e familiare.
DIRETTIVA MINISTERIALE [PDF]
PROTOCOLLO [PDF]
La direttiva ministeriale
La direttiva ministeriale, pubblicata dalla nostra redazione, suddivisa in cinque articoli, invita le istituzioni scolastiche ad attivare percorsi educativi per promuovere la maturazione degli studenti. L’obiettivo è creare un ambiente favorevole allo sviluppo di una cultura di rispetto reciproco e contrastare ogni forma di violenza. Il progetto si concentra sulle scuole secondarie di secondo grado e prevede l’utilizzo di metodologie laboratoriali e attività pluridisciplinari. Le iniziative sono pensate per sensibilizzare gli studenti sulle tematiche del rispetto e del contrasto alla violenza maschile sulle donne. I primi due articoli della direttiva delineano le modalità operative, inclusa la formazione adeguata dei docenti che fungono da moderatori nei gruppi di discussione. Poi si stabilisce un finanziamento di 15 milioni di euro per supportare le attività extracurriculari, mentre un altro articolo assicura la formazione specifica per i docenti coinvolti attraverso l’Indire e la collaborazione di professionisti qualificati. Infine si prevede un monitoraggio accurato per valutare l’efficacia degli interventi realizzati, garantendo un impatto positivo e duraturo sulle future generazioni.
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