Educare i bambini alla gentilezza: ecco come

Educare i bambini alla gentilezza: ecco come

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Nemmeno nascono e già masticano pane e smartphone, utilizzano l’indice per scrollare anche le riviste cartacee e cercano i loro cartoni preferiti su YouTube e Netflix. Sono i nativi digitali, i bambini delle nuove generazioni che, anche se super smart hanno bisogno di essere educati alla gentilezza proprio come tutti, a iniziare dall’utilizzo delle parole che spesso sui social vengono postate con troppa leggerezza. Come fare? Ansa.it ha stilato una lista di cose da dire ai più piccoli per educarli alla comunicazione non ostile. Vediamola di seguito.

– Ricordati sempre di ringraziare chi ti dà una mano, chi ti presta qualcosa e soprattutto chi ti vuole bene ogni giorno.

– Litigare è brutto, ma si può sempre rimediare. Chiedi scusa per primo, tornare amici sarà ancora più bello!

– È bello quando le persone intorno a te ti vogliono bene. Quando vuoi bene a qualcuno, faglielo sapere, senza vergognarti!

Sono tre esempi da mettere in pratica tutti i giorni: a scuola, al parco, in vacanza, tra fratelli.

Dal 2017 esiste un progetto sociale di sensibilizzazione contro la violenza delle parole portato avanti da una community trasversale di oltre 300 tra giornalisti, manager, politici, docenti, comunicatori e influencer per contrastare l’ostilità dei linguaggi nei media, in particolare in Rete. Si chiama Parole O_Stili ed è un progetto collettivo nato per far riflettere sulla non neutralità delle parole e sull’importanza di sceglierle con cura. Il Manifesto della Comunicazione Non Ostile – di cui #ANSALifestyle si è occupata più volte condividendone il grande valore sociale -, 10 punti da leggere e condividere:

1. Virtuale è reale

Dico o scrivo in rete solo cose che ho il coraggio di dire di persona.

2. Si è ciò che si comunica

Le parole che scelgo raccontano la persona che sono: mi rappresentano.

3. Le parole danno forma al pensiero

Mi prendo tutto il tempo necessario a esprimere al meglio quel che penso.

4. Prima di parlare bisogna ascoltare

Nessuno ha sempre ragione, neanche io. Ascolto con onestà e apertura.

5. Le parole sono un ponte

Scelgo le parole per comprendere, farmi capire, avvicinarmi agli altri.

6. Le parole hanno conseguenze

So che ogni mia parola può avere conseguenze, piccole o grandi.

7. Condividere è una responsabilità

Condivido testi e immagini solo dopo averli letti, valutati, compresi.

8. Le idee si possono discutere. Le persone si devono rispettare

Non trasformo chi sostiene opinioni che non condivido in un nemico da annientare.

9. Gli insulti non sono argomenti

Non accetto insulti e aggressività, nemmeno a favore della mia tesi.

10. Anche il silenzio comunica

Quando la scelta migliore è tacere, taccio.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

, , Pubblicato da Redazione Tuttoscuola
Nemmeno nascono e già masticano pane e smartphone, utilizzano l’indice per scrollare anche le riviste cartacee e cercano i loro cartoni preferiti su YouTube e Netflix. Sono i nativi digitali, i bambini delle nuove generazioni che, anche se super smart hanno bisogno di essere educati alla gentilezza proprio come tutti, a iniziare dall’utilizzo delle parole […]
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