Educazione al sonno, quale limpatto sul rendimento scolastico?

Educazione al sonno, quale limpatto sul rendimento scolastico?

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Dormire – assieme ad un sano apporto di elementi nutritivi ed all’attività fisica giornaliera – costituisce elemento di base per uno stile di vita sano per giovani adulti, ma specie per coloro i quali svolgono professioni ed attività intellettuali. Gli studenti, in fase di apprendimento, necessitano di un livello di concentrazione che deve essere la risultante maturata del sonno proprio della notte precedente: questo può realmente fare la differenza tra una prestazione eccellente o mediocre circa una prova scritta e orale, sommata alle ore trascorse dinanzi agli schermi elettronici che tendono ad alienare – e peggiorare con il tempo, il sano e cospicuo equilibrio del sonno che, oltre a garantire un’elevata produttività e cospicuo sforzo, regolamenta le funzioni vitali e dell’organismo, limitando l’insorgere di patologie a lungo temine o sbalzi d’umore, tipici dell’adolescenza. I docenti delle discipline motorie e sportive, occupandosi di essere umano e relativa percezione dello stesso in termini di allenamento e salute, dovrebbero essere maggiormente orientati, come suggerisce l’OMS, verso l’educazione ad un sonno regolare (specie nella fase “profonda” o REM). Valutiamo quali suggerimenti sono da fornire alle famiglie come soggetto che possa cooperare attivamente al fine di favorire un buon equilibrio notturno.

Gli effetti della buona pratica del sonno

Le ricerche sul sonno suggeriscono che un adolescente necessita di dormire tra le otto e le dieci ore ogni notte. Questo è maggiore rispetto alla necessità effettiva di cui un bambino o un adulto ha bisogno. Eppure la maggior parte degli adolescenti dorme solo circa 6,5 – 7,5 ore a notte, mentre alcuni dormono meno con conseguenti problemi circa la gestione dell’umore. Regolarmente non dormire abbastanza porta alla privazione cronica del sonno. Ciò può avere effetti drammatici sulla vita di un adolescente, incidendo sul suo benessere mentale, aumentando il rischio di depressione, ansia e bassa autostima. Può anche influenzare il rendimento scolastico. Le principali cause riconosciute dall’OMS fanno riferimento: agli ormoni della pubertà, i quali spostano l’orologio biologico dell’adolescente in avanti di circa una o due ore, rendendolo più sonnolento una o due ore dopo. Tuttavia, anche se il ragazzo si addormenta più tardi, l’inizio della scuola precoce non gli permette di dormire fino a tardi. Questo “debito di sonno” notturno porta alla privazione cronica del sonno. Cruciale inoltre l’utilizzo di dispositivi elettronici prima di andare a letto riducendo il tempo di sonno. Secondo uno studio di Vic Health e della Sleep Health Foundation, gli adolescenti che spengono lo smartphone un’ora prima di andare a letto guadagnano 21 minuti di sonno in più a notte (ovvero un’ora e 45 minuti durante l’intera settimana scolastica).

Inizio delle attività didattiche e tempistiche: sguardo sull’Europa

Considerato il numero crescente di famiglie in cui entrambi i genitori lavorano, la scuola primaria offre il servizio anche di accoglienza e di custodia prima e dopo la fine delle lezioni ove si offrono attività aggiuntive in quasi tutti i paesi d’Europa. L’iniziativa è spesso non centralizzata e lasciata alle scuole le quali, secondo l’effettiva possibilità degli istituti, organizzano le attività a supporto. Fra tutti i Paesi solo la Spagna, l’Irlanda, il Lussemburgo, il Portogallo e la Scozia prevedono questi servizi di accoglienza e custodia unicamente in casi eccezionali e giustificati. A seconda dei Paesi, il regime sulle due mezze giornate, o tempo pieno, si svolge sia su 5 5 giorni pieni di lezioni o sul preferito 4 giorni e mezza giornata ( solitamente pari a 4 – 6 ore di lezione). Solamente nel piccolo Lussemburgo si alternano 3 giornate complete con tre mezze giornate, ma in genere il sabato non è ibero da lezione così come un po’ ovunque a livello europeo. L’avvio mattutino delle attività didattiche varia anch’esso da Paese a Paese, di norma si situa tra le 8 e le 9; unica eccezione la fa il Portogallo dove il Consiglio d’Istituto può proporre l’avvio delle lezioni tra le 9.00 e le 10.00. In genere l’inizio è previsto presto in modo tale da abituare gli studenti ad inserirsi nei cicli orari del mondo del lavoro con maggiore facilità; inoltre è suggerito per lo svolgimento dei compiti e lo studio a casa. In Germania, Grecia ed Austria è prevista la mezza giornata negli ultimi due giorni della settimana lavorativa mentre in Portogallo vi si provvede anche con la presenza di due turni ad alternanza in caso di istituti che presentano spazi.

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