Il Ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha voluto sottolineare quanto sia di fondamentale importanza l’inserimento all’interno dei programmi scolastici dell’educazione alimentare. Sui nostri social si è aperto un dibattito che riportiamo.
Gli utenti intervenuti sulla pagina Facebook di Orizzonte Scuola, hanno in molti casi evidenziato il fatto che, in verità, l’educazione alimentare viene già svolta, dalla primaria alle superiori, spesso come materia trasversale:
“L’ho sempre fatta all’interno dell’educazione alla salute nei progetti di cittadinanza e costituzione. Sembra che stiano scoprendo l’acqua calda “;
“Veramente c’è già nel programma di scienze e tecnologia della secondaria di primo grado“;
“Anche nel programma di Scienze della primaria! Ma quanto sono informati!“, aggiunge un’altra lettrice.
Alcuni, tuttavia, fanno notare come un inserimento più strutturato della disciplina potrebbe essere efficace, nonostante sia già presente: “Peccato che nessuno la applica e la si vede dal peso dei ragazzi, perché non basta trattarla bisogna farla anche ” comprendere” e se questo non viene compreso non è certo colpa solo dei ragazzi. Il problema c’è e va affrontato“;
Qualcuno sposta l’attenzione anche sul ruolo decisivo della famiglia: “Ogni volta si ricomincia daccapo come se nulla fosse mai esistito prima…io l’ho fatta 40 anni fa, da scolaro. Ma dico anche che come tutte le “educazioni”, anche quella alimentare deve partire da casa innanzitutto e come tutte le educazioni di base…hai voglia tu di parlare a scuola di carboidrati e proteine, vitamine e oligoelementi…conta quasi soltanto l’esempio…oserei dire l’imprinting familiare“.
Ma non solo: dai commenti emergono anche altre criticità legate alla scuola e alla educazione alimentare: quello della qualità delle mense scolastiche e quello dei distributori automatici di merendine e bevande.
“Certo quello che danno nelle mense fa più schifo di quello che mangiano fuori! Incominciassero ha vedere quello che danno nelle mense scolastiche!“, scrive una lettrice, soffermandosi proprio sulla questione che però non può essere valutata in maniera uniforme perché, la gestione della mensa scolastica e la relativa qualità cambia da comune a comune.
C’è poi chi sottolinea anche una certa incongruenza: introdurre l’educazione alimentare e ai corretti stili di vita andrebbe un po’ in disaccordo con la presenza nelle scuole dei distributori automatici. Infatti, un lettore scrive: “Credo che levare i distributori automatici, o quantomeno fare sì che almeno a scuola vendano cibo un po’ più sano, sarebbe più utile di qualunque discorso“;
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