Educazione economico-finanziaria da studiare a scuola, lex Ministro Fornero spinge: Aiuterebbe tutti ad affrontare meglio le scelte della vita

Educazione economico-finanziaria da studiare a scuola, lex Ministro Fornero spinge: Aiuterebbe tutti ad affrontare meglio le scelte della vita

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Su La Stampa Elsa Fornero, l’ex Ministra del Governo Monti, riflette sull’importanza dell’educazione economica e finanziaria a scuola, ricordando che già in Parlamento ci sono diverse proposte ma ancora nessuna strada è stata approvata.

C’è una riforma che costerebbe poco e interessa tutti i cittadini – giovani e anziani, donne e uomini, settentrionali e meridionali – sulla quale sono ferme in Parlamento quattro proposte di legge che non riescono ad aggregare il necessario consenso. Si tratta dell’introduzione a scuola, a partire dalle elementari, e altrove, di corsi di educazione economico-finanziaria di base in modo da insegnare correttamente l’abc dell’economia e della finanza, materie con le quali tutti abbiamo quotidianamente a che fare, molti di noi senza averne la necessaria minima cognizione“.

Secondo Fornero, “l’educazione finanziaria di base è in effetti una forma di alfabetizzazione necessaria a tutti per affrontare meglio le scelte della vita, mai come oggi ampie e complesse, a livello privato, individuale e famigliare, e pubblico, attraverso la partecipazione consapevole dei cittadini alle decisioni politiche, sempre dense di implicazioni economiche per i singoli e la società“.

Non basta, perciò – prosegue – imparare i principi primi della finanza personale; occorre anche conoscere le basi del funzionamento dei mercati, del bilancio pubblico, della politica fiscale e monetaria. Principi che si possono insegnare con vari livelli di complessità in modo da acquisire gradualmente il necessario zainetto cognitivo. E la ricerca ha documentato che quanto prima si acquisisce questa conoscenza tanto maggiori sono i benefici che se ne ottengono, in termini di minore fragilità finanziaria, resilienza a eventi negativi e, sul piano aggregato, riduzione della povertà e della diseguaglianza, formazione e allocazione del risparmio, potenziale di crescita”.

L’ex Ministra sottolinea che non “si tratta certo di creare un popolo di esperti di finanza, un’assurdità che talvolta qualcuno paventa o ridicolizza, né di una panacea per ogni male della nostra società. Si tratta invece di fornire, nel tempo e con metodologie differenti a seconda dell’età – e perciò con un investimento a lungo termine – un bagaglio minimo di concetti e competenze“,

Fornero chiude auspicando una risoluzione della questione: “L’economia non insegna a diventare egoisti, né i mercati invitano a esserlo; economia e mercati ci prendono per come siamo. Capire come ci relazioniamo con gli altri nei mercati e nei meccanismi della democrazia può aiutarci a scegliere obiettivi individuali e collettivi non solo di breve, ma anche di medio-lungo periodo, per creare una società più equa e inclusiva. È tempo che il Parlamento trovi un’intesa”.

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