Educazione finanziaria, cosa fare? Linee guida ed indicazioni operative. Va inserita allinterno dellEducazione Civica

Educazione finanziaria, cosa fare? Linee guida ed indicazioni operative. Va inserita allinterno dellEducazione Civica

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Da qualche tempo l’educazione finanziaria è sotto le luci della ribalta. Finalmente anche in Italia ci siamo accorti dell’importanza di un argomento che riguarda tutta la popolazione, dai giovanissimi agli anziani, e molte sono le iniziative intraprese in questa direzione che si stanno registrando in ogni angolo della penisola.

Definizione di educazione finanziaria

Ma cosa si intende esattamente con questa espressione? In Italia, le Disposizioni generali concernenti l’educazione finanziaria, assicurativa e previdenziale (art. 24-bis L. 15/2017) qualificano l’educazione finanziaria come “il processo attraverso il quale le persone migliorano la loro comprensione degli strumenti e dei prodotti finanziari e sviluppano le competenze necessarie ad acquisire una maggiore consapevolezza dei rischi e delle opportunità finanziarie”.

La descrizione è in conformità con quella mondiale elaborata dall’OCSE già nel 2005 che, tra l’altro, mirava ad offrire un’indicazione metodologica comune, da utilizzare in ambito internazionale, idonea a poter raffrontare con una metrica univoca i risultati delle ricerche condotte in materia nei singoli paesi.

Il Comitato

Il legislatore ha, poi, individuato nel Comitato per la programmazione e il coordinamento delle attività di educazione finanziaria, il soggetto incaricato a dare corso a quanto contemplato nella definizione.

Il Comitato, composto da 11 membri e presieduto da un direttore, ha lo scopo di promuovere e coordinare iniziative utili a innalzare tra la popolazione la conoscenza e le competenze finanziarie, assicurative e previdenziali e migliorare per tutti la capacità di fare scelte coerenti con i propri obiettivi e le proprie condizioni.

L’ambizioso obiettivo di lungo termine perseguito dal Comitato è, quindi, quello realizzare una condizione in cui conoscenza e competenze finanziarie siano disponibili a tutti, perché ciascuno possa costruire un futuro sereno e sicuro. Non dimentichiamoci, infatti, che soltanto chi ha una maggiore conoscenza finanziaria pianifica di più il proprio futuro, gestisce meglio le proprie finanze e s’indebita meno.

Le attività fatte dal Comitato

In tal senso avanza la Strategia nazionale elaborata dal Comitato, il relativo Programma nazionale, ovvero il piano operativo che delinea concretamente le principali iniziative attraverso le quali viene attuata la Strategia nazionale e “Linee guida” redatte per i target giovani ed adulti.

Tra gli altri progetti realizzati dal Comitato meritano una particolare menzione il portale pubblico dell’educazione finanziaria, assicurativa e previdenziale “Quello che conta” e l’istituzione di “OttobreEdufin”, il Mese dell’educazione finanziaria che il prossimo ottobre festeggerà il sesto compleanno.

L’educazione finanziaria a scuola

La grande novità che ha riguardato l’educazione finanziaria nel 2023 è che, seppur in ritardo rispetto agli altri paesi europei, questa è stata inserita nei percorsi scolastici di ogni ordine e grado nell’ambito dell’insegnamento dell’Educazione Civica.

Ce n’era davvero bisogno, considerando che gli italiani sono sempre negli ultimi posti delle classifiche internazionali per competenze finanziarie e che oltre il 90% dei genitori vorrebbe che l’educazione finanziaria fosse insegnata in classe.

Certo è che l’inserimento dell’educazione finanziaria nel disegno di legge capitali, approvato lo scorso aprile dal Consiglio dei ministri, che ne ha disposto l’insegnamento a scuola, è solo il primo passo di un iter che sarà sicuramente lungo e complesso, ma non è escluso che si possa partire davvero nell’anno scolastico che sta per iniziare.

Ad insegnare l’educazione finanziaria saranno i docenti di altre materie (italiano, matematica, storia…) in un’ottica multidisciplinare e sarà l’autonomia scolastica a decidere, nelle sue more, le modalità di applicazione dei percorsi di educazione finanziaria in classe.

Per quanto concerne ai programmi, questi saranno definiti dal Ministero dell’istruzione e del merito d’intesa con la Banca d’Italia e la Consob e sentiti altri soggetti del settore.

Le Indicazioni del Comitato per la scuola

Così, al fine di contribuire alla promozione dell’argomento e nell’ottica di agevolare il compito dei dirigenti scolastici e dei docenti, il Comitato ha redatto le “Indicazioni operative per l’insegnamento dell’educazione finanziaria”, che si aggiungono alle già citate “Linee guida”.

Nelle “Indicazioni” vengono forniti a beneficio dei docenti spunti, materiali e supporti operativi idonei a configurare al meglio l’insegnamento dell’educazione finanziaria.

In particolare, il documento considera l’educazione finanziaria articolandola in un curriculo verticale da prevedere all’interno del Piano Triennale dell’Offerta Formativa (PTOF) della scuola e, a tal fine, riportano: le materie che potrebbero essere maggiormente coinvolte; il grado scolare (classe), anche se a puro scopo indicativo, a partire dal quale quel determinato traguardo di abilità potrebbe essere raggiunto; alcune esemplificazioni di percorsi e di attività per facilitare la comprensione e l’implementazione delle linee guida da parte delle scuole.

Le “Indicazioni”, in pratica, costituiscono un valido ausilio al processo didattico in quanto facilitano la scelta delle modalità più appropriate da adottare nelle varie situazioni didattiche.

Un esempio dello scorso anno scolastico

Nel corso degli anni, per iniziativa delle singole scuole, ci sono state moltissime attività volte a portare l’educazione finanziaria in classe.

Tra queste, un originale progetto pilota di educazione finanziaria cooperativa e mutualistica che si è svolto nello scorso anno scolastico è stato “Metto in conto il mio futuro”.

L’iniziativa è stata promossa dalla Fondazione Tertio Millennio – ETS (istituita nell’ambito del Credito Cooperativo) in collaborazione con la Fondazione per l’Educazione Finanziaria e al Risparmio (FEduF) e 5 Banche di Credito Cooperativo partner: BCC del Garda (BS), BCC Valpolicella Benaco Banca (Vr), CR Alto Garda Rovereto (Tn), Banca TeMa (Gr), Cassa Rurale e Artigiana di Castellana Grotte (Ba).

A beneficiare del percorso i ragazzi delle terze e quarte classi di 5 istituti dislocati dal nord al sud della penisola ed esattamente: Istituto Tecnico Turistico paritario “Gardascuola” di Arco (TN); Istituto Professionale “Tusini” di Bardolino (VR); Liceo/Istituto professionale “Don Milani” di Montichiari (BS); Istituto professionale alberghiero “Leopoldo II” di Grosseto) e Liceo Scientifico/Istituto Tecnico Tecnologico “Luigi dell’Erba” di Castellana Grotte (BA).

Il programma prevedeva incontri sull’economia civile, il valore del risparmio, la redazione del bilancio personale, il gioco d’azzardo e la cooperazione di credito.

Benvenga l’educazione finanziaria a scuola!

Il possesso delle competenze utili a compiere scelte economiche in maniera responsabile e consapevole risulta fondamentale per aumentare il proprio benessere finanziario e per favorire nella popolazione una partecipazione più attiva e responsabile alla vita economica della società.

Anche per questo risulta importante ed urgente promuovere l’educazione finanziaria fin dalla giovane età e la scuola, per definizione, è il luogo più appropriato.

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Pietro Guerra

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