Elezioni 2022, all’Abetone Fratelli d’Italia ha fatto il record: «Qui da anni si va in questa direzione»

politica 28 settembre 2022 – 16:58 «La sinistra? Una volta sì era forte, adesso tanti di noi preferiscono stare a casa. La sinistra dovrebbe tornare tra la gente» di Matteo Lignelli Se si esclude l’invasione dei cercatori di funghi, il territorio di Abetone Cutigliano, in provincia di Pistoia, è tra i più tranquilli che si possono incontrare. Il turismo estivo è finito e la neve deve arrivare. Diversi bar e negozi sono chiusi e a giro, complice il cielo uggioso, non c’è granché. Anche per questo gli abitanti (1.800 circa) non capiscono il motivo di tanta attenzione. Glielo spieghiamo: è il Comune dove Fratelli d’Italia ha raccolto la percentuale più alta della Toscana, 45,78% alla Camera e 46,31% al Senato (67% di affluenza). Venti punti in più rispetto al dato nazionale, che crescono se si guarda solo alla sezione di Abetone dove Meloni è al 53% e la coalizione al 67%. Così, anche se sono presi dai punteggi della loro partita a carte, quando si solleva l’argomento con un gruppetto di signori di un bar di Cutigliano ognuno ci tiene a dire la sua. «Ormai è un po’ di anni che si va in questa direzione» sostiene uno di loro. «La sinistra? Una volta sì, era forte, adesso tanti di noi preferiscono stare a casa. Io è 20 anni che non vado a votare». L’argomento tira. Lo conferma il fatto che mentre un edicolante ci spiega che «in realtà da queste parti c’è sempre stata un po’ di alternanza, non sono così sorpreso» una coppia di anziani si avvicina e chiede il Corriere «per vedere delle elezioni». È troppo tardi per avere una copia. «La sinistra dovrebbe tornare fra la gente, ascoltare davvero inostri bisogni. Con il Covid abbiamo passato momenti difficili» continua l’uomo. Una sensazione di abbandono che si sente ripetere spesso. Che sia stato un «voto di protesta» lo sostengono in molti, «ma non ci dobbiamo dimenticare — rimarca una signora fuori dall’alimentari — che nel territorio i partiti di centrodestra, a cominciare da Fratelli d’Italia, hanno sempre avuto una certa influenza». Il primo sindaco da quando il Comune è unificato, infatti, è stato Diego Petrucci di FdI, eletto nel 2017, ora presidente del consiglio comunale dopo esser diventato (nel 2020) consigliere regionale. Poi è arrivato il «reggente» Alessandro Barachini (Lega) e infine Marcello Danti con una lista civica che ingloba anime di centrodestra. «Ormai non voto da tanti anni, ma nel 2017 avevo fatto un’eccezione proprio per Petrucci» dice un albergatore. «Qui in queste settimane i politici non si sono visti, non hanno fatto una grande propaganda e le persone hanno provato a dare un segnale. Altri sono soddisfatti del governo locale degli ultimi anni». Per Andrea Formento, assessore allo sport e presidente di Federfuni, le ragioni storiche si uniscono alla «lontananza che si avverte nei confronti della Regione. C’è malcontento per i ristori e il depotenziamento dell’ospedale». Nel partito i numeri sono stati accolti con grande soddisfazione. Petrucci parla di un «risultato al di fuori di ogni previsione, che ci deve spingere a migliorare». Cos’è stato fatto in questi anni? «Tanti interventi nelle scuole e poi durante la mia amministrazione è stato “salvato” il comprensorio sciistico, di concerto con la Regione che ha messo i fondi. Un miracolo per le tempistiche. Abbiamo riaperto gli impianti Le Regine e Gomito e rigenerato gli altri. Ora l’obiettivo è il collegamento con il Cimone, cento chilometri di piste con cui fare concorrenza alle Alpi». La newsletter Se vuoi restare aggiornato sulle notizie di Firenze iscriviti gratis alla newsletter del Corriere Fiorentino. Arriva tutti i giorni direttamente nella tua casella di posta alle 12. Basta cliccare qui 28 settembre 2022 | 16:58 © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-09-28 14:59:00, «La sinistra? Una volta sì era forte, adesso tanti di noi preferiscono stare a casa. La sinistra dovrebbe tornare tra la gente»,