di Virginia PiccolilloL’ex ministra: «In Sicilia puntare su energia e turismo». «Non considero un tabù rimodulare le spese del Pnrr». «Ho scelto io di candidarmi a Gela» «L’alluvione delle Marche non è la prima lezione forte che riceviamo dal cambiamento climatico e della necessità di mettere l’Italia in sicurezza». Michela Vittoria Brambilla si è candidata come indipendente nella coalizione di centrodestra per difendere le tematiche dell’ambiente e della biodiversità. Non sono temi di sinistra? «No. La mia battaglia per l’ecosistema vede unita tutta la nostra coalizione. Per questo quando ho proposto la mia candidatura su questi temi sui quali sono competente ho avuto l’appoggio di tutti». Non più solo Forza Italia? «Tutti insieme, Giorgia Meloni, Matteo Salvini, Silvio Berlusconi e Noi moderati hanno condiviso la necessità di andare compatti su queste tematiche. E di darmi una rappresentanza con una candidatura in un collegio». Il Corriere ha una newsletter dedicata alle elezioni: si intitola Diario Politico, è gratuita, e ci si iscrive qui Ma a quale leader guarda? «Non uno in particolare. Penso che tutti dobbiamo fare il massimo per la sfida del futuro della Terra e di tutti noi». Lo dicono pure a sinistra. «Ma il mio non è e non sarà un ecologismo dei “no”, ma della consapevolezza. Occorre offrire soluzioni percorribili, non lasciare tutto com’è». Quali soluzioni? «L’Italia deve rispettare e aggiornare gli impegni internazionali assunti contro il cambiamento climatico. Occorre intervenire per la salvaguardia della qualità delle acque marine e interne, per l’efficentamento delle reti idriche, per difendere le aree a rischio idrogeologico, per una tutela della biodiversità e ampliare le aree protette». Con quali risorse? «Non considero un tabù rimodulare le spese del Pnrr. E poi c’è la sfida delle rinnovabili. La guerra insegna che sono garanzia di pace e libertà». Che pensa di Putin? «Non ci può essere alcuna tolleranza con chi aggredisce un altro Paese. Il referendum introduce una preoccupante escalation. Ma mi chiedo se l’Ue ha fatto tutto per evitare la guerra e ora porvi fine». Com’è finita a Gela, lei, lombarda? «L’ho scelto io». E perché? «Ho fatto la parlamentare, il ministro, la presidente della Bicamerale per l’infanzia, mi voglio impegnare a 360 gradi per le mie tematiche. Una scelta coraggiosa, no?». È una terra problematica. Che farà? «Per questo vado lì dove c’è più bisogno. Ci sono decisioni da prendere sul gasdotto e sull’impianto di compressione del gas proveniente dal giacimento offshore Argo-Cassiopea. C’è il metanodotto che collegherà Malta alla rete italiana, passando di qui. E poi c’è il Petrolchimico: la riconversione è avviata ma le bonifiche sono in ritardo. È il maggior sito attenzionato dal ministero dell’Ambiente»». Con impatto sulla salute. «I rischi per la salute vanno eliminati. Ci muoveremo con il governo e con i gelesi per risolvere tutti i problemi». Quali? «Ci sono tanti problemi mai risolti. Primo: la mancanza di lavoro. Vengo fermata dalle madri che devono mandare i figli all’estero. È un impoverimento sia delle famiglie, che spendono per farli studiare e poi li vedono andar via, che per la stessa Sicilia. Bisogna mettere il massimo dell’impegno nel creare posti di lavoro perché, come loro stessi mi dicono, non vogliono il reddito di cittadinanza». Su cosa puntare? «Il turismo. Quando ho fatto il ministro, Sicily era uno dei due siti più cliccati. Ci sono luoghi archeologici, posti bellissimi. Ogni giorno mi innamoro di più di questa terra». E gli animali? «Non li dimentico. Ho tre idee. Lotta al randagismo, aiuto alle famiglie con Isee basso che hanno un animale e inasprimento delle pene per chi li maltratta o uccide. Ora è sempre impunito». Il Corriere ha una newsletter dedicata alle elezioni: si intitola Diario Politico, è gratuita, e ci si iscrive qui 22 settembre 2022 (modifica il 22 settembre 2022 | 09:35) © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-09-22 07:48:00, L’ex ministra: «In Sicilia puntare su energia e turismo». «Non considero un tabù rimodulare le spese del Pnrr». «Ho scelto io di candidarmi a Gela», Virginia Piccolillo