A Milano il Pd è il «partito della Ztl» ma non solo: dem in testa anche in tutte le periferie della città

A Milano il Pd è il «partito della Ztl» ma non solo: dem in testa anche in tutte le periferie della città

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di Stefania Chiale

La roccaforte dem non va sotto. Il partito di Giorgia Meloni, che guida l’Italia col 27,17 di preferenze alla Camera e il 26,21 al Senato, a Milano retrocede al 20,6 alla Camera e al 19,04 al Senato

Milano tiene, la roccaforte del centrosinistra non viene espugnata e si conferma l’ultima rimasta nel Paese. L’Italia nelle mani della destra di Giorgia Meloni, coi dem crollati sotto il 20% e il Terzo Polo sotto l’8, vista dal capoluogo lombardo sembra uno scenario distante e ribaltato. Qui il Pd qui rimane il primo partito, il centrosinistra vince gli unici tre collegi uninominali di tutta la Lombardia e il Terzo Polo vola al 16,3% al Senato (15,9 alla Camera).

Il voto a Milano città consegna al centrosinistra il collegio uninominale del Senato con Antonio Misiani contro la leghista Maria Cristina Cantù grazie al 39% di preferenze (la sola vittoria per i Dem negli uninominali in Lombardia). La coalizione strappa anche i due collegi della Camera di Milano Nord con Bruno Tabacci (che col 38,4% ha superato il parlamentare di Forza Italia Andrea Mandelli) e Milano centro con Benedetto Della Vedova (col 37,85% ha battuto l’ex ministro Giulio Tremonti). Alla fine il risultato sarà di due collegi uninominali a uno per il centrosinistra alla Camera e di uno a uno tra centrodestra e centrosinistra al Senato.

Domenica sera la cautela dell’attesa, i nervi tesi dopo i primi exit poll e le proiezioni iniziali hanno ceduto di fronte al verdetto del peggiore risultato nella storia del centrosinistra a livello nazionale. Il mezzo sorriso del segretario Enrico Letta stampato sul grande manifesto affisso nel circolo Acli di Lambrate dove il Pd milanese ha seguito lo spoglio suonava ormai come una triste promessa mancata. Eppure la speranza è rimasta ancorata ai collegi di Milano città, in un quadro tutt’attorno a dir poco desolante. Passata la notte e terminato lo spoglio di tutte le sezioni la situazione è chiara: a Milano città i rapporti tra i partiti s’invertono rispetto al resto del Paese. Il Pd qui si rivela primo partito, col 25,36% alla Camera e il 26,29 al Senato rispetto al 19,14 e 19,02 raggiunti nel resto del Paese. La coalizione di centrosinistra nel capoluogo vince col 37,83 delle preferenze alla Camera (contro il 26,29 nel Paese) e il 39,32 al Senato (rispetto al 26,12 ottenuto nel resto d’Italia). Dall’analisi in corso nella segreteria del Pd milanese sui dati emersi in città il Partito democratico si conferma il più votato in tutti i Municipi: è al 24,7% nel Municipio 2, al 28,7% nel Municipio 3, al 25,8% nel quarto, al 24,6% nel quinto, ancora 25,8% nel sesto, infine al 23,9, 24,5 e 25,1 rispettivamente nel settimo, ottavo e nono.

Il partito di Giorgia Meloni, che guida l’Italia col 27,17 di preferenze alla Camera e il 26,21 al Senato, a Milano retrocede al 20,6 alla Camera e al 19,04 al Senato. Comunque un risultato storico per Giorgia Meloni nella roccaforte di centrosinistra rappresentata dal centro cittadino e nei confronti degli alleati-rivali del Carroccio, fermi al 6,34% alla Camera e al 6,81 al Senato. Il Terzo Polo che nel Paese non arriva all’8%, a Milano ha convinto il 15,71% di elettori alla Camera e il 16,06% al Senato. Infine i 5Stelle continuano a non sfondare nel capoluogo: 7,69 alla Camera e 6,75% al Senato, contro i 15,22% e 15,35 nel Paese.

Il Pd conquista quindi l’uninominale al Senato con Misiani e i due alla Camera con Tabacci e Della Vedova. Ma è una vittoria amara, se vista nel contesto. Il collegio uninominale per il Senato a Sesto San Giovanni alle 2 di notte ormai è saldo nelle mani di Isabella Rauti di Fratelli d’Italia, al 46,6% (coalizione di centrodestra), contro il dem Emanuele Fiano al 29,93% (coalizione di centrosinistra). A spoglio concluso la vittoria sarà schiacciante: 43,68 contro 30,86. Dato per perso nelle prime ore della notte anche il collegio per il Senato di Cologno Monzese, con Ignazio La Russa che trainava il centrodestra al 46,7 contro il 28,7% di Adriana Albini. A fine spoglio il risultato sarà di 46,41 a 29,07.

I risultati alla Camera e al Senato

Nelle ore più lunghe della giornata elettorale, l’attesa del Pd si era concentrata su una speranza: essersi imposti nei collegi dati come contendibili, quello del Senato di Milano città e quelli della Camera attorno al centro città. E così è stato. Con i primi risultati della notte è chiaro che nel Paese la chiamata al voto utile e la strategia elettorale basata sull’imperativo «Scegli» (o loro o noi) non abbiano premiato affatto. E pure la certezza tra i dem di aver fatto «tutto il possibile», soprattutto nel grande partito degli indecisi, quelli «decisivi» per il risultato, e di averli convinti che la partita fosse tra le due grandi coalizioni, scopre le sue crepe. «Abbiamo fatto una campagna fino all’ultimo giorno puntando sulla presenza sul territorio», diceva ieri il segretario regionale del Pd Vinicio Peluffo. «Siamo convinti che alla fine si sia reso evidente come si trattasse di un confronto maggioritario tra le due coalizioni». Eppure. Eppure il centro città ha tenuto. In quella Milano che nel 2018 vide il Pd, fermo al 22,8% nel Paese, raccogliere a Milano il 26,6. «Speriamo di fare buoni risultati in città», sosteneva ieri l’europarlamentare dem Pierfrancesco Majorino. Secondo cui il risultato sarebbe stato determinante anche per la sfida del prossimo anno: «Il centrodestra non farà il pieno di voti a livello lombardo. I risultati stasera dimostreranno che la partita delle regionali è contendibile». La speranza, spiegava l’assessore al Welfare cittadino Lamberto Bertolé, era quella di «aver convinto molti indecisi. Soprattutto in una città come Milano dove pesa anche il voto di opinione».

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26 settembre 2022 (modifica il 26 settembre 2022 | 20:33)

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, 2022-09-26 21:43:00, La roccaforte dem non va sotto. Il partito di Giorgia Meloni, che guida l’Italia col 27,17 di preferenze alla Camera e il 26,21 al Senato, a Milano retrocede al 20,6 alla Camera e al 19,04 al Senato , Stefania Chiale

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