Elezioni 2022 Toscana: il ritorno di Pera possibile ministro, la forzista Tenerini sorprende tutti

Elezioni 2022 Toscana: il ritorno di Pera possibile ministro, la forzista Tenerini sorprende tutti

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il voto 27 settembre 2022 – 07:31 L’ex presidente del Senato torna a Palazzo Madama, la coordinatrice berlusconiana conquista Livorno. A Pisa bis non scontato di Ziello, pupillo di Ceccardi di Mario Lancisi Marcello Pera «Rieccolo». Così Indro Montanelli salutava da toscanaccio Amintore Fanfani ogni volta che, negli anni Sessanta, l’illustre politico aretino riappariva con incarichi importanti sulla scena politica, dopo periodi di offuscamento. Il nuovo «Rieccolo» della politica toscana è sicuramente Marcello Pera, 79 anni, lucchese, filosofo con amicizie importanti come quella con il papa emerito Joseph Ratzinger. Pera è stato senatore di Forza Italia dal 1996 al 2013, presidente del Senato dal 2001 al 2006. Poi si è ritirato nella sua Lucca ed è riapparso come regista del centrodestra locale, ma nell’ombra. Finché è rimasto folgorato, lui berlusconiano della prima ora, sulla via che porta a Giorgia Meloni e così domenica è stato di nuovo eletto senatore, seppure in trasferta, nella Sardegna del nord. Qualcuno già prospetta per lui un futuro da ministro per le riforme costituzionali nel governo Meloni. Dei padri nobili del centrodestra berlusconiano — lui, Denis Verdini e Altero Matteoli — è rimasto solo Pera. Dietro di lui emerge, tra conferme e sorprese, una nuova classe dirigente. Staccheranno per la prima volta il biglietto per Roma tre donne, Elisa Montemagni, Chiara Tenerini, Simona Petrucci, e un uomo, Fabrizio Rossi. Due FdI, una Lega e una Forza Italia. Elisa Montemagni, nata a Viareggio nel 1986, passa da Palazzo Panciatichi, dove finora è stata capogruppo della Lega in Consiglio regionale, a Montecitorio ma la sua elezione non è una sorpresa. Ha vinto infatti nel collegio arcisicuro per la destra di Massa e Versilia. Simona Petrucci, 45 anni, e Fabrizio Rossi, 47 anni, entrambi esponenti dei Fratelli d’Italia e della giunta di centrodestra di Grosseto, hanno vinto in due collegi non facilissimi, ma in cui sono partiti con il favore dei sondaggi e dei dati propizi delle ultime elezioni. Erano favoriti, ma non blindati. Chi invece ha rovesciato i pronostici della vigilia, vera sorpresa del centrodestra, è la cecinese Chiara Tenerini, 50 anni, coordinatrice di Forza Italia della provincia di Livorno, che ha sconfitto un parlamentare uscente del calibro di Andrea Romano. Il loro è stato un duello protrattosi per tutta la notte. Tenerini ha puntato sul no al rigassificatore e sul rilancio dell’Elba, isola tradizionalmente legata al centrodestra. Poi ci sono i confermati, gli eletti del 2018 che domenica hanno bissato il successo di cinque anni fa. Il compito più facile lo ha avuto Riccardo Zucconi, 66 anni, deputato uscente di Fratelli d’Italia, che ha battuto la sfidante del centrosinistra Serena Mammini con uno scarto percentuale di venti punti. Non era invece scontata, anzi tutt’altro, la conferma a Pisa del leghista Edoardo Ziello, 30 anni, che ha sconfitto il costituzionalista Stefano Ceccanti di sei punti percentuali. Ziello è legato a Susanna Ceccardi, che esulta: «Il centrodestra asfalta ovunque la sinistra». Poi però invita a riflettere sul voto della Lega che l’ex sindaca di Cascina critica per l’appoggio al governo di Mario Draghi. Conferme anche per la pratese Erika Mazzetti, 45 anni, Forza Italia, che vince con largo margine nel collegio di Prato e Pistoia, in queste elezioni allargato anche al rosso Mugello. Così come per la leghista Tiziana Nisini ad Arezzo, Manfredi Potenti, Lega, nel collegio senatoriale di Livorno, e Patrizio Giacomo La Pietra dei Fratelli d’Italia nel collegio di Prato, Massa Carrara e Lucca. Di dieci eletti nell’uninominale, quattro sono della Lega, quattro di Fratelli d’Italia e due di Forza Italia. Anche questi numeri sembrano confermare la sfida tra Salvini e la Meloni. La quale stravince ma i candidati salviniani resistono. Fratelli d’Italia con Fabrizio Rossi e il sindaco di Pistoia Alessandro Tomasi lanciano la sfida al Pd per conquistare nel 2025 la guida della Regione dopo 55 anni di potere della sinistra. Già due anni fa Susanna Ceccardi non andò lontana dal bersaglio, ma il profilo moderato di Tomasi potrebbe far breccia anche tra gli elettori più tradizionalisti della sinistra. Ceccardi era stata sindaca di Cascina mentre Tomasi è al secondo mandato alla guida di Pistoia che si sta ormai spostando sempre più a destra. Forse anche per queste ambizioni del centrodestra, uno dei più preoccupati dal voto di domenica pare che sia proprio il governatore Eugenio Giani. La newsletter Se vuoi restare aggiornato sulle notizie di Firenze iscriviti gratis alla newsletter del Corriere Fiorentino. Arriva tutti i giorni direttamente nella tua casella di posta alle 12. Basta cliccare qui 27 settembre 2022 | 07:31 © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-09-27 05:32:00, L’ex presidente del Senato torna a Palazzo Madama, la coordinatrice berlusconiana conquista Livorno. A Pisa bis non scontato di Ziello, pupillo di Ceccardi,

Pietro Guerra

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