di Stefano Montefiori
Secondo le prime proiezioni la coalizione governativa potrebbe non arrivare alla soglia dei 289 seggi. Bene Marine Le Pen, eliminato Èric Zemmour
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Il presidente Emmanuel Macron chiede ai suoi «umiltà», che è un modo per dire che il risultato è buono ma non straordinario, come nelle previsioni. La coalizione governativa Ensemble! è data dalle proiezioni testa a testa, intorno al 26%, con la sinistra radicale della Nupes, la Nuova unione popolare ecologista e sociale di Jean-Luc Mélenchon, che saluta invece un «risultato storico» e con toni epocali invita «il suo popolo» a «dilagare» nel secondo turno di domenica prossima.
In realtà, le proiezioni del voto in seggi indicano che la Nupes alla fine del processo elettorale non otterrà la maggioranza e quindi con ogni probabilità Mélenchon — nonostante i suoi proclami — non sarà primo ministro in una difficile coabitazione con Macron. Il margine di incertezza che ancora rimane riguarda il tipo di maggioranza parlamentare di cui potrà godere Macron la sera dopo il secondo turno: se assoluta come è accaduto nel suo primo quinquennio, o se relativa, inferiore alla soglia di 289 seggi all’Assemblea nazionale, che lo costringerebbe a cercare l’alleanza con qualche altro deputato.
Il Rassemblement national di Marine Le Pen ottiene un ottimo risultato, intorno al 19% in crescita rispetto a cinque anni fa, nonostante la leader sia sembrata poco attiva e abbia assistito senza reagire troppo all’esplosione mediatico-politica di Mélenchon. Di solito il partito lepenista, alle elezioni legislative, crolla dopo i successi della presidenziali, ma questa volta non è andata così. E se si aggiunge il 4 per cento del partito Reconquête di Éric Zemmour, il blocco dell’estrema destra arriva a livelli simili a quelli del blocco centrista di governo e a quello di estrema sinistra della Nupes.
La premier Elisabeth Borne, che appare favorita per la vittoria finale nella circoscrizione del Calvados dove è candidata, dice che «Ensemble! è la sola forza politica in grado di ottenere la maggioranza all’Assemblea nazionale»: affermazione chiara e tutto sommato veritiera, il dato politico alla fine più importante della serata, nonostante i proclami vari, per immaginare la Francia dei prossimi cinque anni.
Il primo turno vede già alcune eliminazioni eccellenti: l’ex ministro dell’Istruzione, Jean-Michel Blanquer, peso massimo nel primo mandato di Macron, e soprattutto Éric Zemmour, il fondatore del partito Reconquête che dopo il misero 7% alle presidenziali si è candidato senza successo nella quarta circoscrizione del Var, che comprende Saint- Tropez.
Tra i politici, soprattutto quelli che hanno ottenuto un buon risultato, quasi nessuno sottolinea un dato che mette in discussione tutti gli altri: l’astensione è arrivata a sfiorare il 53%, un nuovo record (51% nel 2017). Sono più i francesi rimasti a casa di quelli che sono andati a votare.
12 giugno 2022 (modifica il 12 giugno 2022 | 22:36)
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, 2022-06-12 20:15:00, Secondo le prime proiezioni, in Francia la coalizione di Macron potrebbe perdere la maggioranza dei seggi: al primo turno è testa a testa con la coalizione di sinistra. Eliminato Zemmour, Redazione Online