di Stefano Montefiori
Il partito del presidente,«Ensemble!» è primo per soli 21 mila, davanti alla coalizione di sinistra Nupes, guidata da Mélanchon. Il tribuno della gauche già parla di «manipolazioni» dei risultati. L’ avanzata di Marine Le Pen, disfatta per Zemmour. Il presidente può avere la maggioranza al secondo turno, ma con numeri così piccoli avrà difficoltà con le riforme
Dal nostro corrispondente
PARIGI — Elezioni in Francia: nella battaglia politica per interpretare un voto meno univoco del solito, qualche punto fermo.
La coalizione di Mélanchon
La Nupes (la coalizione della sinistra guidata da Jean-Luc Mélanchon) avanzerà domenica prossima probabilmente come numero di seggi, ma non avrà la maggioranza e in percentuale fa lo stesso risultato del 2017 se si sommano i risultati 2017 delle formazioni che la compongono. Cioè la nuova unione non ha conquistato nuovi elettori alla sinistra.
Il partito di Macron perde seggi
«Ensemble!» («Insieme», il partito fondato da Emmanuel Macron) perde seggi rispetto al 2017 ma potrebbe comunque avere la maggioranza assoluta.
Il partito di Le Pen in crescita
Il Rassemblement national di Marine Le Pen avrà più seggi e avanza anche come numero di voti, oltre un milione in più rispetto al 2017 .
Secondo mandato
Anche se avrà la maggioranza assoluta, secondo mandato complicato per Macron: base più ristretta, guerra di successione alle porte (nel 2027 non potrà ricandidarsi), forte opposizione di estrema destra e estrema sinistra.
Chi è in testa?
Non cambia poi molto la sostanza delle cose, che dipendono dal secondo turno di domenica prossima, ma secondo il ministero dell’Interno al primo posto c’è la coalizione macronista «Ensemble!» al 25,75%, davanti alla Nupes di Mélenchon al 25,66%.
Le accuse di manipolazioni
Mélenchon grida alla manipolazione, perché il Ministero non conteggia alcuni candidati dell’oltremare nella Nupes, quando invece secondo lui — e secondo Le Monde — dovrebbe. È una battaglia simbolica ma importante per permettere a Mélenchon di ripetere «abbiamo vinto», come ha fatto ieri sera.
La disfatta di Zemmour
Parabola affascinante: tra novembre e gennaio Èric Zemmour era ovunque, sembrava destinato a rottamare Marine Le Pen e a giocarsi la presidenza della Repubblica con Macron. Ci credevano non solo osservatori e giornalisti ma anche tanti dirigenti del Rassemblement national, che hanno abbandonato Marine per correre in fretta nel nuovo partito «Reconquête» di Zemmour. L’impazzimento colletivo si traduceva anche nei comizi oceanici con 20 mila persone. Poi il tracollo repentino. Un misero 7% alla presidenziale, e ieri la disfatta finale: Zemmour eliminato al primo turno, il suo partito al 4%, nessun candidato riuscirà a entrare in Parlamento.
13 giugno 2022 (modifica il 13 giugno 2022 | 11:41)
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, 2022-06-13 11:38:00, Il partito del presidente,«Ensemble!» è primo per soli 21 mila, davanti alla coalizione di sinistra Nupes, guidata da Mélanchon. Il tribuno della gauche già parla di «manipolazioni» dei risultati. L’ avanzata di Marine Le Pen, disfatta per Zemmour. Il presidente può avere la maggioranza al secondo turno, ma con numeri così piccoli avrà difficoltà con le riforme , Stefano Montefiori