Elezioni in Israele, lo scrittore Eshkol Nevo: «Cara figlia, al tuo primo voto non scegliere mai chi odia»

Elezioni in Israele, lo scrittore Eshkol Nevo: «Cara figlia, al tuo primo voto non scegliere mai chi odia»

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di Eshkol Nevo

La lettera dello scrittore israeliano: «Dopo cinque votazioni ravvicinate ci serve chi aspira a comporre e non a separare»

Quando eri piccola, ma proprio piccola, ti prendevo per mano ed entravi insieme a me nella cabina elettorale. Ti mostravo come inserire la scheda con il nome della lista dentro la busta. Poi infilavamo insieme la busta nell’urna.

Hai diciotto anni e mezzo ormai e martedì, quando entrerai per la prima volta nella cabina elettorale, non sarò lì con te. Sarai sola, come dev’essere ogni elettore ed elettrice, solamente tu con i tuoi pensieri, le tue opinioni e la tua scelta.

Può essere – anzi, è probabile – che il tuo voto sia differente dal mio. Va bene così. Qualunque scelta tu faccia sulla base di riflessione e coinvolgimento, sarà buona per me e per la mamma. Ma questo resta un momento importante nella tua vita, e vorrei fornirti un poco di provviste per il viaggio. Innanzi tutto, non dare per scontato il fatto di poter votare. Il fatto di vivere in uno stato democratico. Il Russia, in Cina, in Iran, in Turchia, i cittadini non hanno una reale opportunità di influire sul proprio destino. Rischiano di finire in guerra, o in carcere, senza nessuna colpa. E privi di alcuna difesa legale di fronte alle autorità.

Anche in Israele, purtroppo, la democrazia non è più scontata, non tutti i partiti che reclamano il tuo voto hanno ugualmente a cuore la democrazia. Tienilo da conto mentre valuti chi votare. Ricordi il principio della separazione dei poteri che abbiamo studiato insieme in educazione civica per gli esami di maturità? Anche quello non sta davvero a cuore a tutti i partiti in queste elezioni. Eppure abbiamo imparato che nel momento in cui uno dei poteri – quello giudiziario, per fare un esempio – viene indebolito in modo significativo, si apre la strada alla dittatura e alla perdita dei diritti umani.

Desidero anche condividere con te una mia considerazione di questi ultimi tempi riguardo ai politici. È basata su incontri diretti con alcuni di loro e sul fatto di averli osservati (anche tu, come me, sei un’osservatrice). All’apparenza sembrano tutti uguali. Tutti assetati di potere, tutti dotati di un ego gigante, tutti convinti di essere un regalo di Dio all’umanità. È opinione comune che se non fossero così, non entrerebbero in politica. Tuttavia nel corso degli anni ho identificato l’elemento che distingue fra quanti è opportuno votare, e quanti no. I politici che è opportuno sostenere dimostrano, oltre all’interesse personale, una vera volontà di influenzare positivamente la realtà. Di far progredire la società. Di offrire il proprio servizio sia a chi li ha votati, sia a chi non li ha votati. Per i politici che non è opportuno sostenere, l’interesse personale viene prima di tutto. Sta al di sopra di tutto. E mina la loro capacità di vedere il bene pubblico.

Come distinguere i due tipi di politici? Non è semplice. Anch’io ho sbagliato più di una volta in elezioni passate. Ma confido in te. Puoi raccogliere informazioni sui loro precedenti per sapere cos’hanno fatto fino a oggi, puoi verificare ed esaminare come si comportano con le persone a loro più vicine (è sempre un buon indicatore) e anche vederli su YouTube e poi lasciare che sia la tua eccellente intuizione a guidarti.

In questi ultimi mesi sei uscita dalla bolla della nostra città e da quanto racconti anche tu cominci a renderti conto di quanto complesso e complicato e sfaccettato sia il paese in cui ti abbiamo messo al mondo. Come avrai di certo notato, questa pluralità può essere meravigliosa, fonte di ispirazione e di forza, ma nello stesso tempo può diventare fonte di divergenze, di odio e di violenza.

Maturando mi rendo sempre più conto che per mantenere il delicato equilibrio tra le diverse parti della nostra società e vivere in pace e prosperità dobbiamo essere tutti pazienti, tolleranti e disposti al compromesso.

Abbiamo bisogno – un bisogno disperato, dopo cinque tornate elettorali ravvicinate – di una leadership che aspiri a comporre e non a separare. Che sappia unire e non dividere.

E questa è l’ultima cosa che ti vorrei chiedere: diffida di chi costruisce le sue argomentazioni sull’odio verso l’altro. La storia ci insegna che in futuro lo stesso odio può rivolgersi facilmente verso di te, verso le tue sorelle e i tuoi genitori.

Di solito quando si cerca il contrario di «odio» si dice «amore». Mi pare esagerato cercare l’amore in politica. Ma si può senz’altro parlare di rispetto per l’altro.

Sforzati di individuare chi, fra quanti chiedono il tuo voto, porta rispetto per il diverso da lui. E chi invece lo teme e desidera costruire sulle sue rovine.

Ecco, figlia mia ormai grande, fin qui il «lascito» di tuo padre. Adesso sta a te. Martedì vota in base ai tuoi valori e alle tue credenze. E… non sei costretta a raccontarmi cos’hai deciso.

(Traduzione di Raffaella Scardi)

27 ottobre 2022 (modifica il 27 ottobre 2022 | 22:13)

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, 2022-10-27 21:10:00, La lettera dello scrittore israeliano: «Dopo cinque votazioni ravvicinate ci serve chi aspira a comporre e non a separare», Eshkol Nevo

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