Elezioni, la Campania perde 33 seggi. Il Pd e Forza Italia pensano ai sindaci come candidati

Elezioni, la Campania perde 33 seggi. Il Pd e Forza Italia pensano ai sindaci come candidati

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verso il voto Mezzogiorno, 23 luglio 2022 – 08:07 La nuova ripartizione in base al dimezzamento dei parlamentari. Grandi manovre nei partiti per un posto sicuro in lista di Simona Brandolini A ventiquattr’ore dalla caduta del governo Draghi c’è il primo round, di una serie, di rimescolamenti, accorpamenti, riposizionamenti. Gli schieramenti in campo per le elezioni del 25 settembre sono cinque, per ora: il centrodestra unito, il Pd che riprende la vocazione maggioritaria dell’inizio, i contiani corteggiati dalla sinistra (soprattutto da Luigi de Magistris), i draghiani (Di Maio-Toti-Carfagna-Gelmini-Brunetta-Renzi e centristi vari) e infine Carlo Calenda in solitaria che gioca la carta dei sondaggi (Azione è l’unico partito in ascesa dopo la caduta dell’ex banchiere), più che per vincere per far perdere gli altri e contare. Va detto che nelle prossime 48 ore tutto potrebbe cambiare, ma ad oggi è questo il quadro. Ci sono anche le nuove ripartizioni dei seggi in base al dimezzamento dei parlamentari: sono 38 i plurinominali (20 Campania 1, 18 Campania 2) alla Camera e 18 al Senato: cioé 56 scranni al posto dei precedenti 89. I demQuesta è la base di partenza, tutto ciò che avverrà nei prossimi giorni è una corsa per un posto al sole nel listino bloccato e per evitare i pericolosi collegi. Non ne esistono di sicuri come un tempo. Tutti più o meno sono contendibili, anche perché in Campania nel 2018 il cappotto è stato made in 5Stelle. E allora partiamo dai dem. L’identikit lettiano dei candidati con «occhi di tigre» ha gettato nel panico ben più di un gattino. Ci sono alcuni orientamenti che stanno emergendo dalle telefonate Napoli-Roma, il primo: non si vorrebbero dare deroghe ai consiglieri regionali. Con chiarezza e facendo nomi e cognomi il problema sarebbe Gennaro Oliviero, presidente del consiglio scalpitante che, però, è considerato insieme a Umberto del Basso de Caro uno degli artefici del commissariamento del partito regionale. Lo ha detto chiaramente Francesco Boccia che, in qualità, di neocommissario potrebbe essere uno dei nomi nazionali in lista. Come anche il ministro della Cultura Dario Franceschini, anche se le sue quotazioni tendono a scendere con il passare delle ore. La vicepresidente del Parlamento europeo, Pina Picierno, pare, invece, sia orientata a rimanere a Bruxelles, mentre resta fortemente indiziata per essere una dei capilista Valeria Valente. D’altronde se esiste un problema nel Pd è l’assenza di donne. I certi (tra listino e collegi) sono Marco Sarracino, Piero De Luca, Stefano Graziano, Lello Topo. Quanto a Enzo Amendola, iscritto al Pd di Roma, potrebbe essere candidato nella capitale. Altro ragionamento che stanno facendo i dem, ma anche il centrodestra è impegnare e far correre i sindaci nei collegi. I sindaciIl tempo è poco, tutti vogliono partire da una minima solidità, i primi cittadini hanno voti diretti e personali. In caso di elezioni anticipate, infatti, ci sono sette giorni per dimettersi dal decreto di scioglimento delle Camere. Tempi stretti, ma fattibili. E così se per esempio il dem primo cittadino di San Giorgio a Cremano Giorgio Zinno, a metà del secondo mandato, scegliesse di scendere in campo avrebbe l’appoggio di un recordman come Enzo Cuomo, appena rieletto a Portici con oltre l’80 per cento delle preferenze. Cosa fa Forza ItaliaIn Forza Italia invece si ragiona sui sindaci di Trecase, Raffaele De Luca, e di Casalnuovo, Massimo Pelliccia. E a proposito di berlusconiani hanno un partito praticamente da ricostruire in Campania: con i Cesaro fuori dalla scena, Pentangelo e Sarro con la Gelmini, Casciello e Paolo Russo con Carfagna, hanno tre uscenti. Domenico De Siano, Marta Fascina e Michela Rostan dopo molte peregrinazioni. I nuovi volti sono Domenico Brescia, primo eletto a Napoli, Franco Silvestro vicecoordinatore. Il capolista? Al solito, un imprenditore. I sondaggi sono appena agli inizi. Quanto agli altri, devono ancora definire il perimetro. Luigi Di Maio ce l’ha chiaro: «Un’area di unità nazionale che si contrappone a chi ha fatto cadere il governo». La newsletter del Corriere del MezzogiornoSe vuoi restare aggiornato sulle notizie della Campania iscriviti gratis alla newsletter del Corriere del Mezzogiorno. Arriva tutti i giorni direttamente nella tua casella di posta alle 12. Basta cliccare qui. 23 luglio 2022 | 08:07 © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-07-23 08:48:00, La nuova ripartizione in base al dimezzamento dei parlamentari. Grandi manovre nei partiti per un posto sicuro in lista,

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