comunali 13 giugno 2022 – 20:35 Il candidato del Pd ha raccolto oltre il 43% delle preferenze. Quasi il 34% per Pardini del centrodestra di Simone Dinelli Francesco Raspini (a sinistra) e Mario Pardini (a destra) Francesco Raspini contro Mario Pardini: passerà dalla sfida tra loro due, al ballottaggio in programma tra 12 giorni, il nome del nuovo sindaco di Lucca. Dopo lo spoglio delle schede di ieri Raspini, candidato del Partito Democratico appoggiato anche da alcune liste civiche, è in vantaggio: circa 9 punti percentuali, a suo favore, lo separano dal leader del centrodestra sostenuto da Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia. Ma la partita appare ancora tutta da giocare: il candidato civico di destra Fabio Barsanti, terzo classificato — come nel 2017, quando si presentò col sostegno di Casapound — ha raccolto infatti un numero di preferenze che pareggia almeno in linea teorica la distanza tra Pardini e Raspini. E un eventuale (probabile) accordo fra centrodestra e destra, già di per sé, riaprirebbe dunque la partita. Poi ci sono gli altri quattro candidati — Aldo Gottardo, Elvio Cecchini, Andrea Colombini e Alberto Veronesi — che sommati fra loro mettono insieme il restante 13 – 14 per cento delle preferenze a questo primo turno. Certamente un «gruzzolo» di voti che può far gola a entrambi gli sfidanti, in vista di un ballottaggio che potrebbe decidersi, così come cinque anni fa, sul filo del rasoio. Raspini — funzionario di polizia, per 9 dei 10 anni dell’amministrazione Tambellini elemento portante della giunta con assessorati di peso all’ambiente, alla sicurezza e ai lavori pubblici — si gode per ora il successo al primo turno, ma sa bene quanto la strada sia ancora lunga. «Onestamente — dice — non mi aspettavo una forbice così larga: va da sé che ci sia soddisfazione da parte nostra per questo risultato che è buono non solo in termini percentuali, ma anche strettamente numerici. Abbiamo vinto in sezioni dove cinque anni fa il centrosinistra aveva fatto molta fatica e nonostante il calo dell’affluenza, con circa 1.200 elettori in meno recatisi domenica alle urne rispetto alle ultime amministrative, la nostra coalizione cresce e non di poco». Per Raspini il merito è da dividere con la squadra: «I nostri 180 candidati consiglieri — sottolinea — hanno svolto un lavoro straordinario e li ringrazio uno a uno. E non dimentichiamo una campagna elettorale durata mesi e che ha toccato tutte le frazioni, anche le più periferiche. Un segnale di attenzione che la gente ci ha riconosciuto». E ora, si apre la partita degli apparentamenti: «Mi pare — afferma il candidato del centrosinistra — che a destra si stia celebrando già un matrimonio. Noi siamo aperti al confronto con tutti su basi programmatiche, a partire naturalmente da quello con le forze progressiste e riformiste. È soprattutto a loro che diciamo di guardare con attenzione a cosa succede dall’altra parte». Dal canto suo Pardini — imprenditore ed ex presidente di Lucca Crea, la società partecipata del Comune che si occupa dell’organizzazione del festival del fumetto Lucca Comics & Games — riconosce un distacco da Raspini superiore alle attese. «Il nostro — commenta — è un risultato in linea con quanto ci aspettavamo, ma ammetto che pensavamo a qualcosa di meno dall’altra parte. Da ora però inizia un’altra partita che ci vede in corsa più che mai». In vista di possibili apparentamenti, Pardini sottolinea come «tutti i candidati, in queste settimane, abbiano parlato di volontà di discontinuità col centrosinistra. Discontinuità che certamente è ben rappresentata da noi: quindi, massima disponibilità al confronto con tutti, compreso naturalmente quello con Fabio Barsanti. Vedo grandi margini di crescita da parte nostra, a differenza degli avversari che secondo me hanno già fatto il massimo o quasi». Fra gli altri candidati, detto della disponibilità di Barsanti al dialogo con Pardini, dagli entourage di Veronesi (terzo polo con Azione e Italia Viva) e Cecchini (civico) viene definita «difficile» una inversione di rotta rispetto alla volontà di cambiamento più volte ribadita in campagna elettorale. Per quanto riguarda i voti di lista il primo partito in città è il Partito Democratico, che viaggia intorno al 18 per cento e guida la coalizione di centrosinistra. Mentre sul fronte opposto, il partito che ha ottenuto più voti è Fratelli d’Italia, che si assesta intorno al 13 per cento. Buono anche il risultato delle liste civiche dei due candidati sindaco. Camaiore, Pierucci vince al primo turno A Camaiore, sempre in Versilia, netta affermazione al primo turno per Marcello Pierucci, candidato del centrosinistra e vicesindaco uscente nell’amministrazione guidata da Alessandro Del Dotto, impossibilitato a ricandidarsi in quanto giunto a scadenza del suo secondo mandato consecutivo. Pierucci ha chiuso attorno al 60 per cento (trattandosi di un comune sopra i 15 mila abitanti occorreva il superamento del quorum del 50 per cento per l’elezione diretta), superando in modo nitido la candidata del centrodestra Claudia Bonuccelli, fermatasi attorno al 35 per cento, ed Enrico Marchetti. La newsletter Se vuoi restare aggiornato sulle notizie di Firenze iscriviti gratis alla newsletter del Corriere Fiorentino. Arriva tutti i giorni direttamente nella tua casella di posta alle 12. Basta cliccare qui 13 giugno 2022 | 20:35 © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-06-13 18:39:00, Il candidato del Pd ha raccolto oltre il 43% delle preferenze. Quasi il 34% per Pardini del centrodestra,
Pietro Guerra
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