Elly Schlein è la nuova leader del Pd: Piccola grande rivoluzione

Elly Schlein è la nuova leader del Pd: Piccola grande rivoluzione

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di Redazione OnlineLa sua storia: da Occupy Pd alla segreteria dei Dem. La rapida ascesa dell’enfante prodige della sinistra alla quale gli elettori chiedono una netta cesura con il passato Elly Schlein la nuova leader del Partito Democratico. La deputata dem ha superato Stefano Bonaccini alle primarie del partito. A confermarne la vittoria stato lo stesso governatore dell’Emilia Romagna in conferenza stampa: Un applauso a Elly Schlein, le ho fatto i complimenti. Insieme abbiamo fatto una piccola grande rivoluzione. Anche questa volta non ci hanno visto arrivare. un mandato chiaro a cambiare davvero. Una straordinaria festa di partecipazione, la prima risposta al record di astensionismo. Dobbiamo avere l’ossessione di chi non ha partecipato perch tra quelle persone ci sono le classi pi basse con il rischio di marginalizzazione, queste le prime parole da segretaria del Pd. Schlein supera l’avversario ampiamente quasi dappertutto, con percentuali nettissime in Lombardia, Piemonte, Veneto e Lazio e anche a Bologna. Bonaccini ha resistito in poche zone, sopratutto al Sud dove era forte delle sponsorizzazioni di Emiliano e De Luca. I votanti sono stati oltre un milione, una ricca partecipazione che ha sorriso alla deputata. Una partita che prima dell’inizio dello scrutinio sembrava aperta, ma che invece ha visto Schlein in vantaggio sin da subito e, dopo un parziale riavvicinamento, consegnato la segreteria alla deputata. Da Occupy Pd alla segreteria dei Dem Nata in Svizzera nel 1985 da padre americano e madre italiana (entrambi professori universitari), a 26 anni fonda Progr, un’associazione che si occupa di migranti e carceri dopo l’esperienza del 2008 quando era stata volontaria durante la campagna elettorale di Barack Obama per la corsa alla Casa Bianca. Nel 2013 la fondatrice di Occupy Pd, movimento di protesta contro i 101 franchi tiratori che in Parlamento hanno fermato la corsa di Romano Prodi verso il Quirinale, ma nello stesso anno decide anche di entrarci nel Pd sostenendo la corsa di Pippo Civati alla segreteria. Civati perde ma Elly Schlein entra nel Parlamento Europeo ottenendo ben 53 mila preferenze nella circoscrizione del Nordest. Lo strappo con il Partito Democratico arriva con il Jobs Act firmato da Matteo Renzi e il sodalizio con Civati si interrompe nel 2019. Alle elezioni regionali in Emilia Romagna Schlein il volto nuovo della sinistra: sponsorizzata dall’ex governatore Vasco Errani, capolista di Emilia Romagna Coraggiosa. La sua lista non arriva al 4%, ma la sua attivit politica sui social e l’appoggio delle Sardine le portano 22 mila preferenze e la vicepresidenza della Regione. Noi dobbiamo fare la sinistra il mantra che ha scandito la sua corsa alla segreteria del partito. Una dichiarazione di intenti che fin dall’inizio ha accompagnato la sua rapida ascesa ad anti-Meloni. Sono una donna. Amo un’altra donna e non sono una madre, ma non per questo sono meno donna, disse dal palco di Piazza del Popolo a Roma ribaltando l’iconico discorso della leader di Fratelli d’Italia. Ed stata forse l’immagine dell’anti-Meloni a farle vincere la sua corsa alla segreteria del Pd, coinvolgendo sulla sua persona le speranze degli elettori del centrosinistra che chiedono una netta cesura con il passato e una leadership in grado di contrastare quella della premier. 26 febbraio 2023 (modifica il 27 febbraio 2023 | 00:25) © RIPRODUZIONE RISERVATA , , https://www.corriere.it/rss/politica.xml,

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