di Redazione Politica
La vicepresidente dell’Emilia-Romagna, eletta deputata con il Pd ma non ancora iscritta al partito, fa un passo verso la sua candidatura a segretaria dem: «Se si apre un’opportunità stiamo a guardare? No, possiamo costruire un campo progressista, ecologista e femminista in cui sentirci finalmente rappresentati»
Elly Schlein fa un passo verso la sua candidatura alla segreteria del Pd e si affaccia alla fase congressuale che porterà alla proclamazione del futuro leader dem. La vicepresidente della Regione Emilia-Romagna, a guida Stefano Bonaccini, eletta deputata nelle liste del Pd ma non ancora iscritta al partito, ha fatto una diretta Instagram per dire la sua: «Bisogna partecipare al percorso costituente del nuovo Pd perché possa prendere ampio spazio una nuova classe dirigente. Forse è proprio questa una occasione che dobbiamo provare ad abitare». L’obiettivo — dice attaccando le correnti interne — è anche «scalzare le dinamiche di cooptazione che abbiamo visto spesso, non solo nel Pd». La scelta di partecipare al congresso — sostiene Schlein — «non è un’adesione a scatola chiusa. Se si apre un’opportunità di questo tipo stiamo a guardare? Credo di no e lo dico a tutti coloro con i quali abbiamo condiviso il sogno e l’impegno per costruire un campo progressista, ecologista e femminista in cui sentirci finalmente rappresentati. Quel campo non si può fare prescindendo dalla comunità democratica. Allora cogliamo questa occasione, tesa a scoprire se c’è la volontà di rimettere in discussione tutto, con coraggio e libertà. L’unico modo di scoprirlo è viverlo e non guardarlo da fuori. Bisogna unire unità alla coerenza di una visione del futuro chiara, queste settimane servono per costruire credibilità e visione».
Per la deputata «è positiva l’apertura di un processo costituente del Pd. È un gesto non scontato e importante. Non serve solo una frettolosa corsa a cambiare il gruppo dirigente ma anche una riflessione aperta e profonda su chi vogliamo rappresentare su quale prospettiva di futuro vogliamo». Qualche rimprovero al Pd non manca: «Mentre la maggioranza mostra già le prime divisioni, purtroppo bisogna ammettere che anche il campo progressista è diviso e in crisi: è irresponsabile proseguire in queste divisioni, anche in vista degli appuntamenti regionali».
Tra le ricostruzioni di queste settimane, Schlein — che potrebbe ritrovarsi a sfidare il presidente emiliano Stefano Bonaccini, non ancora candidato ufficialmente alla segreteria — sorride pensando al ticket con Dario Nardella che è stato avanzato da alcuni ambienti dem nell’ipotesi che si candidasse alla guida del partito: «Niente, questo Paese non ce la fa ancora a pensare che una donna possa farsi strada senza avere qualche uomo dietro che la spinge. Una cosa la voglio dire, non bastasse il mio percorso di questi anni, vorrei chiarire un punto: sono sopravvissuta in questi anni proprio per aver rifiutato le logiche di cooptazione, perché non le accetterei di certo adesso». Ecco quindi l’impegno: «Aderisco alla fase costituente del Pd per portare una parte di contributo, ma non facendolo da sola, ma con tanti altri e altre», conclude aprendo alle aree più a sinistra, movimentiste e giovanili al di fuori del Pd.
11 novembre 2022 (modifica il 11 novembre 2022 | 16:22)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
, 2022-11-11 15:30:00, La vicepresidente dell’Emilia-Romagna, eletta deputata con il Pd ma non ancora iscritta al partito, fa un passo verso la sua candidatura a segretaria dem: «Se si apre un’opportunità stiamo a guardare? No, possiamo costruire un campo progressista, ecologista e femminista in cui sentirci finalmente rappresentati», Redazione Politica