Elnaz Rekabi, scomparsa l’atleta iraniana che ha gareggiato in Corea senza velo

Elnaz Rekabi, scomparsa l’atleta iraniana che ha gareggiato in Corea senza velo

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di Redazione Esteri

Lo riferisce la Bbc. Secondo fonti dei dissidenti, le erano già stati sequestrati passaporto e cellulare. La sua destinazione sarebbe il carcere di Evin, a Teheran

Paura per la campionessa iraniana di arrampicata sportiva Elnaz Rekabi, che ha gareggiato nella finale dei Campionati asiatici di Seul senza velo. Da domenica non si hanno sue notizie: secondo una fonte citata dalla Bbc persiana, gli amici hanno provato a contattarla, senza esito. Sempre la Bbc riferisce di aver contattato il Garden Seul Hotel, l’hotel dove alloggiava il team iraniano, e di aver appreso che i membri hanno lasciato la struttura lunedì mattina anche se la loro partenza era prevista per domani.

Secondo IranWire, sito realizzato da giornalisti dissidenti del regime islamista in vigore in Iran, le Guardie rivoluzionarie islamiche avrebbero arrestato oggi Davud Rekabi, fratello di Elnaz, per usarlo come ostaggio. Elnaz avrebbe consegnato il suo passaporto e il suo telefono con la promessa che la sua incolumità non era in pericolo, ma sarebbe stata subito trasferita dal Garden Seul Hotel all’ambasciata iraniana della città, dove è attualmente detenuta in attesa di prendere un volo per Teheran. La sua destinazione, riferiscono le fonti di IranWire, sarebbe il carcere di Evin, dove sono detenuti i prigionieri politici del regime islamista.

In a historic move, Iranian athlete Elnaz Rekabi who represented Iran at the Asian Climbing Competitions finals in Seoul, competed without hijab, disobeying the Islamic Republic’s restrictions for female athletes. pic.twitter.com/KvxE5NoQLi

— Iran International English (@IranIntl_En) October 16, 2022

18 ottobre 2022 (modifica il 18 ottobre 2022 | 02:33)

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, 2022-10-18 00:40:00, Lo riferisce la Bbc. Secondo fonti dei dissidenti, le erano già stati sequestrati passaporto e cellulare. La sua destinazione sarebbe il carcere di Evin, a Teheran, Redazione Esteri

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