Elodie contro Giorgia Meloni: «Il suo programma elettorale mi fa paura»

di Redazione Politica

La cantante pop attacca ancora Fratelli d’Italia e l’agenda del partito per le Politiche del 25 settembre: dalla difesa della famiglia naturale al no all’ideologia gender e allo ius soli

Elodie ancora contro Giorgia Meloni. La cantante, su Instagram, ha linkato il programma di Fratelli d’Italia in vista delle elezioni politiche del 25 settembre scrivendo: «Che paura». E su Twitter ha ribadito il concetto commentando il post di un utente che sintetizzava i punti dell’agenda del partito: «A me sinceramente fa paura».

La compagna di Marracash contesta tutti i cavalli di battaglia della presidente di FdI elencati nel programma elettorale, come la «difesa della famiglia naturale», la «lotta all’ideologia gender e sostegno alla vita», la «difesa della nostra sovranità nazionale», «controllo delle frontiere e blocco navale», «abolizione dell’anomalia solo italiana della concessione indiscriminata della sedicente protezione umanitaria e asilo solo per donne, bambini e nuclei familiari che fuggono veramente dalla guerra».

E ancora, tra le bandiere del partito, le «quote di immigrazione regolare  solo per nazionalità che hanno dimostrato di integrarsi e che non creano problemi di sicurezza», il «prima gli italiani nell’accesso ai servizi sociali e case popolari», il «no allo ius soli e a ogni forma di automatismo nell’ottenimento cittadinanza».

Già nelle scorse settimane Elodie — madrina del Roma Pride — aveva attaccato la leader di FdI dopo il suo discorso contro le coppie di fatto alla convention del partito di estrema destra spagnolo Vox: «Meloni non ha cosa più importanti da fare? — aveva detto la cantante —. Non dovrebbe gestire un Paese? O deve continuare a decidere cosa è giusto o sbagliato per le persone? Non sta a te, non sei Dio, non ti ci avvicini neanche, se mai dovesse esistere. È questo che a me disturba di più. Questo mi disturba del fascismo. Possiamo avere idee diverse, vedere la vita in modo diverso, ma non c’è bisogno con tutto quel livore, cattiveria, incazzata, la lobby. Stai calma. Posso capire che dica “Io sono lontana da quella vita lì” ma non te ne frega un ca**o. Ci sta. Non viviamo sulla montagna del sapone, ognuno ha la sua vita e il suo modo di vedere le cose. Ma ci sono modi e modi di dire, di parlare e di fare politica. Non credo che questo sia il modo giusto. Anzi, dovremmo cercare di capire come convivere tutti insieme nelle nostre diversità».