L’endorsement di Manfredi: «Voto per Franceschini»

L’endorsement di Manfredi: «Voto per Franceschini»

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politica Mezzogiorno, 13 settembre 2022 – 08:42 Il sindaco di Napoli: «Il mio sì alla persona che stimo. Bisogna sostenere le forze progressiste» di Simona Brandolini E alla fine l’ endorsement del sindaco arriva. Proprio alle battute finali del dialogo con il ministro della Cultura Dario Franceschini. Ma è un voto alla «persona» chiarisce Gaetano Manfredi, non dunque, al partito, il Pd. «Io voto le persone — dice — e di Dario Franceschini ho stima totale, conosco il suo forte impegno per Napoli. Ma sapete come la penso: dopo dobbiamo lavorare per tenere insieme tutto il fronte progressista». D’altronde la sua recente storia politica lo dimostra. Governa la città con una larga maggioranza che include anche Italia Viva e che, ad appena un anno dalle comunali, si presenta divisa in tre all’appuntamento del 25 settembre. «Se sono qui — poi aggiunge — vuol pur dire qualcosa?». Che al Senato, tradotto, voterà Franceschini, capolista del listino proporzionale. Quanto alla Camera, nel segreto dell’urna, non è dato sapere e, par di capire, il voto non sarà automatico come si potrebbe pensare. Manfredi tiene molto alla sua indipendenza, che va oltre il civismo. Senza considerare che ha un rapporto personale con Giuseppe Conte di cui è stato ministro dell’Università. Il leader pentastellato è capolista alla Camera a Napoli (nel Nolano invece è l’ex ministro Sergio Costa). Un indizio, non un’illazione. «Lavorare per unire Pd e M5s»«Oggi alle elezioni si va divisi ma bisogna pensare che in un futuro si possa lavorare insieme con il M5S e anche con il Terzo Polo non solo per difendere Napoli, ma per un Mezzogiorno che abbia sempre maggiore centralità nella politica nazionale», dice e ancora: «Ho sempre detto che noi dobbiamo sostenere tutte le forze progressiste. La mia giunta e la mia maggioranza in Consiglio sono distribuite fra tutte le forze progressiste. Napoli è una grande città progressista e io ho sempre ritenuto che questo campo largo vada coltivato e sostenuto». Nella sede della Pegaso di piazza Trieste e Trento il mondo della cultura si raccoglie a sostegno del candidato dem, ministro uscente. Che viene accolto all’ingresso da un gruppo di manifestanti che protestano per il trasferimento della Biblioteca nazionale da Palazzo Reale a Palazzo Fuga. Franceschini spiega: «È naturale discuterne, su un tema del genere ci sono tante opinioni diverse, non ho nessuna intenzione di imporre la scelta. Questa idea partiva dalla considerazione che c’era un grande investimento su Palazzo Reale, e Palazzo Fuga potrebbe ospitare la biblioteca storica e avere anche una parte moderna. Ma si può discutere». Il sindaco è più sbrigativo: «Si può discutere laddove non ci sia un approccio ideologico. L’Albergo dei poveri è una grandissima opportunità per la città. Noi dobbiamo lavorare su più fronti: chiedere l’autonomia per la biblioteca, avere spazio per essere ampliata e diventare un grande motore culturale. Non è un trasferimento, è un investimento. E poi piazza Carlo III non è periferia, le cose per essere belle non per forza devono essere fatte al Plebiscito. Io parteggio per il cambiamento, ma siamo pronti per parlarne con la città». Il San CarloE poi il San Carlo che, per entrambi, necessita di fondi privati «delle grandi aziende di Stato» che alla Scala investono già e il rilancio di un festival internazionale della musica. E poi evitare che l’autnomia sia realizzata contro il Sud, difendere il Patto per Napoli e il 40% dei fondi del Pnrr destinati al Mezzogiorno. «Bisogna spiegare le nostre ragioni e che esiste un voto utile ed è quello dato al Pd», chiude Franceschini, che il voto del sindaco ce l’ha di sicuro. La newsletter del Corriere del MezzogiornoSe vuoi restare aggiornato sulle notizie della Campania iscriviti gratis alla newsletter del Corriere del Mezzogiorno. Arriva tutti i giorni direttamente nella tua casella di posta alle 12. Basta cliccare qui. 13 settembre 2022 | 08:42 © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-09-13 06:47:00, Il sindaco di Napoli: «Il mio sì alla persona che stimo. Bisogna sostenere le forze progressiste»,

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