Corsa contro il tempo per trovare un fornitore di gas. Se non fosse la più grande acciaieria del Paese che, con la sua materia prima alimenta gli impianti del Nord a forno elettrico, non ci sarebbe da preoccuparsi. Se, però, persino l’Eni, il fornitore che ha storicamente sempre venduto metano all’ex Ilva, ora Acciaierie d’Italia, ha smesso di dare energia alla più grande fabbrica d’Italia, per circa 300 milioni di bollette non pagate, allora forse è necessario interrogarsi. Al momento, comunque, l’acciaieria non è priva di gas.
Il «paracadute» Snam
È infatti subentrata Snam, altra controllata di Stato tramite Cassa depositi e prestiti
, per rifornire Acciaierie d’Italia tramite il «servizio di default», disciplinato da una delibera Arera che concede 90 giorni di tempo per trovare un fornitore che faccia un contratto a chi si trova in questa situazione. Il periodo di default vero e proprio scatterebbe, quindi, il 1° gennaio, visto che l’Eni, ritenendo morosa e inadempiente l’ex Ilva, ha terminato l’erogazione il 30 settembre scorso. In realtà una delibera successiva dell’Arera, del 12 ottobre, consentirebbe all’Eni di firmare contratti mese per mese con Acciaierie d’Italia ma a condizioni molto peggiorative per l’acquirente col pagamento anticipato.
Il miliardo che manca
A conti fatti questa rischia di diventare la prima grana di sistema
per il governo Meloni. Restano pendenti alcuni decreti attuativi, in carico al ministero del Tesoro ora guidato da Giancarlo Giorgetti, che si battè da ministro dello Sviluppo economico per riconoscere nel decreto Aiuti-bis di agosto 1 miliardo di risorse in carico a Invitalia, frutto dell’accordo con cui Acciaierie d’Italia si è dotata di una governance paritetica pubblico-privato che concede al socio ArcelorMittal il 50% del capitale. Quei soldi non sono ancora arrivati. Ora servirebbero come il pane, non fosse altro per pagare gas ed energia elettrica.
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, 2022-10-28 17:53:00, L’Eni, ritenendo morosa Acciaierie d’Italia, ha terminato l’erogazione lo scorso 30 settembre: è così subentrata Snam con il «servizio di default» che concede 90 giorni di tempo per trovare un nuovo fornitore. Altrimenti da gennaio l’ex Ilva resterà senza gas, Fabio Savelli