di Marco Bonarrigo
Il campione di ciclismo realizzò il record dell’Ora sulla pista del Vigorelli nel 1956. Negli ultimi anni si era ritirato nella sua Forlì dove ha avuto problemi familiari e di salute
È stato l’anello di congiunzione tra il ciclismo degli eroi antichi (Bartali e Coppi) e quelli moderni, Gimondi in primis: fuoriclasse assoluto ed esuberante, Ercole Baldini è morto giovedì pomeriggio nella sua Forlì a 89 anni. Quattro i suoi successi memorabili: il titolo di campione olimpico a Melbourne 1956, dove venne portato in trionfo dagli emigrati italiani, il Giro d’Italia 1958 (dopo essere stato terzo a quello del 1957) a cui abbinò il Mondiale a Reims pochi mesi dopo e il record dell’Ora che realizzò nel 1956 sulla pista del Vigorelli con 46,394 chilometri, strappandolo al leggendario Jacques Anquetil.
Velocista e passista molto bravo anche in salita, sopratutto nelle ascese brevi, in una carriera tutto sommato ridotta (corse tra i professionisti tra il 1957 e il 1964) vinse anche 5 tappe al Giro d’Italia, una al Tour de France (nel 1959, quando si classificò sesto a Parigi), i Giri dell’Emilia e del Lazio arrivando a sfiorare i 30 successi. Gli ultimi anni della sua vita, tra problemi di salute e familiari non sono stati facili.
1 dicembre 2022 (modifica il 1 dicembre 2022 | 20:04)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
, 2022-12-01 19:23:00, Il campione di ciclismo realizzò il record dell’Ora sulla pista del Vigorelli nel 1956. Negli ultimi anni si era ritirato nella sua Forlì dove ha avuto problemi familiari e di salute, Marco Bonarrigo