Erdogan, i soccorsi per il terremoto e lo spettro del 1999: laltra partita del Sultano

di Maria Serena Natale

Invita all’unit nazionale e assume la guida della Protezione Civile: cosa si gioca il presidente turco che pensa alle elezioni

Invita all’unit nazionale e non solo il richiamo del capo di Stato di fronte alla catastrofe. Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan assume la guida della Protezione Civile e il coordinamento delle operazioni in dieci province nel momento di massima difficolt, con un bilancio di vittime in costante aumento, migliaia di dispersi, soccorsi che sono una corsa contro il tempo e contro il nemico pi spietato in queste prime ore: il freddo. Per uno come lui, abituato a rischiare su pi tavoli, un atto di responsabilit e vicinanza alla popolazione nella tragedia ma anche un azzardo in una partita pi ampia.

Fronte interno

In primavera la Turchia vota: politiche e presidenziali, un appuntamento cruciale nel centenario della Repubblica laica di Atatrk e dopo le elezioni del 2018 che sancirono il passaggio del sistema da parlamentare a presidenziale conferendo ampi poteri esecutivi al Sultano, 68 anni, leader di un partito islamico e conservatore, al potere dal 2003 (premier e poi dal 2014 presidente). A inflazione fuori controllo e aumento vertiginoso del costo della vita Erdogan ha risposto con una rischiosa spinta alla spesa fatta di sussidi e aumento di pensioni e salari. Misure da campagna elettorale ma di corto respiro, avvertono gli analisti: la data del voto stata anticipata dal 18 giugno al 14 maggio anche per approfittare di una boccata d’ossigeno che potrebbe durare poco. Con i potenziali rivali risucchiati nel gorgo di carceri e processi, le opposizioni si compattano nel Tavolo dei sei, un’alleanza di centro-destra e centro-sinistra che dovrebbe annunciare il proprio candidato il prossimo 13 febbraio. All’ombra della mai risolta questione curda, che entra pure nel braccio di ferro sull’allargamento della Nato e Svezia e Finlandia. Un clima di unit nazionale distenderebbe la fase finale di una campagna tesissima, una buona riuscita dei soccorsi segnerebbe un punto importante sottraendo le operazioni proprio ai curdi nel loro Est.

Fronte esterno

Complici storia, geografia e interessi strategici, nella guerra ucraina Erdogan si posto da subito come un mediatore imprescindibile tra Kiev e Mosca. Una moneta di scambio diventata l’intercessione del presidente russo per ricucire lo strappo con il dittatore siriano Bashar Assad. Ankara e Damasco ora sono drammaticamente unite da un terremoto che sul lato siriano vede la contrapposizione tra governativi (sostenuti da Mosca) e ribelli nella guerra in corso dal 2011 e dal lato turco ospita milioni di profughi di quel conflitto. Proprio nel Nord della Siria si concentrano i raid turchi sempre pi frequenti e distruttivi contro le basi dei combattenti curdi del Pkk e delle Ypg, le unit che hanno combattuto al fianco della coalizione occidentale e dato un contributo fondamentale alla sconfitta del sedicente Stato islamico. Putin si affrettato a offrire aiuto, sentire sia Erdogan che Assad, riaffermare il proprio ruolo.

Siamo davanti al pi grande disastro dal 1939 ha detto Erdogan evocando le oltre trentamila vittime del terremoto di Erzincan e tralasciando le quasi ventimila vittime di un altro sisma, quello del 1999. Fu un colpo durissimo anche alla credibilit delle lite kemaliste laiche, colpevoli di pesanti ritardi. Il premier Blent Ecevit impieg tre giorni a raggiungere le citt distrutte. Alle successive elezioni, nel 2002, vinse l’Akp, fondato appena un anno prima da Erdogan.

6 febbraio 2023 (modifica il 6 febbraio 2023 | 18:40)

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