Eros

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di Andrea Laffranchi

Il cantante alla vigilia del tour mondiale si confessa tra famiglia, Totti e politica

Canottiera tecnica e una campana energetica da meditazione. Eros Ramazzotti, in collegamento da Cancun, si prepara così al tour mondiale di «Battito infinito»: 49 date fra Nord e Sud America ed Europa e 10 palazzetti in Italia.

Partenza il 30 da Los Angeles…

«Quella di Los Angeles era l’ultima data del tour precedente: cancellata causa pandemia. Ero in Messico dove poi sono rimasto due mesi. Tornato in Italia ho vissuto in campagna in Franciacorta insieme ai miei figli: una condizione fortunata, ma il patema c’era. Ho scritto tanto e ci sono nuove canzoni in arrivo».

Già pronto per andare oltre «Battito infinito», album appena pubblicato?

«Oggi un disco ha un’importanza marginale. Lo zoccolo duro dei fan vuole delle canzoni nuove. Io continuo a fare dischi perché mi piace anche se nel mondo digitale sembra inutile. Queste canzoni potrebbero anche uscire da sole, slegate da un album».

Come si prepara a un tour del genere?

«Fisicamente e con una corretta alimentazione, altrimenti alla terza data finisci ko. Io mi alleno giocando a padel, ma soprattutto pratico kyokushinkai, forma di karate inventata da sensei Masutatsu Oyama, uno così forte da lottare a mani nude con i tori… È una disciplina di contatto che uso per scaricare e che consiglio a tutti per autodifesa, anche alle donne. Alex, nel mio staff si occupa di sicurezza, è la mia spalla; il mio maestro è senpai Luigi Passamonte».

A Siviglia, prima delle dieci anteprime del tour, era sceso tantissime volte fra il pubblico. Cerca il contatto?

«Mi piace l’idea di riabbracciare la gente, finalmente le cose stanno cambiando e si può tornare a farlo. Il contatto mi è mancato, anche se bisogna stare attenti alle unghie lunghe: ti aprono in due (ride)».

Oggi compie 59 anni.

«L’età è un pensiero che viene, ma mi sento Peter Pan, giovane dentro. Se fisico e testa reggono, l’importante è continuare a dare il massimo. Bisogna lasciare profumo nella vita, una scia di positività».

Presto sarà nonno…

«Mia figlia Aurora è una donna cresciuta e con testa. L’amore che vedo tra lei e il suo compagno Goffredo Cerza è un esempio».

Primo regalo al nipote?

«Una gita in studio dove ci sono tutti gli strumenti e vedremo quale preferirà. Più in generale penso che meno regali si facciano più ci sia una spinta a migliorarsi. Ho l’istinto educare, non sarò solo il nonno che vizia».

Il primo concerto all’estero di Eros?

«Credo fosse Zurigo, comunque Svizzera, nel 1985. Arrivo nel posto, faccio le prove, alla sera salgo sul palco, si apre il sipario e c’è gente che mangia in platea, seduti al tavolo… Ci sono rimasto… Dissi al mio promoter che non avrei mai più voluto ritrovarmi in situazioni del genere e che volevo esibirmi dove suonavano i grandi anche se non valevo una caccola di quelli. Alla fine ce l’ho fatta».

Nel singolo «Solo» con Alejandro Sanz canta «Una vita che sale e che scende». La sua adesso?

«Adesso sale, ma la canzone parla più di quello accade nel mondo che di me. Abbiamo passato momenti drammatici, il morale scendeva per tutti. Ora spero che le cose tornino ad andare bene».

Sempre in quel testo parla di «una bella canzone». Cos’è per lei?

«Ascolto musica da quando sono nato. Ultimamente con il mio senpai ho scoperto pure l’heavy metal. Quando sento certe canzoni di Battisti, Dalla, De Gregori, Michael Jackson, George Michael… dico “quella avrei voluto scriverla io”. Battisti più degli altri mi dà quelle emozioni che mi fanno tornare in spiaggia a Torvaianica col mangiacassette. Scelgo “Emozioni”».

Proseguiamo con quel testo… «un ricordo che mi torna in mente»?

«Mia mamma, sono passati 20 anni da quando se ne è andata. La risento e la rivedo spesso, una donna tutta di un pezzo. Lei non mi ha mai appoggiato in questa avventura musicale ma era anche giusto. Bilanciava la pazzia di papà che, quando mi sentiva suonare blues in cameretta, diceva già mi diceva “diventerai il cantante italiano più famoso al mondo”. A volte gli dico ancora “Rodolfo, c’avevi ragione”».

Idoli, romani, separati… Un consiglio a Totti ?

«Gli ho fatto gli auguri. Si è separato chiunque nel mondo. La forza è non reagire, ma è brutto, soprattutto per i figli che poi devono sentire i commenti degli amichetti, essere trattati come macchiette sui giornali di gossip».

Come vede la situazione dell’Italia post 25 settembre?

«Al di fuori dei discorsi destra, sinistra, centro — non mi interessano i colori delle bandiere — spero che Giorgia Meloni faccia bene. Se sarà seria come sembra e anche la gente che ha chiamato al Governo lo sarà, le cose potranno andare bene. Tengo le dita incrociate e spero che Salvini faccia bene il lavoro cui è stato chiamato. Meloni mi sembra cazzuta però non deve mettere in mezzo quel passato che non è un bel passato. Guardi al presente e migliori l’Italia».

28 ottobre 2022 (modifica il 28 ottobre 2022 | 07:14)

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, 2022-10-28 05:52:00, «Presto sarò nonno, ma non vizieròmio nipote: ho l’istinto a educare», Andrea Laffranchi

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