Abolire o non abolire, non è solo questo il dilemma. I nostri utenti su FaceBook si interrogano anche sull’utilità di un esame che negli anni (o decenni) è mutato e, a sentir loro, semplificandolo eccessivamente e rendendolo una “formalità”. E quando si parla dell’esame di maturità, il dibattito raggiunge livelli stratosferici. Su Facebook, ben 400 utenti hanno deciso di dare libero sfogo alle proprie opinioni, suscitando reazioni discordanti e scatenando una battaglia di commenti. Riportiamo quelli che ci hanno colpito maggiormente.
Iniziamo dalla saggezza di Ines, che ci propone una riflessione condivisa da molti: “Ci vuole una scuola più seria in generale. Mantenere esami fasulli, come quelli attuali, non ha senso. Occorre invece ritrovare il senso dell’agire scolastico, le bocciature non sono certo da demonizzare indicano semplicemente che non si sono raggiunti degli obiettivi e che lo studente in questione non ha le competenze adeguate per affrontare il percorso successivo.”
Antonio allarga il campo e commenta investendo quello che è il valore generale della scuola, che può essere recuperata dando valore sostanziale agli Esami di Stato: “Occorre superare tutti gli strascichi della pandemia per arrivare ad esami regolari nella sostanza, il tutto serve per ridare autorevolezza all’istituzione scuola!”
Poi arriva Anna Miriam con la sua idea precisa, ma polemica. Si rifà ad un sentimento molto diffuso, legato alla progettualità di attività extracurriculari che, spesso, limano le ore di insegnamento delle materie. E questo, secondo Anna, è un problema: “Va lasciato ma cambiato, adeguandolo a tutte le ore curricolari che vengono perdute per teatri, cinema, eventi, musei, attività ecc ecc.”
Erasmo, invece, non ha dubbi: “L’esame di maturità è assolutamente da mantenere ma da migliorare, rendendolo un vero esame come lo era fino a qualche anno fa e non il festival del tutti promossi!”
Che valore ha un esame? Sonia avanza una riflessione, partendo da un famoso motto “Gli esami non finiscono mai!… Questo era il motto in voga della mia gioventù… Un esame non è un muro… È un qualcosa che ci mette alla prova con noi stessi… Con le nostre capacità e competenze, al di là delle persone che abbiamo di fronte.. Guai a parlare di abolizione…Anzi è un’esperienza troppo importante per tutti i giovani…” Sì, Sonia, niente abolizione! Gli esami sono una prova epica di resistenza mentale che ci aiuta a scoprire chi siamo davvero. E anche se gli esami sembrano muri invalicabili, ricordate che in realtà sono solo grandi sfide che ci rendono più forti. Rosa condivide e ci ricorda che gli esami preparano alla vita: “Senza voti, senza esami…che ragazzi cresciamo? Senza nessuna capacità di mettersi alla prova, di affrontare le sfide e di accettare anche le sconfitte per farne tesoro e ripartire più forti di prima…. Io li rimetterei anche alle elementari…. noi che abbiamo fatto tutto siamo sopravvissuti…“
Ma poi arriva Cris, con il suo umorismo tagliente: “Vogliamo tornare a fare un esame serio o manteniamo questa barzelletta?”
Angelica, invece, ha un piano ben definito: “Io stabilirei esami ogni fine anno per fare comprendere che la scuola è davvero importante nel percorso di vita di ogni soggetto.”
Infine, Vale ci lascia con una proposta audace: “Va lasciato! Io lo ripristinerei anche alla primaria.” Ma, come dice Elena, potremmo pensare a un esame conclusivo un po’ più alternativo: “Si può fare un esame conclusivo per vedere chi è più idoneo a mettersi su OnlyFans.” Eh sì, perché nulla dimostra le competenze di una persona meglio di una carriera su OnlyFans. L’importante è misurare le abilità giuste, giusto?
Chiudiamo con Antonella Michela che si domanda sarcasticamente, abolirlo? “Ma perché non hanno l’abolizione della maturità quando l’ho fatta io??” Pare proprio che il destino si sia cospirato contro di te. Purtroppo, non siamo stati abbastanza veloci.. Mi spiace per il tuo disagio subito!
Insomma, gli utenti di Facebook hanno davvero espresso opinioni interessanti sul futuro dell’esame di maturità. Dall’abolizione completa alla sua estensione fin dalla scuola primaria, c’è una varietà di idee che dimostra quanto sia complicato trovare un consenso su questo argomento.
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