Esame di maturità ripetuto, i genitori della studentessa che ha fatto ricorso: Nostra figlia isolata e messa alla gogna

Esame di maturità ripetuto, i genitori della studentessa che ha fatto ricorso: Nostra figlia isolata e messa alla gogna

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La studentessa che “ha fatto ripetere” la maturità al liceo Galilei di Spadafora, in provincia di Messina, sembra sia stata isolata dal gruppo. Almeno, come raccontano i genitori a Il Corriere della Sera.

È scoppiata la voglia di protagonismo degli alunni e di alcuni genitori con interviste in televisione, TikTok, Facebook e chi più ne ha più ne metta, dove si continuano a diffondere notizie false. Come ad esempio che il ricorso al Tar l’ha fatto nostra figlia, che lo ha fatto per avere un voto migliore, che il ritardo nella ripetizione dell’esame è addebitabile a lei, quando è chiaro che solo l’ostinazione dei 10 alunni a non ripetere l’esame ha allungato i tempi“, raccontano i genitori della ragazza, che vogliono mettere i puntini sulle i e ricostruiscono dall’inizio la vicenda: “È stato presentato un esposto soltanto all’istituzione scolastica con cui si portava a conoscenza della trasmissione non legittima agli alunni via chat degli argomenti di inizio esame; non è stato mai chiesto l’annullamento dell’esame o un voto maggiore. Nessun ricorso al Tar”.

Avviata l’indagine dell’USR Sicilia, “a cui si sono presentati solo tre alunni, fra i quali nostra figlia, mentre altri otto alunni hanno ritenuto di non collaborare con gli ispettori, continuare le vacanze e non presentarsi per rendere le loro spiegazioni“.

Dalle chat — aggiunge la famiglia della ragazza — risulta che c’era l’accordo di non presentarsi perché l’esame non sarebbe stato ripetuto. E qualche alunno dichiarava che avrebbe fatto intervenire persino un senatore”.

In seguito alla decisione dell’USR di rifare l’esame entro la fine di settembre, “10 studenti che non intendevano ripetere l’esame hanno impugnato al Tar il provvedimento di ripetizione dell’esame“. aggiunge la famiglia della studentessa.

Il Tar poi ha rigettato il ricorso dei dieci studenti, e il provveditorato ha fissato la nuova data per la ripetizione dell’esame di maturità. “Si è scatenata – lamenta ancora la famiglia della studentessa — un’ondata di disinformazione sui mass media e sui social con vittima nostra figlia, che è stata indicata come responsabile del tutto”.

L’esame di nostra figlia, proseguono il racconto i genitori, sentita per ultima, è stato condotto in un clima di grande tensione in un’aula gremita, con la presenza dei compagni di classe con rispettivi genitori e molte persone di loro conoscenza, e anche di alcuni professori del suo corso, i quali si sono rifiutati di salutarla. Nonostante la tensione, è riuscita a gestire la situazione controllando le emozioni”.

È evidente che la conferma dei voti rappresenta la migliore difesa per la precedente commissione d’esame ed ha l’effetto indiretto di attenuare eventuali responsabilità“, osservano e conclude: “Abbiamo intrapreso un percorso in modo del tutto sereno in cui siamo riusciti a far emergere le irregolarità . I giovani hanno diritto a credere nella giustizia, anche nella giustizia che è nella scuola“.

La vicenda

Come è ormai noto, la situazione è nata quando una studentessa, insoddisfatta del suo voto, ha presentato una denuncia contro l’insegnante di storia e filosofia. A seguito di indagini, il Tar ha decretato la necessità di ripetere l’esame, coinvolgendo non solo la studentessa denunciante ma anche i suoi compagni di classe. Questo ha causato malcontento e frustrazione tra gli studenti, che hanno definito l’esperienza “un incubo”.

Contrariamente alle voci circolate, la studentessa autrice dell’esposto aveva informato i compagni della sua azione. Dai messaggi nelle chat studentesche emergeva chiaramente la consapevolezza collettiva riguardo all’esposto e alle possibili conseguenze. Tuttavia, solo tre studenti, inclusa l’autrice dell’esposto, hanno deciso di presentarsi davanti alla commissione ispettiva.

La situazione della studentessa che ha presentato l’esposto è complessa. Nonostante le ipotesi iniziali, tutti gli studenti, compresa lei, erano probabilmente a conoscenza degli argomenti d’esame anticipati. Tuttavia, un cambio improvviso di programma da parte del presidente di commissione ha portato a un diverso svolgimento dell’esame per questa studentessa, che si è sentita svantaggiata.

Dopo la ripetizione degli esami nei giorni 9, 10 e 11 novembre, sembra che la studentessa non abbia tratto particolare beneficio dal suo esposto. Il suo voto finale di 69 su 100 è rimasto invariato rispetto al primo esame, corrispondendo alla sua media scolastica.

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