Per lo più si sapeva, ora a darne maggiore certezza è Eurostat secondo cui entro il 2100 la popolazione italiana si ridurrà di oltre 8,8 milioni, il calo più consistente in termini assoluti tra i 27 Paesi dell’Ue. Ma non solo. Emerge pure che a fine secolo gli italiani saranno quelli che tra i 27 Ue avranno l’età media più elevata (53 anni) dopo i maltesi (53,3 anni): si invecchia insomma.
Eurostat dice pure che, in base alle attuali dinamiche e nonostante l’arrivo di milioni di immigrati, la popolazione totale nei 27 Paesi è destinata a diminuire del 6,1% a fine secolo passando dai 446,7 milioni del 2022 a 419,5 milioni nel 2100.
Proseguirà anche inesorabilmente il processo di invecchiamento, con tutte le immaginabili conseguenze, sul piano previdenziale e sanitario.
Gli ultraottantenni passeranno da 6,1% della popolazione al 15,3%, e saranno quindi a fine secolo 64 milioni contro i 27,1 del 2022.
L’Italia in modo particolare, relativamente al calo della popolazione, in termini percentuali, si trova in una fascia intermedia di Paesi dove i cali sono compresi tra il 10 e il 20% .
In ogni caso, tra il 2022 e il 2100 in Italia ci saranno 29,9 milioni di nascite a fronte di 57,5 milioni di morti e la previsione di un saldo positivo di 18,7 milioni tra emigranti e immigrati non riuscirà comunque a impedire che la popolazione totale passi dai 59 milioni dello scorso anno ai 50,19 milioni della fine del secolo.
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