F1 Gp Baku, Ferrari perché può battere la Red Bull: trazione, posteriore stabile, motore

F1 Gp Baku, Ferrari perché può battere la Red Bull: trazione, posteriore stabile, motore

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di Piergiuseppe Donadoni

Il circuito azero alterna lunghi rettilinei e curve a 90°, la Rossa con il pacchetto introdotto a Barcellona ha migliorato l’efficienza aerodinamica

Dopo Barcellona e Monaco , la Formula 1 si prepara a una doppietta impegnativa a livello logistico, con caratteristiche tecniche e scenari completamente diversi. Questo fine settimana si correrà infatti il Gran Premio dell’Azerbaigian, un altro circuito cittadino dopo quello di Montecarlo, mentre nella settimana successiva si volerà in Canada, a Montreal che torna nel calendario dopo due anni di assenza forzata.

Il motivo per cui le prossime due corse si diversificheranno da Spagna e Monaco, è principalmente nella natura dei circuiti che spingerà le varie squadre a scegliere assetti aerodinamici completamente differenti. Negli ultimi due appuntamenti sono state utilizzate infatti le configurazioni da alto ed altissimo carico mentre a Baku e in Canada la tendenza sarà quella di portare in pista configurazioni da medio basso o basso carico, quasi l’opposto insomma.

Baku, con il suo lungo rettilineo di oltre 2 chilometri, richiede una vettura estremamente efficiente per non perdere decimi preziosi in quel tratto di pista. Ma ci sono anche molte curve a 90°, alternate da importanti allunghi dove la trazione sarà un elemento fondamentale per la ricerca della massima prestazione, sia in termini cronometrici che di gestione gomme. Senza contare che il secondo settore è noto per gli spettacolari lenti passaggi attorno al castello, uno dei punti dove in qualifica i piloti potranno fare di più la differenza. L’anno scorso Charles Leclerc fece la pole position.

I lunghi rettilinei e l’importanza delle velocità massime farebbero subito pensare a un circuito favorevole alla Red Bull e a una Ferrari costretta a giocare in difesa, mentre Barcellona e Monaco si sposavano meglio con le caratteristiche dell’ultima vettura nata a Maranello, la F1-75; soltanto un problema di affidabilità in Spagna ed errori di strategia a Montecarlo hanno tolto due facili vittorie a Leclerc. A Baku ci sono però delle variabili che non devono mettere la Rossa sulla difensiva già in partenza.

La prima variabile riguarda le caratteristiche del circuito, particolarmente limitante al posteriore. E sotto questo aspetto la F1-75, fino a questo momento, si è sempre comportata in modo positivo. Questo grazie a un posteriore stabile e una importante trazione, supportata da una power unit che in questo inizio di Mondiale è il punto di riferimento, soprattutto in fase di erogazione della potenza. Inoltre, la Ferrari ha cercato di migliorare l’efficienza della propria vettura e la produzione di carico derivante dal sottoscocca con gli aggiornamenti introdotti in Spagna, che hanno dato in pista proprio quei vantaggi che la squadra italiana aveva visto con gli strumenti presenti a Maranello; tuttavia, sarà ancor più importante rivalutarli su una pista di efficienza come quella di Baku. Un fattore da non sottovalutare sarà anche l’uso delle gomme, la Pirelli porterà le tre mescole più morbide della gamma, sulle quali la Ferrari, guardando Melbourne e Monaco, ha mostrato di saper adattarsi piuttosto bene.

Fronte Red Bull: fin da inizio stagione è sembrato evidente che la RB18 si esaltasse nei circuiti dove, più del carico, contava l’efficienza aerodinamica. I lunghi rettilinei, soprattutto le parti finali, sono diventati un punto di forza della vettura progettata da Adrian Newey, che spera così di vedere i suoi pregi esaltarsi anche sul circuito azero. «A Baku e Montreal andremo meglio che nei due precedenti circuiti perché la nostra velocità massima tornerà a favorirci. Tuttavia, mi aspetto una battaglia molto serrata con Ferrari» ha spiegato il consulente del team anglo-austriaco, Helmut Marko. Battaglia che si sposterà anche in termini di componenti utilizzate delle power unit visto che Leclerc sarà costretto a portare in pista le terze unità di turbocompressore e motogeneratore MGU-H, dopo i problemi che hanno portato al ritiro in Spagna, mentre Red Bull, con Max Verstappen, deve ancora giocarsi l’introduzione della seconda unità di tutti i macro componenti.

8 giugno 2022 (modifica il 8 giugno 2022 | 14:20)

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