di Daniele Sparisci
Sul circuito dedicato ai fratelli Rodriguez il campione del mondo Verstappen precede Russel e Hamilton. La Ferrari soffre l’altitudine: Leclerc settimo per un guaio al Drs
Appetito insaziabile, Max Verstappen si prende anche la pole in Messico e ha l’opportunità di portarsi a 14 vittorie in una singola stagione, record assoluto. L’olandese ha bruciato le due Mercedes di George Russell e di Lewis Hamilton. Ma soprattutto Perez, che gioca in casa. La Ferrari soffre di vertigini in alta quota sulla pista intitolata ai fratelli Rodriguez, a 2.200 metri sul livello del mare. Brusca caduta per Leclerc, settimo dietro a Bottas — la vera sorpresa di queste qualifiche è il finlandese dell’Alfa – e al compagno Sainz. Città del Messico si conferma una pista piena di trappole tecniche. I motori sforzano di più, soprattutto il turbo e l’impianto di raffreddamento, e con l’aria rarefatta ottenere il livello di carico aerodinamico giusto diventa più difficile. Si usano pacchetti simili a quelli di Montecarlo, un tracciato lentissimo e completamente diverso, la ricerca dell’assetto è rebus.
La Ferrari è andata fuoristrada e ha accusato anche altri problemi, Binotto ha spiegato che Leclerc ha avuto un guaio all’ala mobile, si è verificato durante l’ultima sessione di qualifiche, il Q3. «È successo qualcosa di strano – ammette Charles — perdevamo nel rettilineo. C’era qualcosa di strano nel motore». Per quanto riguarda Sainz invece «la macchina era davvero difficile da guidare. Abbiamo perso tanta performance e mettere insieme un giro era molto difficile».
La Mercedes invece risolto il rebus portando aggiornamenti al fondo e una particolare ala anteriore che era stata scartata ad Austin per dubbi sulla legalità e poi modificata per questo Gp. Ma sono anche le caratteristiche del tracciato a premiare la filosofia progettuale della Mercedes più deludente degli ultimi anni, ancora a quota zero vittorie.
A fare rumore sono le polemiche seguite alla decisione della Fia sullo sforamento ai budget 2021 della Red Bull. Delusi i rivali, le punizioni (multa e taglio del 10% delle ore in galleria del vento) sono considerate troppo morbide. Toto Wolff, Mercedes:Laurent Mekies, vice di Binotto alla Ferrari: «Aver superato il tetto di quasi due milioni non è una piccola violazione, vale due decimi. Non possiamo essere contenti della penalità, inoltre non c’è stata una decurtazione del budget cap ma una semplice ammenda. Ciò che perdono grazie alle limitazioni in galleria del vento potranno recuperarlo altrove, sull’alleggerimento della macchina per esempio». Andreas Seidl, McLaren: «Sono stufo di sentire le favole della Red Bull che parla di misure draconiane , la verità è che la sanzione è troppo leggera rispetto all’infrazione».
29 ottobre 2022 (modifica il 29 ottobre 2022 | 23:59)
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, 2022-10-29 21:59:00, Sul circuito dedicato ai fratelli Rodriguez il campione del mondo Verstappen precede Russel e Hamilton. La Ferrari soffre l’altitudine: Leclerc settimo per un guaio al Drs, Daniele Sparisci