F1, pagelle Gp Francia: Verstappen, la Ferrari  e Sainz da 10, ma Leclerc merita 4

F1, pagelle Gp Francia: Verstappen, la Ferrari e Sainz da 10, ma Leclerc merita 4

Spread the love

di Flavio Vanetti

Non è ancora finita ci mancherebbe — restano dieci gare alla fine del Mondiale —, ma l’impressione è che il Gp di Francia abbia segnato una svolta importante

Charles Leclerc non porta al traguardo la Ferrari — l’urlo che caccia via radio (rimasta aperta, ahilui) è la colonna sonora di uno sbaglio grave — ma manda sul podio più alto una maturità umana che merita un 10 in pagella: «Non posso fare certi errori, è inaccettabile: se perderò il titolo saprò da dove arrivano i punti che mancano». Non è ancora finita ci mancherebbe — restano dieci gare —, ma l’impressione è che il Gp di Francia abbia segnato una svolta importante. Soprattutto perché Max Verstappen è ormai la perfezione o quasi.

Max Verstappen: 10

A 25 anni ha già raggiunto le 27 vittorie di una leggenda, Jackie Stewart, e se è vero che un tempo c’erano molte meno corse è anche chiaro che Max è in perfetta linea con le previsioni che lo accreditavano di essere un fenomeno: è ottavo nella classifica di ogni epoca dei successi. Ha poi sfrondato eccessi e sbavature: interviene quando serve, ecco l’evoluzione di un campione. Il +63 su Leclerc assume i contorni di una sentenza.

Ferrari F1-75: 10

Rivista negli assetti, dotata di una frizione scattante, più veloce della Red Bull tant’è che Verstappen nel duello iniziale con Leclerc non è riuscito a scavalcare il monegasco nonostante vari attacchi condotti con il DRS. Quindi: la macchina c’è ed è un motivo di rammarico in più per i tifosi ferraristi. Ma il rovescio della medaglia, in positivo, è che le chance di rimonta nel Mondiale non sono affidate a un «chiodo».

Carlos Sainz: 10

Super-rimonta dall’ultimo posto fino alla quinta piazza, con sorpassi epici che l’avevano addirittura spedito sul gradino più basso del podio. Ha pagato l’errore della squadra per l’unsafe release al pit stop (rischiato il cozzo con la Williams di Albon che sopraggiungeva) e probabilmente anche la decisione di non fargli chiudere la gara senza un’ulteriore sosta (ma per questo vedi più avanti).

Lewis Hamilton: 9

Gp numero 300 e un podio di enorme valore, chiedendo un altro sacrificio al proprio fisico non più da ragazzino (stavolta è rimasto semi-disidratato per un guasto all’impianto di idratazione). In avvio ha soffiato la posizione a Perez, poi si è ritrovato secondo grazie al regalo di Leclerc e ha galoppato sostanzialmente in modo solitario. Piazzamento numero 187 della sua carriera tra i primi tre.

George Russell: 8,5

Podio in zona Cesarini e se l’errore di Perez al termine della Virtual Safety Car è lì da vedere, è anche corretto dire che l’inglese gli stava alle calcagna come un felino in agguato e pronto a divorare la preda. Terzo top three e nuova conferma per un pilota che in tutti i Gp, tranne quello di Silverstone dove si è ritirato, non è mai andato oltre la quinta posizione.

Mercedes: 8

Forse ha trovato la luce in fondo al tunnel, anche se dopo le qualifiche Toto Wolff si sentiva preso a schiaffi per il distacco netto da quelli della prima fila. Di sicuro resta una stagione tormentata per chi sapeva dominare, ma in gara la W12E sembra aver trovato una quadra per reggere il confronto con Ferrari e Red Bull.

Alpine: 7,5

Negli equilibri del mondo di mezzo, dove si lotta per quarto e quinto posto, i francesi hanno preso un vantaggio sulla McLaren dopo averla raggiunta a Zeltweg. L’esperienza di Alonso (7,5 anche per lui: meglio di Ocon che non va oltre il 6,5) potrebbe fare la differenza nel testa a testa.

Haas: 5,5

Tanto rumor per nulla: Magnussen e Schumacher dopo un’eccellente partenza (7 posizioni recuperate dal danese, 3 da Mick) sono spariti dai radar. Per il tedesco anche un tocco con Albon.

Ferrari (team): 5

Ancora momenti poco convincenti nella gestione delle varie situazioni: l’errore sulla ripartenza di Sainz dopo il pit stop è indiscutibile; la scelta di richiamare Sainz una seconda volta è giustificata dalle indicazioni che reputavano impossibile finire la gara con le coperture in uso in quel momento. «Inoltre Carlos ha preso il punto per il giro veloce e l’ha tolto a Verstappen», Binotto dixit. Ma allora perché lo spagnolo poco prima s’era impegnato in quell’attacco pazzesco a Perez per prendere la terza posizione? Serve la macchina della verità. O il «test della cadrega».

I «gamberi»: 5

Parliamo di McLaren, Alfa Romeo, Aston Martin, Alpha Tauri, lasciando perdere la Williams che ormai è un caso umano: vanno indietro anziché avanti, al Mondiale manca il contributo di troppi team, quelli che potrebbero ravvivare corse sempre più inchiodate nei duelli tra tre «big». Il Mondiale è spaccato in una serie A e in una serie B: purtroppo lo si vede e lo spettacolo ci rimette.

Charles Leclerc: 4

Inutile girarci intorno, con uno scarabocchio enorme ha rovinato un compito che stava svolgendo benissimo. La resistenza a Verstappen fino alla tornata 17, quella del patatrac, è stata un’altra prova del suo valore. Già, ma se poi non si finalizza…

Sergio Perez: 4

Sorpreso da Hamilton in partenza, s’è addormentato quando c’è stato il rilancio alla fine del periodo in regime di Virtual safety car. Così Russell ha colto l’occasione e l’ha spedito dietro la lavagna.

24 luglio 2022 (modifica il 24 luglio 2022 | 22:11)

© RIPRODUZIONE RISERVATA

, 2022-07-24 21:13:00, Non è ancora finita ci mancherebbe — restano dieci gare alla fine del Mondiale —, ma l’impressione è che il Gp di Francia abbia segnato una svolta importante, Flavio Vanetti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.