di Piergiuseppe Donadoni
Il vincitore del Gp di Spagna ha rischiato di dover cominciare il Gp dall’ultimo posto per una differenza di temperature del carburante. Tenuto in fresco per evitare l’evaporazione, una tecnica al limite del regolamento
Nel Gp di Barcellona il vincitore Max Verstappen ha rischiato di partire dalla pit-lane per un valore di temperatura del carburante troppo basso emerso poco prima di schierarsi in griglia, come era successo a Lance Stroll e Sebastian Vettel a Miami. Negli Stati Uniti, la squadra di Silverstone aveva notato come il carburante fosse più freddo di ben otto gradi (10°C) rispetto a quanto consentito (18°C): per riportarlo alla temperatura consentita dal regolamento è stato necessario sforare i tempi minimi per schierarsi in griglia.
Tramite l’articolo 6.4.2, i regolamenti stabiliscono che la temperatura del carburante non può essere inferiore di oltre dieci gradi rispetto alla temperatura ambiente un’ora prima dell’inizio delle prove libere,delle qualifiche e due ore prima dell’inizio della gara. Tuttavia, per i primi Gp del 2022, era stato concordato di utilizzare una temperatura minima del carburante fissata a 18C°. Un compromesso concesso dalla Federazione per permettere alle varie squadre di adattarsi all’utilizzo di alcune componenti standardizzate nel sistema di alimentazione che avevano creato qualche problema di affidabilità nelle due sessioni di test precampionato.
L’accordo iniziale è stato ridiscusso prima del Gp di Spagna, non trovando l’unanimità per il mantenimento del valore utilizzato nei primi cinque eventi, e facendo quindi tornare in vigore la norma originaria. Al Montmelò, la temperatura ambiente comunicata dalla Fia ai team due ore prima della partenza era di 35 gradi, la benzina poteva quindi essere raffreddata fino ad un massimo di 25C°, sette gradi di più rispetto alle precedenti gare. Siccome, soprattutto i motori Honda avrebbero problemi di evaporazione del carburante al caldo, come in Bahrain dove sia Verstappen che Perez si sono dovuti ritirare, la Red Bull ha voluto prendersi dei rischi. Due ore prima della gara è stato inserito nei serbatoi di entrambe le RB18 del carburante più freddo del consentito, che avrebbe dovuto portarsi ai 25°C minimi concessi pochi minuti prima dell’apertura della pit-lane. Tuttavia, in quel momento sia gli ingegneri di Red Bull che quelli dell’AlphaTauri hanno notato che la benzina nel serbatoio era ancora troppo fredda. Per questo motivo hanno sfruttato i dieci minuti extra concessi dalla Federazione, solitamente utilizzati per effettuare le classiche prove di partenza e verifiche, per riscaldare il carburante, anche grazie all’ausilio dei motori (accesi).
Quando le quattro macchine hanno lasciato i loro box erano in regola. Le temperature infatti sono monitorate dalla Fia tramite un sensore sigillato. Secondo Mattia Binotto, il carburante deve essere sempre al di sopra del valore minimo, non solo al momento dell’uscita dai box. Il team principal della Ferrari ha spiegato soprattutto che non va riscaldato utilizzando il motore della propria auto. Aggiungendo: «Non so che cosa sia successo nel garage Red Bull non posso che fidarmi dei controlli della Federazione». Come spesso succede in Formula 1, ci sono aree grigie nel regolamento. Quando la temperatura del carburante deve rispettare i 25°C, come nel caso del Gp di Spagna? Al momento dell’accensione del motore prima di uscire dalla corsia dei box o nel momento in cui la macchina lascia il garage? E soprattutto: il carburante si può scaldare tramite dispositivi esterni, come l’accensione del motore?
Per rispondere alla prima domanda, ufficialmente la Federazione non indica nulla di ciò, parlando solamente di «combustibile per l’uso immediato «che non può essere più di dieci gradi centigradi al di sotto della temperatura ambiente». Tuttavia, secondo la Red Bull, recentemente c’è stato un chiarimento della Fia che indica come momento in cui la temperatura deve essere conforme al regolamento, quello in cui le vetture lasciano i box. Proprio per questo, non è stata segnalata alcuna violazione delle regole da parte del team di Verstappen. Alla seconda domanda invece non sembra esserci risposta. Sarà quindi interessante capire come si comporterà la Federazione riguardo la possibilità di riscaldare il carburante con dispositivi «esterni», che non sia semplicemente la differenza di temperatura tra l’ambiente e il serbatoio, quando si accorgerà di un valore troppo basso.
24 maggio 2022 (modifica il 24 maggio 2022 | 23:04)
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