Famiglia finlandese lascia la Sicilia, due genitori su tre sono daccordo sulle lamentele, spaccati i docenti e pure i presidi- ESITI SONDAGGIO

Famiglia finlandese lascia la Sicilia, due genitori su tre sono daccordo sulle lamentele, spaccati i docenti e pure i presidi- ESITI SONDAGGIO

Spread the love

Due genitori su tre sono d’accordo con le critiche mosse dalla famiglia finlandese che ha deciso di lasciare la Sicilia per trasferirsi in Spagna, a causa di un sistema scolastico, in Italia, che li ha delusi. Meno severo risulta, invece, il punto di vista di docenti e dirigenti scolastici che sono apparsi meno compatti nel sostenere le parole dei Mattson. Sono questi i risultati dell’ultimo sondaggio della Tecnica della Scuola, a cui hanno partecipato oltre mille lettori, la maggior parte dei quali insegnanti, equamente distribuiti su tutto il territorio nazionale.

I dati del sondaggio

Nel dettaglio, a rispondere al sondaggio sono stati per il 57% i docenti, per il 30,4% i genitori, per l’1,6% i dirigenti scolastici e il resto la categoria “Altro” (Ata, studenti, ecc.).

Tra i docenti e i dirigenti scolastici, più del 40% non sono d’accordo con le criticità fatte emergere dalla mamma pittrice finlandese, la quale ha soprattutto sottolineato la mancanza di strutture sportive e la possibilità di intervallare le lezioni con uscite all’aria aperta, lamentando la mancanza nelle nostre scuole di spazi dove gli alunni possano giocare e muoversi, tanto da arrivare ad affermare che in classe “la giornata scolastica si trascorre sulla stessa sedia dalla mattina fino a quando non si ritorna a casa”.

I genitori sono compatti nel dare ragione alla famiglia finlandese

Quasi l’80% dei genitori sono invece concordi sulle ragioni che hanno spinto il nucleo familiare scandinavo ad abbandonare la Sicilia. Tra i vari commenti, ne riportiamo alcuni dei più significativi sul malcontento anche tra le famiglie italiane.

  • Entrano alle 8:20 (seconda elementare) escono alle 16:20, il pomeriggio dovrebbero fare in parte i compiti e stare all’aperto invece fanno lezione anche il pomeriggio. Venerdì compiti a casa questo vuol dire una condanna a passare anche il weekend sui libri, per poi portarli tutti in neuropsichiatria perché hanno disturbi dell’attenzione. Secondo me li stressiamo troppo almeno il weekend lasciamoli in pace.
  • Non per scelta dei docenti, ma a causa del sistema scolastico, e delle strutture scolastiche. I docenti e dirigenti fanno i conti con ciò che hanno a disposizione o è loro permesso.
  • Se posso, la scuola Italiana fa schifo. Le famiglie devono accollarsi le spese di ripetizioni per aiutare i ragazzi in strutture fatiscenti. Insegnanti esauriti, dirigenti peggio. Tutto molto triste.
  • Dipende dal ciclo scolastico…sicuramente servono più spazi all’aperto e più palestre.

Precisiamo che l’indagine è stata realizzata dalla testata giornalistica “La Tecnica della Scuola” nel periodo che va dal 10 all’11 gennaio 2023. Hanno partecipato 1.013 lettori. Il sondaggio non ha carattere di scientificità: i risultati derivano da conteggi automatici.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.