Fanny, la fantina alla prima chiamata in Nazionale: «No grazie, nei giorni delle gare devo lavorare»

Fanny, la fantina alla prima chiamata in Nazionale: «No grazie, nei giorni delle gare devo lavorare»

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di Giovanni Gardani

L’atleta, residente a Cavallara (Mantova), ha rifiutato la convocazione all’Europeo per partecipare a una Fiera di allevatori di cavalli: «L’equitazione è uno sport con costi elevati, anche altri colleghi davanti a un bivio»

Saltare la prima convocazione con la nazionale italiana, «bucare» l’Europeo che si terrà in Belgio. Non per demerito, bensì perché «nei giorni delle gare devo lavorare», racconta Fanny Ubaldi. È lo sport al tempo della crisi.

Fanny, atleta classe 1990 in grande crescita nel settore del dressage (disciplina equestre basata soprattutto sull’esecuzione di movimenti «geometrici»), si è trovata a compiere una scelta difficile. Lei che giusto domenica si è imposta nella Coppa Toscana e che già da un mese si era guadagnata la sua prima convocazione con la Nazionale italiana, dovrà rinunciare a gareggiare. Il motivo: il lavoro chiama e la situazione economica impone scelte. «L’equitazione è uno sport con alti costi, anche se devo dire che ho trovato sponsor pronti a dare una mano — spiega l’atleta, che vive a Cavallara, frazione di Viadana, nel Mantovano —. Quando ho iniziato, da ragazzina, mi sono appassionata e i cavalli sono diventati anche il lavoro mio e della mia famiglia. Con mio marito gestiamo un’azienda agricola dove alleviamo cavalli e, al contempo, in una sezione ben distinta, ci alleniamo e consentiamo ad altri agonisti di allenarsi».

Lavoro e sport, dunque. Ed è qui che sta la scelta destinata a fare discutere. «Gli Europei erano inizialmente stati fissati in Belgio l’ultimo weekend di ottobre. Poi sono stati spostati dalla Federazione internazionale dal 2 al 6 novembre. Ma questo rinvio è stato fortemente penalizzante per l’Italia, che infatti sta valutando se disertare in massa il grande evento sportivo».

Il motivo si lega alla concomitanza, dal 3 al 6 novembre, della Fiera Cavalli a Verona, la più importante (ed economicamente determinante) manifestazione del settore in Italia. «Ci siamo trovati di fronte a un bivio, sia io che molti altri atleti della nostra Nazionale, che peraltro arrivava da un terzo posto agli ultimi Europei e avrebbe avuto buone carte da giocarsi contro gli stessi belgi e i tedeschi, che in genere sono i più forti in Europa. Purtroppo sarebbe bastato che la federazione internazionale comunicasse con quella italiana, invece la nuova data – decisa soltanto tre settimane fa — è stata imposta e per noi italiani è molto penalizzante». Chi alleva cavalli non può mancare l’appuntamento a Verona. «Se ho ipotizzato di farmi sostituire in fiera? Sì, è stato il primo pensiero». Però l’attività costruita un pezzetto alla volta con le proprie forze impone un impegno in prima persona. Non solo: «Da parte degli altri atleti è partita una protesta e così abbiamo deciso che o disertavamo tutti, o nessuno. Per mandare un segnale. Il problema non è soltanto mio, ma di tutto il movimento: ci hanno obbligato a fare una scelta che avremmo evitato. Diciamo che, nel mio caso, essendo la prima maglia azzurra potenziale, è stata più dura rinunciare. Quanto alla Fiera di Verona, non posso mancare: la nostra è un’azienda agricola, che sta crescendo negli ultimi anni e che ha preso contatti con tanti compratori. Non abbiamo la forza di una multinazionale o di un marchio, per così dire, storico, dunque cerchiamo di non perdere alcuna occasione».

La buona notizia è che, in una disciplina considerata di nicchia, Fanny è riuscita ad attirare diverse aziende del territorio. «Spesso avere sponsor significa anche semplicemente pagarsi un viaggio per affrontare le gare. Nel dispiacere di una rinuncia, in effetti, sono contenta perché avevo già raggiunto il budget per partecipare. Spero di avere una seconda occasione presto, perché questa è la mia passione e, tra lavoro e sport, non mollo».

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10 ottobre 2022 (modifica il 10 ottobre 2022 | 09:29)

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, 2022-10-10 12:45:00, L’atleta, residente a Cavallara (Mantova), ha rifiutato la convocazione all’Europeo per partecipare a una Fiera di allevatori di cavalli: «L’equitazione è uno sport con costi elevati, anche altri colleghi davanti a un bivio» , Giovanni Gardani

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