La fase transitoria per la gestione del percorso di reclutamento dedicato ai docenti precari è uno dei temi a cui il Ministero dell’Istruzione sta lavorando, in ottica di completare la riforma del Pnrr avviata dall’ex Ministro Patrizio Bianchi.
A spiegare come il tema sarà centrale prossimamente è il presidente del sindacato Anief Marcello Pacifico, che ha informato, al termine dell’incontro del 6 dicembre fra organizzazioni sindacali e Ministero dell’Istruzione, delle intenzioni da parte di Viale Trastevere: “Il capo di Gabinetto Recinto in chiusura di replica dopo intervento della delegazione Anief ha affermato che nei prossimi giorni è previsto un confronto serrato con #europeancommission del Ministero dell’Istruzione e del Merito per una soluzione sulla fase transitoria della gestione del precariato e su organico aggiuntivo PNRR“, scrive su Facebook il sindacalista.
Dunque, si prevede inoltre, un confronto sui temi del reclutamento docenti fra il Ministero e le organizzazioni sindacali.
Il piano di Valditara
Non si tratta certo di una novità. Proprio pochi giorni fa il Ministro dell’istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, ha infatti parlato apertamente del tema del reclutamento: “Il reclutamento del personale docente rappresenta uno dei passaggi più difficili di tutta la gestione amministrativa. L’Alto numero di aspiranti rappresenta l’attrattività della professione ma è anche il sintomo della presenza di elementi patologici da un lato del problema del precariato e dall’altro al fatto che da tempo non vengono espletate procedure certe, stabili e ricorrenti”.
In particolare, il numero uno di Viale Trastevere ha evidenziato come necessarie “alcune migliorie anche in relazione alla riduzione del precariato e i percorsi transitori necessari“.
“L’obiettivo è preciso – spiega Valditara: realizzare un quadro transitorio che a regime sia in grado di garantire la qualità del profilo docente e di attrarre quanti vogliano affacciarsi alla professione, garantendo il necessario rinnovamento generazionale“.
Mancano i decreti attuativi: ipotesi proroga 70 mila assunzioni
La riforma del reclutamento, contenuta nella legge 79/22, in realtà non è ancora operativa anche perchè mancano ancora i decreti attuativi relativi alla formazione iniziale e abilitazione degli insegnanti. Nodo da sciogliere che potrebbe comunque far posticipare il tutto, come abbiamo spiegato in precedenza.
Infatti, per raggiungere il target di 70 mila assunti entro il 2024 come prevede la riforma del Pnrr, non ci sarebbero i tempi tecnici dato che ancora manca il Dpcm che regola la formazione e abilitazione dei nuovi insegnanti. Per questo non è escluso che si possa richiedere una proroga a Bruxelles.
Per quanto riguarda i decreti attuativi, dopo il rallentamento durante il Governo Draghi, adesso bisogna trovare un accordo fra Ministero dell’Istruzione e del Merito e quello dell’Università.
Ma il tempo a disposizione non è molto tanto che, una delle ipotesi, potrebbe essere quella di trovare una nuova scadenza, una proroga di uno o due anni, magari aumentando il numero di assunti in ruolo provenienti dal nuovo sistema di assunzione e formazione.
Entro il 31 luglio 2022 il provvedimento della presidenza del Consiglio dei Ministri avrebbe dovuto definire
- i contenuti e la strutturazione dell’offerta formativa corrispondente a 60 CFU/CFA, di cui almeno 10 di area pedagogica, comprendente attività di tirocinio diretto e indiretto non inferiore a 20 CFU/CFA. Per ogni CFU/CFA di tirocinio, l’impegno in presenza nelle classi non può essere inferiore a 12 ore. I
- il numero di crediti universitari o accademici riservati alla formazione inclusiva delle persone con disabilità
- la percentuale di presenza alle attività formative necessarie per l’accesso alla prova finale
- le modalità di svolgimento della prova finale del percorso universitario e accademico, comprendente la prova scritta e orale.
Un aspetto importante da sottolineare è che nell’ambito dei 60 CFU sarà comunque riconosciuta la validità dei 24 CFU/CFA già conseguiti quale requisito di accesso al concorso secondo il previgente ordinamento.
Il decreto stabilirà i criteri per il riconoscimento degli eventuali altri crediti maturati nel corso degli studi universitari o accademici, purché strettamente coerenti con gli obiettivi formativi.
Il costo di partecipazione al corso è interamente attribuito ai corsisti ma vi sarà un prezzo “calmierato” ossia la proposta di un tetto massimo che le Università potranno proporre.
Nuovo reclutamento, come funziona
Il sistema a regime del nuovo reclutamento e formazione iniziale degli insegnanti, dal 1 gennaio 2025, prevede:
- I percorsi abilitanti da 60 CFU, con prova scritta e lezione simulata. La prova scritta sarà costituita da un’analisi critica del tirocinio scolastico effettuato durante il percorso.
- Procedura concorsuale. L’accesso al concorso avviene o con l’abilitazione o con il requisito di 3 anni di servizio nella scuola statale, nei cinque anni precedenti, di cui almeno 1 nella classe di concorso. Per chi partecipa al concorso con l’abilitazione e lo vince c’è l’assunzione a tempo indeterminato. Per chi partecipa senza abilitazione (con il requisito di servizio) è prevista la sottoscrizione di un contratto annuale di supplenza (31 agosto) durante il quale il docente sostiene un percorso formativo da 30 CFU, che se superato positivamente da diritto all’assunzione con contratto a tempo indeterminato.
- Il docente, una volta sottoscritto il contratto a TI, sostiene il periodo di prova con test finale, come da DM 226/2022 e in caso di esito positivo è definitivamente confermato in ruolo.
Prevista una fase transitoria, valida fino al 31 dicembre 2024 che prevede:
- Attivazione di percorsi formativi da 30 CFU che danno accesso ai concorsi fino al 31 dicembre 2024, oppure accesso con i 24 CFU, purché acquisiti entro il 31 ottobre 2022.
- Procedura concorsuale. Per chi risulta vincitore sottoscrizione di un contratto annuale (31 agosto), completamento del percorso universitario e accademico di formazione iniziale per 30 CFU, che in caso di esito positivo da diritto all’assunzione a tempo indeterminato.
- Il docente, una volta sottoscritto il contratto a TI, sostiene il periodo di prova con test finale, come da DM 226/2022 e in caso di esito positivo è definitivamente confermato in ruolo.
Sono inoltre previsti corsi da 30 CFU rivolti ai docenti già abilitati in altra classe di concorso o altro grado e per i docenti specializzati e assunti su sostegno, ma privi dell’abilitazione sulla disciplina.
Quindi, in realtà, lo schema del reclutamento, sia in un quadro transitorio che a regime, è già presente. Adesso bisogna capire la natura dell’intervento del Ministro Valditara come annunciato in audizione.
, 2022-12-07 08:23:00, La fase transitoria per la gestione del percorso di reclutamento dedicato ai docenti precari è uno dei temi a cui il Ministero dell’Istruzione sta lavorando, in ottica di completare la riforma del Pnrr avviata dall’ex Ministro Patrizio Bianchi.
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