Nonostante le dichiarazioni ufficiali rassicuranti, sono ancora molte le cattedre vacanti per mancata nomina dalle GPS dei supplenti
Da diverse segnalazioni risultano tuttora non coperti molti posti di sostegno in deroga a favore di alunni con disabilità. I sindacati chiedono con insistenza monitoraggio e trasparenza con dati puntuali e certi su una situazione oggettivamente precaria per il servizio.
La questione è oggetto di uno scontro politico e amministrativo. Tuttoscuola ha dato notizia di quanto sta accadendo in Lombardia, con la decisione senza precedenti da parte del Ministero dell’istruzione di inviare presso l’USR Lombardia tre dirigenti di altri uffici per verificare la situazione e operare per favorire la conclusione delle operazioni di nomina.
Rispetto agli anni scorsi, quando i docenti precari sgomitavano per una supplenza annuale, quest’anno sembrano invece numerose le defezioni, i rifiuti o le esitazioni dei docenti precari ad accettare nomine.
Indubbiamente la situazione epidemiologica, il timore di contagi e le misure di sicurezza imposte al personale giocano a sfavore di un’accettazione di nomina, soprattutto se il posto di lavoro è lontano dalla propria residenza.
Ci sono anche casi di docenti e di personale Ata che, fatti due conti, preferiscono rinunciare ad un lavoro lontano da casa, caricato da spese di permanenza e di viaggio.
Intanto a scuola sono ancora molte le classi che, in mancanza di docenti, funzionano a orario ridotto.
Una decina di giorni fa, nel corso dell’audizione in Parlamento sull’avvio dell’anno scolastico, la ministra Azzolina, riferendosi forse all’allarme lanciato da Tuttoscuola sul tempo pieno determinato dalla particolare situazione degli organici e delle misure di distanziamento con sdoppiamento di molte classi, ha rassicurato il regolare funzionamento del tempo pieno.
Sulla carta, dagli uffici del ministero, tutto può sembrare regolare; nella realtà delle scuole la situazione è ben diversa.