Fatima, la bimba precipitata dal balcone: il patrigno resta in carcere per omicidio volontario

Fatima, la bimba precipitata dal balcone: il patrigno resta in carcere per omicidio volontario

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di Simona Lorenzetti

È accusato di aver lanciato la piccola di 3 anni dal ballatoio al quinto piano di un edificio in via Milano

Resta in carcere Mohssine Azhar, il marocchino di 32 anni a ccusato di omicidio volontario per aver lanciato la piccola Fatima, 3 anni, dal ballatoio al quinto piano di un palazzo in via Milano. Così hanno deciso i giudici del tribunale del Riesame di Torino. Il delitto era avvenuto la sera del 13 gennaio. Mohssine, difeso dall’avvocato Alessandro Sena, viveva al quinto piano dello stabile: quella sera la bambina, che abitava al quarto con la mamma Lucia Chinelli, era salita a casa del giovane per giocare con lui. L’uomo, che aveva bevuto e fumato hashish, ha sempre sostenuto che la morte della piccola era stato un incidente: «Stavamo giocando al “vola vola” in ballatoio e mi è scivolata dalle mani». Diversa la ricostruzione del pm Valentina Sellaroli, che accusa il marocchino di omicidio volontario con dolo d’impeto: in sostanza, avrebbe lanciato Fatima dal balcone dopo aver litigato con la madre della piccola, con la quale aveva una relazione.

In un primo momento la donna aveva raccontato di non aver assistito alla caduta della figlia, ma qualche giorno dopo ha cambiato versione: «Abbiamo litigato. Volevo che la bambina tornasse a casa e lui l’ha lanciata». Nel corso dell’udienza davanti al Riesame sono state illustrate le consulenze tecniche. Quelle disposte dalla Procura raccontano che il ballatoio, largo 85 centimetri, non era sufficientemente ampio per consentire «all’indagato di prendere in braccio la bambina e giocare al “vola vola”, l’azione sarebbe ostacolata dalla tettoia». Inoltre l’analisi della traiettoria, che ha stabilito che l’impatto al suolo è avvenuto a una distanza di 2,40 metri, spiega che Fatima è caduta verticalmente e questo implica che «la precipitazione sia stata accompagnata dall’applicazione alla bambina di una forza orizzontale di allontanamento da parte dell’edificio».

Gli esperti nominati dalla difesa, invece, propendono per una caduta accidentale. La loro ricostruzione — basata su 479 immagini estrapolate dai filmati della videosorveglianza ― sarebbe compatibile con il racconto dell’uomo: i consulenti evidenziano che «la precipitazione è da ritenersi evento accidentale» originato «da un verosimile brusco movimento della bambina successivo a un urto del volto contro il tetto di copertura del ballatoio che ha alterato il tentativo di modalità di presa e ha determinato lo spostamento del corpo oltre la ringhiera, compromettendo il possibile controllo» da parte di Mohssine.

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6 maggio 2022 (modifica il 6 maggio 2022 | 13:26)

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, 2022-05-06 11:26:00, È accusato di aver lanciato la piccola di 3 anni dal ballatoio al quinto piano di un edificio in via Milano , Simona Lorenzetti

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