La fedelissima di Putin che gestisce deportazioni e rieducazione dei bimbi ucraini

La fedelissima di Putin che gestisce deportazioni e rieducazione dei bimbi ucraini

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di Massimo Nava

Migliaia di bambini ucraini sarebbero stati deportati dai russi e avrebbero subito un’adozione forzata: e Mosca, indirettamente, conferma il fenomeno. Anche con le parole di Maria Lvova-Belova, commissaria per i diritti dei bambini, che in tv ha ringraziato Putin per aver potuto adottare un 15enne

Non la prima volta che dall’inferno della guerra in Ucraina arrivano notizie cos. Notizie che ci dicono che non c’ limite al sacrificio di innocenti in nome di un imperativo superiore : la vittoria militare, la supremazia etnica e culturale. Migliaia di bambini ucraini sarebbero stati deportati dai russi e avrebbero subito un’adozione forzata. Le fonti sono occidentali e ucraine. Mosca respinge le accuse di deportazione , ma indirettamente conferma il fenomeno.

La Russia non si limita a uccidere o a ferire i nostri figli. Li porta via per deportarli, ha detto Daria Gerasymchuk, consigliera per i diritti dei bambini del presidente Volodymyr Zelensky. La Russia, da parte sua, si vanta di aiutare gli orfani di guerra. Secondo l’agenzia di stampa russa Tass, a luglio il governatore della regione di Tula, dove sono stati collocati molti bambini ucraini, ha addirittura parlato di un sacro dovere. Per Conflict Watch, gruppo di ricerca sostenuto dal Dipartimento di Stato americano, il governo russo ha creato una rete di almeno 43 campi chiusi in cui pi di 6.000 minori ucraini sono sottoposti a programmi di indottrinamento filorusso.

Un team di ricercatori dell’Universit di Yale ha ricostruito attraverso diverse fonti il percorso di questi bambini sparsi nella Federazione Russa, fino all’Estremo Oriente. Il rapporto — pubblicato da Le Monde — approfondisce rapporti e accuse di diverse ong. Nel novembre 2022, Amnesty International ha denunciato il trasferimento forzato di civili dalle aree occupate dell’Ucraina da parte delle autorit russe. La Convenzione di Ginevra stabilisce specifiche linee guida per il trattamento dei bambini separati dai loro familiari durante un conflitto. I membri della famiglia devono essere in grado di comunicare tra loro, i bambini separati devono essere identificati e la loro evacuazione temporanea deve avvenire in uno Stato neutrale, con il consenso dei genitori.

Il rapporto di Yale mostra che la deportazione di minori ucraini in Russia iniziata gi pochi giorni prima che le truppe russe invadessero il territorio. All’inizio del febbraio 2022, un gruppo di cinquecento orfani stato evacuato dalla regione di Donetsk verso la Russia. Il motivo addotto all’epoca era la presunta minaccia di un’offensiva ucraina, si legge nel documento. Alcuni di questi bambini ucraini sono stati poi adottati da famiglie russe. Le autorit russe non hanno fatto mistero del loro programma, presentato come azione umanitaria rivolta agli orfani abbandonati e traumatizzati dalla guerra.

Nel maggio 2022 — ricorda Le Monde — il presidente russo Vladimir Putin ha emanato un decreto che facilita l’adozione di bambini ucraini, quasi impossibile prima dello scoppio del conflitto. stato creato un programma di aiuti finanziari senza precedenti per le famiglie adottanti. Una grave crisi demografica affligge la Russia da diversi decenni e il tasso di natalit diminuito drasticamente del 6,2% nel 2022.

Secondo i ricercatori di Yale, il programma orchestrato, ai vertici dello Stato russo, da Sergei Kirienko, vice capo dell’amministrazione presidenziale, Tatyana Moskalkova, commissaria per i diritti umani, e Maria Lvova-Belova, commissaria per i diritti dei bambini. Lvova-Belova, una madre con una famiglia numerosa che si presenta come una devota ortodossa (con Vladimir Putin nella foto sotto, pubblicata da Sputnik), appare alla televisione russa per lodare il salvataggio dei bambini ucraini. Il 28 settembre — racconta France Info — ha spiegato di aver insegnato l’amore per la Russia a trenta bambini che erano nascosti nelle cantine di Mariupol, citt distrutta nella primavera del 2022 dall’esercito russo. Secondo France Info, l’ong Magnolia ha gi ricevuto pi di 2.600 richieste di assistenza per bambini scomparsi. Finora, secondo le autorit ucraine, solo 125 minori sfollati sono potuti tornare nel loro Paese.

Two days after the US published a report claiming Russia has abducted at least 6,000 Ukrainian children, children’s rights commissioner Maria Lvova-Belova tells Putin she “adopted” a 15-year-old from Mariupol herself.

“All thanks to you, Vladimir Vladimirovich!” pic.twitter.com/rTAP8MEU1g

— max seddon (@maxseddon) February 16, 2023

Circolano dati contraddittori. A met novembre, Mosca ha affermato, secondo l’agenzia di stampa russa Interfax, che pi di 4,7 milioni di rifugiati, tra cui circa 712.000 bambini, sono arrivati sul suo territorio dall’inizio della guerra. Sempre secondo Interfax, in primavera l’Ucraina ha parlato di 240.000 minori deportati in Russia. L’Ufficio nazionale di informazione ucraino (Nib) elenca quasi 14.000 minori deportati, per i quali dispone di dati confermati dal team del Procuratore generale o dal Ministero degli Interni. Circa 38.000 casi di persone private dei diritti genitoriali da apposite commissioni sono stati elencati in un rapporto condotto da diverse organizzazioni ucraine.

Aaron Greenberg, consulente dell’Unicef per la protezione dell’infanzia in Europa, ha detto: L’adozione non dovrebbe mai avvenire durante una crisi umanitaria. La Russia vuole invece intensificare e accelerare queste procedure. Per molti ucraini, questi trasferimenti hanno un volto, quello di Maria Lvova-Belova. Da marzo, dopo un incontro con Vladimir Putin, ha condotto una campagna per incoraggiare l’adozione di ucraini. Ha persino preso in custodia un sedicenne sopravvissuto ai bombardamenti di Mariupol, ha riferito Amnesty International a novembre. La legge vieta ai russi di adottare bambini stranieri. Per risolvere questo problema, Vladimir Putin ha firmato un decreto che prevede una procedura di naturalizzazione semplificata per gli orfani e i bambini privi di cure parentali.

Questa politica di naturalizzazione frettolosa uno degli strumenti utilizzati dalla Russia nel suo sforzo coordinato per assorbire [questi minori] nella societ russa, denuncia Amnesty International. Questi minori sono stati portati in almeno 57 regioni della Russia, ha dichiarato l’avvocata ucraina Ekaterina Rashevskaya. I genitori adottivi devono seguire una formazione adeguata e nella regione di Mosca sono state aperte una trentina di scuole specializzate, secondo quanto riportato dal servizio russo della Bbc, che ha intervistato una residente di Lukhovitsy, nei pressi della capitale. La sua famiglia ha accolto un ragazzo ucraino di 13 anni. I genitori adottivi ricevono un’indennit. Ad esempio, sul portale ufficiale della citt di Krasnodar si legge: In caso di adozione di un bambino disabile, di un bambino di et superiore ai 7 anni o di fratelli contemporaneamente, l’indennit sar pagata per un importo di 156.428,66 rubli, ovvero poco meno di 2.000 euro.

Emmanuel Daoud, avvocato francese, ha chiesto alla Corte penale internazionale (Cpi) di aprire un’indagine per genocidio e emettere mandati di arresto. L’avvocato francese basa la sua argomentazione sulla portata e sulla natura sistematica e programmata di questi trasferimenti, talvolta supervisionati dall’esercito russo, e delle adozioni forzate, che attestano la volont deliberata di distruggere (totalmente o parzialmente) un gruppo nazionale. Si tratta di una “de-ucrainizzazione” e di una “russificazione” dei bambini, si legge nel documento inviato alla Cpi, che france.info ha potuto consultare.

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17 febbraio 2023 (modifica il 17 febbraio 2023 | 16:19)

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