Federica Pellegrini a F: Anche il matrimonio è una gara

Federica Pellegrini a F: Anche il matrimonio è una gara

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di Sara Faillaci

L’intervista in coppia al settimanale F dopo aver chiuso con il nuoto agonistico: Quando vedo i campionati in televisione quel mondo mi manca, mentre non mi manca per niente quando guardo le ragazze allenarsi tutte le mattine in piscina

Li avevo intervistati un anno fa a Verona dopo che lei, Federica Pellegrini, la nuotatrice azzurra pi forte di tutti i tempi, aveva annunciato la decisione di chiudere la carriera, e dopo che lui, Matteo Giunta, le aveva fatto la proposta di matrimonio. Li ritrovo sposati e reduci da Pechino Express (in tv su Sky dal 9 marzo), dove hanno partecipato come concorrenti della nuova edizione che dall’India, ha toccato il Borneo Malese e la Cambogia. E in questa intervista esclusiva al settimanale F di Cairo Editore raccontano come andata e cosa gli manca davvero della loro “vecchia” vita.

Come andata?

Federica stata una bella esperienza, anche se all’inizio ero scettica: ci eravamo appena sposati e mi sembrava che un’avventura di quel tipo avrebbe messo troppo sotto pressione la coppia.
Matteo Mi avevano contattato per L’isola dei famosi, ho risposto che non era il mio mondo ma che mi sarebbe piaciuto partecipare a Pechino. E che per l’avrei fatto solo con Federica.
F
. Hanno iniziato a girarmi intorno come degli squali.

Che cosa l’ha convinta alla fine?
F. L’idea di un viaggio avventuroso, e anche la competizione. E poi i miei ci avrebbero tenuto i nostri quattro cani, quindi: o adesso o mai pi.

La vostra coppia ha retto?

F. Piuttosto bene, direi, ma le nostre belle litigate ce le siamo fatte. Un po’ per darci pi carica nelle sfide, anche se ho visto in Matteo dei lati competitivi che non conoscevo. In realt abbiamo lavorato soprattutto di squadra. Gi lo avevamo fatto, ma un conto io in vasca e lui fuori, un altro giocare alla pari, dallo stesso lato della barricata.

Come sono stati i rapporti con gli altri concorrenti?

F. Buoni all’inizio. Ma capisci subito che, essendo una gara, devi allearti con i pi forti o con i pi affini.
M. Noi ci siamo alleati con i pi affini. O forse solo con noi stessi. Lo sport ci ha strutturati in un certo modo, siamo abituati fin da bambini al rispetto delle regole, mentre in un programma come Pechino vale dichiaratamente tutto e per noi stato difficile accettarlo. incredibile come le persone che non hanno mai fatto sport a livello agonistico si riconoscano subito. E non una questione di fisico, ma di disciplina e meritocrazia. Noi sappiamo che se ti alleni pi forte degli altri hai qualche chance. E che se non ti alleni non vai da nessuna parte. Contano poco le scorciatoie e le amicizie. Diciamo quindi che qualche scontro verbale, anche acceso, c’ stato.
F. Le scorrettezze sono la cosa che ci ha fatto pi incavolare in assoluto. Mi rendo conto che siamo abbastanza limitati, ma uno sportivo certi comportamenti non li tollera.

Come andata a Pechino la parte “adattamento”?

F. stata pi pesante di quanto mi aspettassi. L’India un’esperienza affascinante ma difficile. Personalmente mi faceva soffrire molto vedere i cani in strada, erano tantissimi e in condizioni al limite. D’altra parte se vedi lo stato di povert in cui vivono le persone, non puoi pensare che ci sia attenzione per gli animali. Ma avendo quattro cani che tratto come figli, questa cosa mi ha spezzato il cuore.

L’ultima volta che ci siamo visti era all’inizio di una vita nuova, senza piscina, senza gare. Come andata?

F. Bene, perch abbiamo vissuto cose bellissime come il giorno del matrimonio, che stato stupendo. Se ci penso, mi sembra sia successo ieri. Per non stato facile adattarsi a una vita cos diversa. Dal mio punto di vista, avere avuto per anni la vita scandita in ogni minuto da obblighi e trovarmi per la prima volta senza orari, con lavori da poter gestire, straniante. Io poi non riesco a stare molto ferma o con le mani in mano. Mi sono detta che per vent’anni ho nuotato e basta, quindi ci sono tantissime cose che posso imparare a fare. E piano piano mi ci sto mettendo.
M. Credo che se ci si sceglie veramente, se si trova la persona giusta, anche quando alcune cose non vanno bene, si lavora per migliorarle. Per vero che il primo periodo stato il pi difficile: eravamo abituati a vivere 24 ore su 24 a contatto. Avevamo un progetto di vita sportivo e condiviso, anche se con ruoli diversi. E avevamo raggiunto un livello di complicit talmente perfetto che a volte non avevamo nemmeno bisogno di parlare. Per me la difficolt maggiore stata dirmi: Non posso pi pretendere di avere la stessa occasione professionale, perch un’atleta come Federica non mi capiter mai pi. Ho iniziato a stare meglio quando ho fatto pace con questa verit. E il cerchio si chiuso.

Federica, a lei che cosa manca di pi della vecchia vita?

F. Mi manca la gara. Quel senso di onnipotenza che sentivo prima, quando Federica Pellegrini arrivava a bordo vasca, in una competizione importante. Di fatto, di colpo, sono stata levata da quello che stato il mio centro per vent’anni. Quando vedo i campionati in televisione quel mondo mi manca, mentre non mi manca per niente quando guardo le ragazze allenarsi tutte le mattine in piscina. buffo ma andare a Pechino ci servito per rivivere, con la competizione, certe sensazioni. Per far riaccendere uno sportivo basta un torneo di condominio, una partita a carte, gli cambia proprio lo sguardo.
M. A Pechino abbiamo rivisto quel fuoco negli occhi.

Quindi ora avete bisogno di una nuova sfida.

M. Abbiamo capito che la vita una bella sfida in generale. Persino i nostri quattro cani sono tanto splendidi quanto impegnativi. Poi magari ci saranno altre occasioni per metterci alla prova.

Federica di recente ha denunciato sui social che a una donna chiedono troppo spesso se e quando avr figli. Avr quindi apprezzato il monologo a Sanremo di Chiara Francini sulla pressione sociale che subiscono le non mamme.

F. Francini ha detto tutto quello che le donne vivono quotidianamente. La pressione sociale su questo argomento insopportabile. Poi, io capisco che la gente ti chieda dei figli senza cattiveria, ma se ognuno ti fa la stessa domanda diventa una voce insistente che alla fine ti perfora la testa (…). ovvio che se dovesse succedere saremmo contenti, penso sia la cosa pi bella del mondo, ma non voglio vivere la pressione di doverlo fare per forza altrimenti mi sento sminuita.

Detto da una donna soprannominata la Divina, che con il nuoto passata alla storia, fa effetto.

F. Appunto. Mi d fastidio che la donna in Italia debba ancora stare nel ruolo che gli uomini le hanno riservato e debba essere omologata nelle scelte di essere moglie e subito dopo madre. Adesso i tempi stanno cambiando, le donne stanno alzando la voce: nello sport si inizia a parlare di regolare il ciclo mestruale per una performance sportiva, cosa che un tempo era tab. Abbiamo il nostro mondo, come ce l’hanno i maschi, quindi giusto che ognuno possa parlare in base alle proprie esigenze e non dobbiamo farci imporre dagli uomini quello che desiderano da noi.

Che cosa ha pensato, invece, ascoltando a Sanremo le parole di Paola Egonu sul razzismo in Italia?

F. Conosco Paola e ho grande rispetto per lei, come atleta e come persona. Mi piaciuta molto. E anche se non penso di vivere in un Paese razzista, credo che abbia vissuto esperienze molto impattanti che l’hanno portata a pensarlo, e quindi umanamente la capisco.

E Chiara Ferragni le piaciuta?

F. La Ferragni… aveva dei bellissimi abiti.

28 febbraio 2023 (modifica il 28 febbraio 2023 | 21:38)

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