Fedriga: «Importante non sacrificare il futuro sull’altare della campagna elettorale»

Fedriga: «Importante non sacrificare il futuro sull’altare della campagna elettorale»

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di Marco CremonesiIl governatore leghista del Friuli Venezia Giulia: i partiti continuino ad agire a favore di tutto il Paese e non di una parte

«La cosa importante è non sacrificare sull’altare della campagna elettorale il futuro del Paese». Massimiliano Fedriga è ancora più indaffarato del solito. Il governatore del Friuli-Venezia Giulia è anche il presidente della Conferenza delle Regioni. E dunque particolarmente coinvolto in ciò che verrà fatto sull’accoglienza dei profughi ucraini.

Teme che oggi il governo finisca in minoranza sulla riforma degli estimi catastali?

«Nel merito, le dichiarazioni del premier Mario Draghi e quelle del centrodestra coincidono: entrambi dicono di voler evitare l’aumento della pressione fiscale. Credo che anche il centrosinistra la pensi così. La cosa migliore sarebbe quindi trovare un testo condiviso che dia certezze in tal senso».

Eppure, le fibrillazioni si susseguono e la strada del governo è accidentata. Lei non teme incidenti?
«Era prevedibile che a un anno dal voto ci sarebbero state tensioni di questo genere. Non dimentichiamo che questo è un governo di unità nazionale in cui coesistono progetti molto diversi che devono trovare una sintesi. Io mi auguro che la legittima voglia di affermarsi non prenda il sopravvento. I partiti hanno già rinunciato con coraggio al consenso più facile. Ora, abbiano la coerenza di continuare nell’azione a favore di tutto il paese e non della loro parte soltanto».

Presidente, come si sta organizzando l’accoglienza dei profughi?
«Stiamo facendo gli incontri come protezione civile, Salute e Interno per vedere come organizzare il sistema dell’accoglienza. A oggi sono già arrivati tra le sei e le ottomila persone».

Molti probabilmente passeranno dal Friuli Venezia Giulia…
«Per il momento, direi quasi tutti. La prima questione da risolvere è dove si faranno i primi screening sanitari, se nella Regione d’ingresso o in quella di destinazione. Tra l’altro, in queste ore l’Oms ha lanciato l’allarme su possibili focolai di poliomielite e morbillo, oltre che di Covid. È evidente che dal nostro punto di vista cambia molto il luogo in cui si faranno gli screening sanitari».

Lei ha anche chiesto l’aiuto dell’esercito. Arriverà?
«Io credo sia indispensabile per gestire gli accessi».

E l’accoglienza vera e propria?
«Quella è in carico alle prefetture, ed è evidente che vada gestita con molta attenzione: si tratta soprattutto di donne e bambini, sarà necessaria un’attenzione particolare alla qualità. Devo dire che abbiamo incontrato una grandissima disponibilità da parte degli albergatori, ma anche delle aziende. Ci sono imprese che si sono dette pronte a farsi carico dell’accoglienza, in vista delle prospettive di lavoro dei profughi».

Si sta già parlando di modifiche al Piano nazionale di ripresa. Quale è la cosa più urgente da affrontare?
«Certamente ci vuole un Pnrr 2.0. La situazione è cambiata in modo talmente drammatico da rendere indispensabili aggiornamenti. Il primo punto sono i rincari energetici e delle materie prime che colpiscono a 360 gradi tutta l’economia. Per questo condivido la riflessione del presidente di Confindustria, Carlo Bonomi».

È d’accordo anche il governo?
«Con questi aumenti il sistema nel medio periodo non può reggere. E il governo ha già fatto sforzo importanti, sono stati messi a disposizione 7 miliardi. Una cifra importante ma ancora insufficiente a garantire una stabilità. Ma io sono convinto che in questo caso anche l’Unione europea possa essere propensa a contenere il danno».

Il punto sull’epidemia? Possiamo dire, con tutte le cautele, che è alle spalle?
«Dal punto di vista delle ospedalizzazioni, certamente la criticità è superata: il calo è consistente. Ovviamente, noi ci auguriamo che continui così. Anche per questo occorre vigilare con attenzione sugli arrivi con uno screening accurato. Come sappiamo, l’Ucraina è forse il paese meno vaccinato in Europa, credo che la popolazione coperta da somministrazioni non superi il 35%. E questo vale non soltanto per il Covid, ma anche per una serie di altre patologie che sono quelle messe in evidenza dall’Oms».

7 marzo 2022 (modifica il 7 marzo 2022 | 21:56)
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, 2022-03-07 21:37:00, Il governatore leghista del Friuli Venezia Giulia: i partiti continuino ad agire a favore di tutto il Paese e non di una parte, Photo Credit: , Marco Cremonesi

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