La Corte d’Assise di Messina, dopo sei ore di camera di consiglio, ha condannato all’ergastolo Antonio De Pace, il giovane 29enne di Dasà nel Vibonese, in carcere per il femminicidio della fidanzata, Lorena Quaranta di 27 anni. Il fatto di sangue è avvenuto a Furci Siculo (ME) il 31 marzo del 2020. La pena è stata richiesta dall’accusa, il pm Roberto Conte, al termine della requisitoria. Esclusa la premeditazione. De Pace era stato dichiarato capace di intendere e di volere e quindi imputabile, al termine della perizia effettuata per conto della procura dal professore Stefano Ferracuti che aveva evidenziato l’assenza di “disturbi psichitriaci” nel ragazzo, all’epoca dei fatti vittima di una “importante condizione ansiosa”. La ragazza, specializzanda al Policlinico di Messina, è stata trovata morta, la notte del 31 marzo 2020, nella villetta di Furci Siculo dove viveva con Antonio De Pace. La vittima ha prima picchiato e poi messo le mani al collo della sua donna per strangolarla dopo un banale litigio, avvenuto la sera prima e terminato poi in tragedia nell’appartamento di Furci. De Pace aveva poi tentato il suicidio, si era procurato dei tagli prima di chiamare i carabinieri e trincerarsi in un lungo silenzio, senza riuscire mai a spiegare le ragioni del gesto. La giovane di Favara quell’anno, si sarebbe dovuta laureare con una tesi in Pediatria. Ad ottobre del 2020 l’Università di Messina l’ha poi proclamata dottoressa in Medicina e Chirurgia, con la votazione di 110 e lode. , 2022-07-14 16:21:00, La Corte d’Assise di Messina, dopo sei ore di camera di consiglio, ha condannato all’ergastolo Antonio De Pace, il giovane 29enne di Dasà nel Vibonese, in carcere per il femminicidio della fidanzata, Lorena Quaranta di 27 anni. Il fatto di sangue è avvenuto a Furci Siculo (ME) il 31 marzo del 2020. La pena è […]
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