di Daniele Sparisci, inviato a Sakhir
È uno dei punti di forza della macchina, Sainz e Leclerc lo hanno promosso subito. È il frutto del lavoro di due anni con il V6 e il turbo completamente cambiati
Uno dei punti di forza della nuova Ferrari F1-75 è il motore completamente rifatto. Nei test di Barcellona e del Bahrain si erano visti importanti progressi sul fronte della potenza e dell’affidabilità. Adesso servono riscontri in qualifica e nelle prime gare della stagione. Ma intanto sono già arrivati segnali forti dai team clienti, autorizzati a spremere più a fondo l’unità 066/7 progettata dal gruppo diretto da Enrico Gualtieri, il capo dell’area power unit.
Nelle seconde prove libere di Sakhir nei primi dieci posti c’erano cinque macchine spinte da motori del Cavallino: oltre a Leclerc e Sainz, l’Alfa di Valtteri Bottas e le due Haas con Mick Schumacher davanti a Kevin Magnussen. Non vuole dire molto ancora, ma significa tanto per chi legge i numeri Gps e delle telemetrie. Perché l’anno scorso le squadre satellite occupavano stabilmente le posizioni in fondo, dunque a livello di prestazione «pura» il salto c’è stato eccome. Mattia Binotto ha rivelato che nel 2021 la Rossa era sotto di 25 cavalli rispetto a Mercedes e Red Bull, il gap è stato chiuso e forse la Ferrari è tornata ad essere il riferimento motoristico in Formula 1.
La nuova power unit, nome in codice «Superfast» (potenza vicina ai mille cavalli, «Superfast» sta per la rapidità dei cicli di combustione), è il frutto di un lavoro durato quasi due anni. Per recuperare le prestazioni perdute dopo l’inchiesta federale del 2019 e le direttive tecniche che hanno imposto nuovi controlli, sensori, e vietato certe pratiche nelle zone grigie del regolamento a partire dal 2020.
La power unit è stata rivoluzionata nella parte termica, il V6 turbo di 1600 cc, e in quella ibrida. Quest’ultima era stata anticipata nel finale della scorsa stagione per avere riscontri immediati prima di congelare il programma 2022, è stata ulteriormente affinata. L’ibrido è composto dal sistema Ers che recupera l’energia attraverso motogeneratori elettrici generando una potenza di 163 cavalli. «Un progetto estremo, non convenzionale – così l’ha definito Gualtieri- dal punto di vista dell’installazione, del disegno e dei componenti interni».
Il blocco motore e il turbocompressore sono le novità principali, tutto attorno alla F1-75 è stato costruito mettendo il motore al centro per ritrovare la superiorità perduta dei cavalli: il peso è stato ridotto, l’impiego di leghe iper-sofisticate consente di gestire temperature più elevate. Si è dovuto poi fare i conti con l’introduzione della nuova benzina con il 10% di etanolo che vale -per tutti- una perdita di cavalli del 10% rispetto a un carburante classico. La necessità di osare non è stata dettata soltanto dalla mancanza di risultati delle ultime stagioni, ma dall’accordo sul congelamento delle power unit (avverrà quest’anno) in vista della prossima generazione che debutterà nel 2026.
19 marzo 2022 (modifica il 19 marzo 2022 | 13:17)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
, 2022-03-19 12:47:00, È uno dei punti di forza della macchina, Sainz e Leclerc lo hanno promosso subito. È il frutto del lavoro di due anni con il V6 e il turbo completamente cambiati, Daniele Sparisci, inviato a Sakhir
Powered by the Echo RSS Plugin by CodeRevolution.