Ferrovie investe 12 miliardi di euro nella rete del Piemonte

di Nicolò Fagone La Zita

Alessandria snodo delle merci. L’ad Ferraris: «Il treno è già green, ma sarà più attrattivo»

Piemonte è pronto a rifare il look delle proprie infrastrutture, sia ferroviarie che stradali, abbracciando la transizione ecologica e potenziando pesantemente ogni genere di trasporto, dalle merci ai passeggeri.

Gli interventi dureranno 10 anni e saranno realizzati dal Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane, che ieri ha annunciato oltre 12 miliardi di investimenti per la regione (all’interno del Piano Industriale 2022-2031 da oltre 190 miliardi e 40 mila assunzioni).

La maggior parte dei fondi, 8 miliardi, saranno investiti per le infrastrutture ferroviarie: nel mirino la conclusione del Terzo valico dei Gioivi, la realizzazione della tratta italiana della linea Torino-Lione (da Susa a Torino) e la creazione di nuove fermate del servizio ferroviario metropolitano (San Luigi-Orbassano, Torino San Paolo, Borgata Quaglia, Ferriera, Dora e Zappata).

A questi interventi si aggiunge la nuova linea che collegherà Porta Nuova a Porta Susa, oltre al potenziamento delle stazione merci di Novara Boschetto e Orbassano. Alle infrastrutture stradali invece saranno destinati altri 1,65 miliardi di euro per realizzare il collegamento A4-A26 Masserano-Ghemme, la tangenziale di Mondovì, il nuovo tunnel del Tenda e la SS337 della tratta Re-Ponte della Ribellesca. «Il nuovo Piano Industriale intende imprimere un’accelerazione agli investimenti — ha dichiarato l’amministratore delegato del Gruppo, Luigi Ferraris — e, con una visione di lungo periodo, dare maggiore certezza all’esecuzione delle opere nei tempi previsti. Lavoriamo per rendere le nostre infrastrutture sempre più moderne, interconnesse e resilienti, e vogliamo calibrare i servizi di mobilità in base alle esigenze dei nostri clienti. Intendiamo promuovere un trasporto collettivo multimodale, e raddoppiare la quota di trasporto merci su ferrovia». Il tutto con un occhio di riguardo alla transizione green: «Renderemo più attrattivo l’uso del treno, il mezzo ecologico per eccellenza, e auto produrremo da fonti rinnovabili almeno il 40% del nostro fabbisogno energetico». All’interno del Piano acquista un’importanza fondamentale il settore della logistica, a cui saranno destinati 19 milioni di euro. Si parte dall’ampliamento dello scalo smistamento di Alessandria, il passaggio del futuro, con l’ambizione di trasformarlo in un crocevia prezioso per le merci d’Europa grazie alla sua posizione strategica (attraversato dal Corridoio Reno-Alpi).

Un’area di un milione di metri quadri e 25 binari che oggi è solo parzialmente utilizzata, con un traffico di 7mila treni l’anno. Inoltre saranno potenziati anche i terminal di Novara Boschetto, Novi San Bovo, Torino Orbassano e Moncalieri. In questo modo sarà possibile registrare un sensibile incremento di fatturato, che secondo le previsioni nel 2031 dovrebbe crescere del 55%.

Per quanto concerne il trasporto ferroviario dei passeggeri invece, si prevede il potenziamento dell’offerta per il nodo di Torino con il completamento delle opere infrastrutturali in programma e l’aggiunta di nuovi servizi. E la flotta regionale sarà completamente rinnovata, grazie all’arrivo di treni moderni ed ecosostenibili. Infine saranno valorizzati 2,6 milioni di metri quadri di patrimonio urbano nelle aree di Torino, Acqui Terme, Collegno e Limone Piemonte. In questo senso nelle prossime settimane si procederà con gli studi di fattibilità dei vari progetti, su cui saranno investiti ulteriori 3 milioni di euro.

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16 maggio 2022 (modifica il 16 maggio 2022 | 22:22)

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, 2022-05-16 20:25:00, Alessandria snodo delle merci. L’ad Ferraris: «Il treno è già green, ma sarà più attrattivo», Nicolò Fagone La Zita

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