Fico: «Parlamento con l’Ucraina: non vedo l’invio di armi in contrasto con la pace»

Fico: «Parlamento con l’Ucraina: non vedo l’invio di armi in contrasto con la pace»

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di Monica Guerzoni Il presidente della Camera : maggioranza quasi unanime a sostegno di Zelensky. Le spese militari? La soluzione non è un aumento ma puntare sulla politica estera ed energetica della Ue

Oggi a Napoli il presidente della Camera sarà alla manifestazione di Libera, invitato da don Ciotti, per gridare il suo no alla mafia e leggere dal palco decine di nomi delle vittime. E domani, dallo scranno più alto di Montecitorio, Roberto Fico accoglierà il presidente ucraino Zelensky, che si collegherà in diretta con il Parlamento italiano.

Presidente Fico, alcuni parlamentari diserteranno la seduta e nel M5S c’è chi chiede una videoconferenza con Putin. Quanto pesano le istanze pro Russia?

«
Il Parlamento ha approvato con una maggioranza quasi unanime tutti i provvedimenti a favore dell’Ucraina. I capigruppo e i partiti sono tutti uniti. Non
penso ci siano istanze pro Russia, ma il Parlamento è il luogo del dibattito. Non si tratta dei gruppi, si tratta di voci isolate. L’idea di ascoltare Putin non esiste, non è nemmeno da commentare».

Come spiega le minacce della Russia contro il ministro della Difesa Guerini?
«Esprimo tutta la solidarietà al ministro Guerini e al governo e condanno l’ennesima aggressione che la Russia di Putin fa al nostro Paese rispetto alla crisi Ucraina. Ogni attacco anche verbale che un Paese europeo subisce va a colpire tutta l’Europa. Noi dobbiamo essere saldi nel mettere in campo tutte le azioni necessarie affinché si fermi la guerra».

La risposta dell’Europa è stata debole?
«Non è debole, io vedo un’Europa forte, che insieme all’Italia ha preso decisioni unitarie e veloci. Spero che il conflitto termini il prima possibile e che, quando sarà finito, l’Europa acceleri alcuni processi fondamentali. Il primo è una politica estera comune, che è mancata molto. Bisogna arrivare a un solo seggio permanente all’Onu e a una visione energetica all’avanguardia. Non può ogni Paese continuare a fare da sé, tutti i Paesi insieme devono collaborare a un piano europeo comune, che esprima una visione del futuro».

Fu un errore del governo Conte accogliere nel 2020 gli aiuti della Russia per contenere la pandemia?
«Penso che rinunciare fosse difficile, non tanto perché ce n’era bisogno, ma per il significato di un aiuto in una situazione di estrema emergenza sanitaria. Non credo sia stato un errore e dividerei le situazioni. È un errore imperdonabile da parte della Russia aver aggredito militarmente l’Ucraina».

Molti, anche nel suo partito, temono l’escalation e pensano che l’Ucraina dovesse arrendersi a Putin.
«Rispetto il sentire del popolo ucraino, che si è dimostrato unito e forte. Le forze armate non si sono sfaldate e c’è un grande senso di unità nazionale. C’è un popolo aggredito che sente e ha il diritto di difendersi».

Zelensky punterà nel suo discorso alla Camera sulla Resistenza al nazifascismo? «Probabile. Noi accogliamo il presidente Zelensky come il capo di uno Stato sotto l’attacco di un Paese straniero, che ha violato la sua sovranità. Lo accogliamo per esprimere simbolicamente la vicinanza del popolo italiano al popolo ucraino che sta soffrendo».

E se Zelensky chiederà alla Nato di imporre la No-fly zone e di inviare più armi?
«La No-fly zone non è perseguibile. Ciò che dobbiamo fare più di ogni cosa è evitare un conflitto mondiale. Dobbiamo essere fermi nei valori, nei principi, nelle azioni e non fare sconti, ma sempre usando un linguaggio di pace, per ribadire ancora una volta che vogliamo il cessate il fuoco, prima possibile».

Zelensky lo vuole il cessate il fuoco? E Putin?
«Ho sentito Zelensky fare aperture importanti sulla neutralità, sul Donbass e sulla Crimea e dire che l’entrata dell’Ucraina nella Nato è impossibile. In questo momento Putin vuole la guerra, ma noi dobbiamo essere costruttori di pace. Ora che rischiamo di perderla capiamo fino in fondo quanto sia il valore fondante su cui poggia la nostra Costituzione, che infatti ripudia la guerra. Tutti gli attori internazionali devono lavorare incessantemente per raggiungere la pace».

Per Biden, Putin è un «criminale, dittatore omicida» e a Di Maio è scappato un paragone con «un animale».
«Ho chiesto a tutti i leader mondiali un linguaggio di pace, perché l’odio si porta dietro altro odio. Dobbiamo arrivare a un cessate il fuoco e a una conferenza di pace. Nei giorni scorsi c’è stata una riunione straordinaria del G7 dei Parlamenti, su mia richiesta, che ha approvato all’unanimità un documento di condanna della Russia. E che richiede aiuti materiali all’Ucraina, corridoi umanitari e una grande conferenza internazionale di pace. Ogni persona, ogni bambino in più che muore è un fallimento della politica e del genere umano».

Concorda con chi accusa la Nato e l’Europa di aver provocato Putin allargandosi ai confini della Russia?
«Intanto ribadisco che niente può giustificare questa aggressione. Alla fine della guerra il mondo sarà cambiato e tanti organismi internazionali dovranno riflettere sul proprio assetto e ruolo e la Ue dovrà capire come diventare più forte e autorevole».

L’invio delle armi fa soffrire diversi parlamentari, a cominciare da Salvini…
«Anche per me è una sofferenza, non è nelle mie corde. Ma penso che muoversi uniti sia più importante delle singole sensibilità. Era fondamentale non spaccarsi sull’invio delle armi, se avessimo mostrato debolezza sarebbe stato un favore a Putin. È l’Ucraina che oggi decide di difendersi da una aggressione e noi come Europa la stiamo aiutando. Ogni azione che facciamo è finalizzata al raggiungimento di un accordo per arrivare a una pace, non vedo l’invio delle armi in contraddizione con questo».

Cosa pensa dei rapporti della Lega con Mosca e di quanti, nel M5S, coltivano sentimenti filo Putin?
«La politica estera di alcuni esponenti è stata sbagliata. Ritengo sia stato importante nei vari consessi internazionali avere un dialogo diplomatico con la Russia e chiunque sia andato oltre ha fatto un errore grave. Per il M5S è una finestra chiusa».

Per Conte portare le spese militari al 2% del Pil è un messaggio sbagliato. Al Senato il M5S voterà contro? «Se l’ordine del giorno sarà ripresentato si farà la discussione. La mia visione è che la soluzione non sia aumentare gli armamenti, ma puntare sulla politica estera ed energetica della Ue».

Come cambiare la politica energetica, ora che abbiamo chiaro quanto sia rischiosa la dipendenza dal gas russo? «L’errore dell’Italia da 20 anni a questa parte è aver avuto una politica energetica manchevole. Oggi stiamo purtroppo affrontando una grande crisi, che può essere, come la pandemia, una grande opportunità di cambiamento. Le democrazie sono collegate ai sistemi energetici. Servono piani innovativi, a partire dalle fonti rinnovabili. Dobbiamo avviare una filiera energetica importante, ecologica, che consenta di consumare meglio e risparmiare. Dopo una fase cuscinetto, dovremo abbandonare tutte le fonti fossili».

Possiamo reggere sanzioni ancora più dure? «Vanno applicate fino in fondo per indebolire il governo russo e gli oligarchi. Se vogliamo aiutare uno Stato sovrano violato, dobbiamo avere la forza e il coraggio di rinunciare a qualcosa. L’accoglienza? Tutti gli italiani stanno dando una prova enorme di generosità. Tutte le istituzioni stanno facendo il massimo, anche l’Europa».

20 marzo 2022 (modifica il 20 marzo 2022 | 22:42)
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, 2022-03-20 21:42:00, Il presidente della Camera : maggioranza quasi unanime a sostegno di Zelensky. Le spese militari? La soluzione non è un aumento ma puntare sulla politica estera ed energetica della Ue, Monica Guerzoni

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Pietro Guerra

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